^^Atomo di Thomson.

 

Le nuove vedute sull'intima struttura della materia. (1907)

Augusto Righi. Discorso pronunciato in Parma il 25 ottobre 1907 nel Congresso della Soc. Ital. pel progresso delle scienze. NDR: Il testo e' disponibile www.liberliber.it

Fra le più salienti scoperte ultime, quella della esistenza di masse di gran lunga più piccole della massa del più piccolo atomo conosciuto s’impone fra tutte per la sua eccezionale importanza.

E così siamo oggi assai lontani da quello schema, tanto semplice e comodo, che fino a pochi anni fa ci appariva adatto a rappresentare la struttura della materia.

Ed in vero, astrazione fatta dagli elementi cristallini, che i fisici sembravano spesso dimenticare, si considerava un corpo qualunque come un sistema di molecole tutte eguali fra loro, ed ognuna di esse come un sistema di atomi, entità indivisibili, di cui se ne conosceva una settantina di specie diverse. Inoltre tanto le molecole che gli atomi si supponevano animati da certi movimenti, la cui energia cinetica rappresentava l’energia termica, e di tale natura da creare una certa somiglianza fra questi sistemi e quelli grandiosi costituiti dagli astri.

Oggi questa semplicità è scomparsa, e pur supponendo sempre una certa analogia fra la struttura dei sistemi molecolari e quella dei sistemi celesti, la si estende alla struttura complessa dei singoli atomi.

Tutto induce ad ammettere, come si disse, che molti elettroni negativi, dotati di rapidi moti orbitali, facciano parte della struttura d’ogni atomo; ma esiste una certa disparità di vedute circa la parte positiva dell’atomo stesso.

  1. Secondo una ipotesi, generalmente preferita dai fisici tedeschi, ogni atomo neutro è costituito da un egual numero di elettroni positivi e negativi, e mentre questi ultimi o parte di essi posseggono il moto orbitale, tutto il resto costituisce un assieme elettricamente positivo e relativamente stabile.

  2. Secondo un’altra ipotesi, in genere preferita dai fisici inglesi, ogni atomo consta di una sfera di elettricità positiva, specie di grande elettrone positivo plurivalente, entro la quale si muovono gli elettroni negativi.

 

In ambo i casi è giuocoforza ammettere che, senza subire profonde modificazioni nella sua struttura complessiva, l’atomo possa perdere uno o più elettroni negativi, o acquistarne qualcuno in soprappiù. L’atomo diviene allora ione positivo o negativo, mono o pluri-valente.

Inoltre deve necessariamente aver luogo una continua diminuzione dell’energia posseduta dall’atomo. Infatti, in virtù della circostanza che esso contiene elettroni negativi, il cui moto non è rettilineo ed uniforme, l’atomo emette continuamente una radiazione elettromagnetica, e cioè una parte della sua energia si propaga nell’etere. La struttura dell’atomo andrà così lentamente modificandosi, sinchè ad un tratto il suo equilibrio dinamico cesserà d’essere possibile. In quell’istante l’atomo si scinderà in gruppi d’elettroni meno complessi, ed il corpo di cui esso fa parte si mostrerà in tal modo radioattivo. Verosimilmente un tal fatto deve, a lungo andare, verificarsi per qualsiasi atomo, ciò che equivale a dire dover essere più o meno instabili gli atomi di tutti i corpi.

Anche per queste lente modificazioni nella interna struttura dell’atomo potrebbero invocarsi analogie astronomiche; ma la meccanica celeste degli atomi è, per così dire, quasi ancora da creare, e spetterà verosimilmente all’analisi spettrale e ai fenomeni magneto-ottici il fornire col tempo i dati necessari, che ancora quasi completamente ci mancano.

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Queste considerazioni sintetiche mi hanno però trascinato nell’alto mare delle ipotesi, proprio nel momento in cui debbo tornare in porto; ma non me ne dolgo. Le ipotesi scientifiche, quando sgorgano logicamente dai fatti, costituiscono un prezioso strumento di ricerca, che può bensì far deviare dallo scopo scientifico gli inesperti, ma è invece fattore di progresso e ispiratore di ricerche proficue a chi sa maneggiarlo colla necessaria prudenza. E questo è precisamente il caso di Voi, o egregi rappresentanti della Fisica italiana, che vivamente ringrazio per avermi, con così sostenuta e benevola attenzione, sin qui ascoltato.

 

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Elettrone.