NdR: per semplicita' di lettura-scrittura: |
invece di | : ∆L=kL0∆T | piu' preciso |
scrivo |
: ∆L=kL∆T | piu' veloce |
FormulaGenerale | ∆L=kL∆T | Applico la formula a 2 casi. | |||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Caso A | ∆LA=kALA∆TA | ||||||||||||||||||||||
Caso B | ∆LB=kBLB∆TB | ||||||||||||||||||||||
Rapporto B/A |
|
Rapporto di un caso B rispetto ad A, preso come riferimento.
|
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Riespresso nei termini delle variabili omonime. In astratto: il rapporto del prodotto e' uguale al prodotto dei rapporti (delle variabili omonime). |
N | k | L | ∆T | Rapporto ∆LB/∆LA |
Funzione di 1 variabile |
|||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
0 | c | c | c |
|
||||||||||||||||||||||
1 | c | c | v |
|
∆L=h*∆T h=k*L |
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2 | c | v | c |
|
∆L=h*L h=k*∆T |
|||||||||||||||||||||
3 | c | v | v |
|
||||||||||||||||||||||
4 | v | c | c |
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∆L=h*k h=L*∆T |
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5 | v | c | v |
|
||||||||||||||||||||||
6 | v | v | c |
|
||||||||||||||||||||||
7 | v | v | v |
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Varia 1 variabile per volta, e le altre sono costanti.
Ca so |
Variabile (conosciuta) |
Costanti (sconosciute) |
Rapporto ∆LB/∆LA |
Funzione di 1 variabile |
|||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | λ | L0 ∆T |
|
∆L=k*λ k=L0*∆T |
|||||||||
2 | L0 | λ ∆T |
|
∆L=k*L0 k=λ*∆T |
|||||||||
3 | ∆T | λ L0 |
|
∆L=k*∆T k=λ*L0 |
Caso | Frase che esprime la formula |
---|---|
1 | Se varia solo il materiale, allora ... il rapporto tra gli incrementi di lunghezza e' uguale al rapporto tra i coefficienti di dilatazione termica lineare. |
2 | Se varia solo la lunghezza iniziale, allora ... il rapporto tra gli incrementi di lunghezza e' uguale al rapporto tra le lunghezze iniziali. |
3 | Se varia solo l'incremento temperatura, allora ... il rapporto tra gli incrementi di lunghezza e' uguale al rapporto tra gli incrementi di temperatura. |
L'aspetto un po' sorprendente di queste relazioni e' che si possono fare considerazioni quantitative anche se non si conoscono tutte le grandezze: le costanti del confronto sono sconosciute, pero' proprio perche' costanti non influiscono sul rapporto.
Per scrivere sul quaderno la tabella tutta intera, senza dividerla in 2 con le frasi a parte, bisogna scrivere in piccolo, senza riga di spaziatura. Solo 1/15 persone ha scritto spontaneamente in piccolo, la tb con commenti in riga. Organizzare le dimensioni.
Frazioni: altezza 6, larghezza 1 per ogni lettera; spazio per "=" 2.
Larghezza "Formula confronto": 10: 3 per ogni frazione, 2 per "=", 1 per ogni
spazio a lato.
Larghezza "Var": 5 intestata "var". "Cost": 7.
L'aggiunta del "caso" alla tb e' un appesantimento se uno ha ben chiara la situazione, ed e' un aiuto alla comprensione all'inizio e quando lo si rivede dopo tempo. Inoltre permette di fare riferimento, anche se in q caso io preferirei un riferimento piu' significativo, tipo 1λ 2L0 3∆T, invece dell'anonimo 1 2 3.
Il rapporto tra le variazioni di lunghezza e' uguale al rapporto tra le
variazioni dei coefficienti di dilatazione.
c: dato che la parola "variazione" si ripresenta molte volte, diventa un
automatico, o un prezzemolo (se c'e' di la', ci sara' anche di qua). Inoltre in
senso non specialistico "variazione" significa anche il valore variato, oltre
che la differenza tra il variato ed il riferimento.
Sembra cretino interrogarsi se sia meglio un titolo o l'altro, pero' queste differenze inducono poi differenze di comportamento, e quindi non sono ignorabili.
Il titolo operativo:
Il titolo riflessivo: comporta un ripasso mentale, che pero' uno deve avere in mente, o voglia di fare. Si adatta meglio alla fase di apprendimento.
Ci sarebbe la soluzione neutra: "Formula confronto, tramite rapporto", pero' e' un titolo troppo lungo per una colonna di tb.
Dico questo per mostrare come ero mentalizzato con diversi aspetti concomitanti, concorrenti, in superficie/profondita'
Qual e' esattamente il legame tra questi 2 aspetti? Risposta sintetica:
visione moltiplicativa o di rapporto della funzione matematica.
Questo e' il motivo per cui nella tabella dei casi ho fatto anche una colonna in
cui descrivo la situazione nei termini del linguaggio delle funzioni, in cui e'
evidente la visione moltiplicativa.
|
Riespresso nei termini delle variabili omonime. In breve: il rapporto tra gli allungamenti termici e' direttamente proporzionale al rapporto tra le variabili omonime. |
Detto a parole, usa dire:
il rapporto tra gli allungamenti termici e':
precisando che gli altri rapporti devono rimanere costanti mentre varia solo quello considerato.
