Questi appunti di didattica dell'elettricita', prima erano sparsi presso ognuno degli argomenti, invece ora li ho qui riuniti perche' mi sono reso conto a posteriori che rifacevo nei diversi ambiti la stessa osservazione, che si puo' sintetizzare:
ref: Distinguere tra grandezze imparentate.
i fenomeni stazionari vengono descritti da grandezze che riguardano l'unita' di tempo, e la potenza riguarda l'unita' di tempo.
Es: poiche' con la corrente continua siamo in presenza di un fenomeno stazionario, e' piu' adatto usare la potenza invece dell'energia:
si incontra dapprima la tensione, e si arriva poi alla potenza elettrica p=v*i.
si definisce prima la forza e l'energia elettrica, e si arriva poi alla tensione V=En_eltr/q come energia all'unita' di carica.
Se le esperienze vengono fatte da cattedra, la prima volta che gli allievi usano i multimetri autonomamente ... ne possono succedere di tutte, Attenzione !
Es: 2c_2010 solo 2 gruppi su 6 hanno inserito le boccole esatte e selezionato esatto.
Conclu: La prima volta occorre verificare tutti prima di usare.
Alter-nativa: predisporre assieme, in pratica ridurre il multimetro a strumento singola-funzione: voltmetro o amperometro, di fissato fondo scala, in regime continuo o alternato. Imparare gradualmente.
As92. Mi accorgo ora maggiormente che ho troppo tenuto separato il
discorso di resistenza e voltaggio.
Mi accorgo ora, non prima o dopo, poiche' ora ho affrontato l'additivita' del
voltaggio sui bipoli passivi e c'era da guardare come il voltaggio si
distribuiva. Ho approfondito il discorso sulle resistenza, i risultati sono
buoni, ma facendo questo non sono riuscito contemporaneamente ad approfondire o
mantenere viva l'attenzione sul voltaggio dei resistori. Forse l'attenzione
stretta alla resistenza e' stata fatta troppo presto, ho fatto l'anatomia di un
aspetto, trascurando il corpo vivo che e' il circuito di lampadine. Bisognerebbe
provare a portare avanti contemporaneamente: voltaggio d generatori, voltaggio e
resistenza d resistori.
As92. Ho trascurato anche gli inserimenti dei circuiti: inserimenti serie e parallelo, che permetterebbero di prendere 2 piccioni con una fava: gli inserimenti degli strumenti di misura e l'inserimento di nuovi utilizzatori.
invece che Misurare la ddp tra i poli di una rete, allora
Bisogna organizzare esper-ienze/imenti da far fare agli allievi, in modo che la concezione delle variabili elettriche possa prender forma in base alle esperienze e non tramite la presentazione del modello culturale.
Piuttostoche fare l'illustraz di regole generali che non vengono capite nella
loro generalita', e' meglio casi particolari
es: studiare la deflessione magnetica di un fascio di elettroni nel tubo a vuoto
semplifica la situazione rispetto alla corrente elettrica in generale.
"Matter is made of atoms", per cui intendo sviluppare l'approccio atomico.
Cosa si intende per "visione macro" e "visione micro".
Pero' nella mia esperienza e' opportuno presentare da subito tutte le variabili, poiche' offrono il quadro generale. Per questo motivo nella elettrizzazione, voglio parlare da subito della corrente di elettrizzazione = di carica e scarica.
Corrente di elettrizzazione = corrente di carica e scarica, piu' precisamente: corrente di separazione, corrente di ridistribuzione; di polarizzazione nel caso degli isolanti.
Il titolo "carica elettrica" separato da "corrente elettrica", si adatta solo all'elettrostatica, che e' una situazione ritagliata, cosi' come nella meccanica la statica e' ritagliata dalla dinamica; solo che per studiare l'elettrostatica bisogna variare i casi, e agendo sullo stesso sistema cio' comporta che si passi da una situazione statica ad un'altra statica, passando pero' per una fase dinamica in cui vi e' moto di cariche elettriche.
"Elettrizzazione" e' il termine usuale, e' molto vicino a "generazione" di elettricita'. E' una separazione di cariche; una separazione o ricongiungimento di cariche, e' una corrente.
I ragionamenti sull'induzione elettrica possono essere anche molto complicati, ma il meccanismo e' semplice: ridistribuzione delle cariche e correnti di ridistribuzione.
Per questo motivo:
La corrente puo' essere sviluppata in parallelo al tema: "dal collegamento al circuito", poiche' e' l'analogia-interpretazione [collegamento <-> strada] che permette di pensare che nel collegamento scorra un flusso. Durante la costruzione del concetto di circuito si puo' quindi seguire anche la costruzione del concetto di corrente elettrica conservativa.
dida: Bisogna riconoscere fin dall'inizio sia la corrente energetica che
quella elettrica, poiche' le spiegazioni spontanee si rifanno certe volte
all'una o all'altra.
d: quante correnti ci sono in 1 circuito?
r: 2, elettrica e energetica.
La distinzione corrente elettrica / corrente di materia negativa/positiva in direzioni opposte e' ostico.
Nella costruzione cognitiva del concetto di resistenza-conduttanza elettrica,
in cui la luminosita' della lampadina e' preso come indice, i percorsi
conoscitivi cambiano se viene presentato subito un'accensione intermedia, oppure
solo accensioni on/off.
Scala di resistori affiancati, al fine di:
- non essere ingannati dalla percezione
- distinguere "in serie" il componente o il collegamento.
diario: auto in linea di fila, in linea di fianco
https://drive.google.com/open?id=1i649bBCyxwMvsF_7Yz6EW47hiko7WCET
ci sono i video editati.
P = V*I
P = F*v
pile da 4 volt
tenere presente che l'alimentazione negli animali
invece quella elettrica
Se si fanno dei paragoni per spiegare un fatto isolato (cioe' spiegazioni ad hoc, convincere emotivamente), come giungere ad una visione generale-scientifica ?
dette: protoni, neutroni, elettroni
Nelle condizioni terrestri in cui viviamo, protoni neutroni elettroni
sono inalterabili, e cio' spiega la conservazione e trasformazione della materia.
una parte degli elettroni possono muoversi lungo il materiale, anche se ai nostri sensi il materiale pare impenetrabile.
e' proporzionale all'energia che la pila da' ad ogni particella elettrica che spinge nel circuito.
poiche' non ci deve essere accumulo o scumulo, sia nel circuito che nella pila, che in una qualsiasi loro parte.