somma di 2 vettori, fa vt
(x1,x2,...,xn) + (y1,y2,...,yn)
=
(x1+y1, x2+y2, ..., xn+yn)
prodotto s*v:KxKⁿ→Kⁿ, scalare per v fa vt
k(x1,x2,...,xn) = (kx1,kx2,...,kxn)
Anche prodotto cartesiano ∞ K∞ ≡ ∏Ki i∈I
(xi) + (yi) = (xi+yi)
k(xi) = (kxi)
Es notevoli: ℝⁿ ℂⁿ prodotto in nr finito.
F(N→R) spvt delle successioni di nr reali. Indice numerabile.
F(R→R) spvt delle funzioni reali di variabile reale. Indice potenza del continuo.
nr numero; fun funzion; var variabil; opbin operazione binaria
CNS Condizione Necessaria e Sufficiente
vt vettor-e/i; spvt spazio vettoriale; sspvt sottospazio vettoriale.
scalari: a b c ... prime lettere dell'alfabeto
vettori: u v w ... ultime lettere dell'alfabeto
"spvt" significa sia l'insieme dei vettori, sia con l'aggiunta di tutto il corredo di scalari e operazioni.
Spazio vettoriale (su un campo) e' fatto da 3 parti (V, K, *:KxV→V)
Espressioni e regole di manipolazione algebrica in uno spazio vettoriale.
isomorfismo tra 2 spazi vettoriali sullo stesso campo (V,K) e (W,K)
e' un'applicazione biunivoca f:V→W, tale che
u+v | ↔ | f(u)+f(v) | cioe' | f(u+v) | = | f(u)+f(v) |
mu | ↔ | mf(u) | f(mu) | = | mf(u) |
equi: e' un'applicazione lineare biunivoca.
ref: Isomorfismo.
lo spvt associato_e_identificato al campo K ≡ (K,+,*) e'
((K,+), K, Kx(K,+)→(K,+))
somma di vettori e prodotto esterno definiti da
dim: le proprieta' di somma e prodotto di spvt sono anche proprieta' definitorie di somma e prodotto di campo.
∏Vi i∈I ha: somma di vt, e prodotto esterno, definiti punto-punto da
dim: la potenza cartesiana K di un campo K e' spvt poiche'
rem: la potenza cartesiana di un campo e' il prototipo di spazio vettoriale.
Qui e' dimostrato che lo e' secondo la def astratta.
sspvt d spvt un sottoinsieme dello spazio vettoriale che sia spvt con la struttura ereditata dallo spvt contenitore.
Precisando la struttura ereditata:
cioe' risultato delle op: interno al ssp.
dim: le proprieta' delle operazioni rimangono valide anche per gli elementi del sottospazio, si dice che "sono ereditate" dallo spazio maggiore.
in altre parole:
I1: V1→V1xV2XV3 I1(x) ;= (x,0,0)
I2: V2→V1xV2XV3 I2(x) ;= (0,x,0)
I3: V4→V1xV2XV3 I3(x) ;= (0,0,x)
Ij: Vj→∏Vi
e' l'iniezione isomorfa di uno spazio fattore nel prodotto cartesiano.
La tupla (vi) immagine di un elemento x∈Vj , Ij(x), e' siffatta:
In simboli un po' poco leggibili
Ij(x) = (0i≠j , x)
Ij(Vj) = (0i≠j)xVj notazione di mia invenzione poiche' non so quella ufficiale.
La proiezione canonica Pj(vi)→(vj , 0i)
lascia inalterata la coordinata j e azzera tutte le altre.
Proiezione canonica Pj: ∏Vi → Vj (vi) → vj
Proiezione canonica Pj: ∏Vi → (0i≠j)xVj (vi) → (0i≠j , vj)
Funzionale canonico Pj: Kⁿ → K (vi) → vj
Intersezione di una collezione anche infinita.
Campo algebrico. Corpo algebrico.
Le proprieta' del prodotto esterno
viste come proprieta' delle funzioni sezione
Il prodotto esterno e' una funzione bilineare tra spvt.
f(k,v): KxV→V il prodotto esterno f e' una fun di 2 var
aV trasformazione di V | Kv multipli di un vt; duplicato di K |
|
---|---|---|
v→av | a→av | |
v→av acostvvar | a→av avarvcost | |
v→av ∀v∈V acost | a→av ∀ac vcost | |
trasformazione di V | "iniezione" di K in V | |
fa(v) ≡ f(a,v) = av fa() ≡ f(a, ) |
fv(a) ≡ f(a,v) = av fv() ≡ f( ,v) |
|
fa: V→V v→fa(v) ≡ av | fv: K→V a→fv(a) ≡ av | |
a: V→V v→av | v: K→V a→av | |
aV ≡ ran(fa) | Kv ≡ ran(fv) |
notazione troppo sintentica rischia di essere confusionaria
notazione troppo estesa rischia di essere confusionaria
e' commentata come: compatibilita' tra prodotto esterno e del campo,
vediamone il senso.
v→a(bv) interpretabile come composizione di 2 trasformazioni di V:
v→bv seguita da bv→a(bv).
E' uguale alla trasformazione di V
v→(ab)v poiche' per assioma fornisce lo stesso risultato.
Quindi:
le operazioni sono:
Attenzione: e' la notazione piu' chiara, poiche'
E' sconveniente usare la notazione XxY ≡ X1xX2 poiche':
la potenza cartesiano di un campo e' l'esempio prototipico di spazio vettoriale.
c: ho preferito ottenere questo risultato come corollario, invece che una dim diretta.
Pero' puo' essere piu' chiaro dimostrare questo che il caso per il singolo K.
cmt: scrittura di una npla
somma di vettori e prodotto esterno definiti punto-punto da
Devo dire pero' che in passato avevo adottato il titolo
quando mi ero reso conto dell'importanza che avevano avuto i sistemi di equazioni lineari e le associate trasformazioni lineari nella genesi della struttura astratta.
Spazio vettoriale e' una terna (V, K, *:KxV→V)
Spazio vettoriale (su un campo) e' fatto da 3 parti (V, K, *:KxV→V)
la potenza cartesiano di un campo e' l'esempio prototipico di spazio vettoriale.
cmt: ho preferito ottenere questo risultato come corollario, invece che una dim diretta.
X₁xX₂x...xXₙ VS X1xX2x...xXn
il prodotto cartesiano XxY di 2 spazi vettoriali (sullo stesso campo) e' uno spazio vettoriale (sullo stesso campo)
cmt: formulazione pesante, non in forma memo.
somma di 2 vettori fa vt
(x1,x2,...,xn) + (y1,y2,...,yn)
=
(x1+y1, x2+y2, ..., xn+yn)
prodotto s*v:KxKⁿ→V scalare per v fa vt
k(x1,x2,...,xn) = (kx1,kx2,...,kxn)
Anche prodotto cartesiano ∞ K∞ ≡ ∏Ki i∈I
(xi) + (yi) = (xi+yi)
k(xi) = (kxi)
dotato di 2 operazioni, definite "pointwise":
Anche prodotto infinito ∏Ki i∈I