Mai come in questo caso la scrittura matematica bidimensionale risulta piu' chiara all'occhio.
d: ditemi casi particolari, il confronto piu' semplice.
Dida: qui gli allievi possono arrivare subito al punto voluto, o c'e' da guidare un po' tra: "unire casi e condizioni", "generalizzare", "precisare".
Battistini | 2 barre fatte di materiali diversi |
---|---|
Grassi | 2 barre che hanno subito la stessa variazione di temperatura |
manca un caso | |
Bini | Ci sarebbe ancora quello con la lunghezza iniziale |
generalizziamo | |
Bini | 2 barre fatte di materiali diversi che hanno la stessa lunghezza iniziale e che hanno subito la stessa variazione di temperatura. |
non e' la generalizzazione, bensi' ... | |
Battistini | E' l'unione dei 2 casi |
In un certo senso si, pero' la parola "unione" e' in logica un TT (Termine Tecnico), e in questo senso tecnico no, ma ora non ho il tempo di precisare. Preferisco dire semplicemente che e' la precisazione di 1 caso. Riprendendo la domanda, qual e' la generalizzazione? |
Principio economico di semplicita' del confronto: variare 1 variabile per volta, le altre tenerle costanti.
>>>
Questo principio concorre nella fase iniziale di indagine-individuazione delle variabili. Le variabili posso cercare di variarle 1 per volta quando le ho individuate.
cc Confrontare casi di dilatazione termica lineare.
Frase | Frase (piu' esplicita) |
---|---|
Il rapporto tra le dilatazioni dei corpi e' uguale al rapporto tra i coefficienti di dilatazione termica. | Il rapporto tra gli incrementi di lunghezza e' uguale al rapporto tra i coefficienti di dilatazione termica lineare. |
Il rapporto tra le dilatazioni dei corpi e' uguale al rapporto tra le lunghezze iniziali | Il rapporto tra gli incrementi di lunghezza e' uguale al rapporto tra le lunghezze iniziali. |
Il rapporto tra le dilatazioni dei corpi e' uguale al rapporto tra gli incrementi di temperatura. | Il rapporto tra gli incrementi di lunghezza e' uguale al rapporto tra gli incrementi di temperatura. |
Vanno bene entrambi i tipi di frase, uno e' piu' specifico-esplicito, l'altro presuppone un contesto.
Se varia solo il materiale, allora
Il rapporto tra gli incrementi di lunghezza e' uguale al
rapporto tra i coefficienti di dilatazione termica lineare.
Se varia solo il materiale, allora
Il rapporto tra gli incrementi di lunghezza nei 2 casi e' uguale al
rapporto tra i coefficienti di dilatazione termica lineare.
Variabile | Costanti | Confronto
|
Frase | |||
---|---|---|---|---|---|---|
λ | L0 ∆T |
|
||||
L0 | λ ∆T |
|
||||
∆T | λ L0 |
|
Variabile | Costanti | Confronto ∆LB/∆LA |
Frase |
---|---|---|---|
λ | L0 ∆T | λB/λA | |
L0 | λ ∆T | L0B/L0A | |
∆T | λ L0 | ∆TB/∆TA |
Formula Generale | ∆L=λ*L0*∆T | Applico la formula a 2 casi |
---|---|---|
Caso A | ∆LA=λA*L0A*∆TA | ===========*** |
Caso B | ∆LB=λB*L0B*∆TB | ----------------** |
c: ho cercato di fare un disegnino.
∆LB | λB*L0B*∆TB | λB | L0B | ∆TB | riespresso nei termini del rapporto delle variabili omonime |
||||
|
= |
|
= |
|
* |
|
* |
|
|
∆LA | λA*L0A*∆TA | λA | L0A | ∆TA |
Varia 1 variabile per volta, e le altre sono costanti.
Ca so |
Variabile (conosciuta) |
Costanti (sconosciute) |
Rapporto ∆LB/∆LA |
Frase che esprime la formula | |||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | λ | L0 ∆T |
|
Se varia solo il materiale, allora Il rapporto tra gli incrementi di lunghezza e' uguale al rapporto tra i coefficienti di dilatazione termica lineare. |
|||||||||
2 | L0 | λ ∆T |
|
Se varia solo la lunghezza iniziale, allora Il rapporto tra gli incrementi di lunghezza e' uguale al rapporto tra le lunghezze iniziali. |
|||||||||
3 | ∆T | λ L0 |
|
Se varia solo l'incremento temperatura, allora
Il rapporto tra gli incrementi di lunghezza e' uguale al |
Si usa * per indicare il prodotto, invece di sottintenderlo.
Si usa λ piuttosto di k.
Formula Generale | ∆L=λL∆T | Applico la formula a 2 casi. | |||||||||||||||
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Caso A | ∆LA=λA*L0A*∆TA | ||||||||||||||||
Caso B | ∆LB=λB*L0B*∆TB | ||||||||||||||||
Rapporto B/A |
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Rapporto di un caso B rispetto ad A, preso come riferimento.
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Riespresso nei termini delle variabili omonime. In breve: il rapporto tra gli allungamenti termici e' dir prop al rapporto tra le variabili omonime. |
Espo in riga: ∆LB/∆LA = (λB*L0B*∆TB)/(λA*L0A*∆TA) = (λB/λA)*(L0B/L0A)*(∆TB/∆TA)