24/8/96
Fare domande di precisazione:
- se fatte eccessivamente
-o: non con una direzione fissata
diventano fuorvianti rispetto alla ricerca o proseguimento di una direzione.
Meglio chiedere:
chiarisci, illustra piu' ampiamente il tuo pensiero.
oss: anche se non sembra, il confronto, e' una domanda.
es: CONFRONTO (o PARAGONE) RAFFREDDAMENTO IN ARIA/ACQUA
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doc: a.s.92/93 itis Cesano Maderno. Ins: Roberto Occa.
Rossetti: il raffreddamento in aria [del termometro] e' piu' lento, del raffr
in acqua
id: hai parlato in termini di lentezza, in termini di velocita'? [cosa, come
diresti] ?
Campi: il raffred impiega meno tempo in acqua
id: in ogni caso? in modo incondizionato, o sotto certe condizioni che non
espliciti?
c: questa seconda domanda da parte dell'ins poteva essere fatta anche prima, riguarda entrambe le risposte degli allievi. Dal contesto in cui ci si trovava e' probabile che gli allievi intendono il raffred intero: dalla condizione iniziale fino all'equilibrio termico. ref: verocond
Il PROBLEMA DIDATTICO e' di capire quale e' il motivo della incomprensione.
In questo caso credo che sia:
- da una parte: la richiesta di precisazione, forse eccessiva da parte dell'ins
- da un'altra parte: la scelta implicita dell'inizio-fine del fenomeno, basata
su eventi notevoli; in questo caso: inizio osservaz in uno stato preparato, fine
all'equilibrio termico=stasi termometrica.
aff: Il raffreddamento in acqua impiega meno tempo a compiere lo stesso
dislivello di tt.
falsa nel caso: dtt tra corpo e acqua molto minore dtt tra corpo e aria.
conclusione: il raffreddamento in acqua, inteso precisamente come il tempo
impiegato a raggiungere l'equilibrio termico, impiega meno tempo a compiersi
rispetto al raffreddamento in aria se l'unico cambiamento e' la sostanza
ambiente, equiv tutte le altre condizioni che possono influenzare il risultato
sono uguali
dida: notare che ho fatto diventare soggetto il raffreddamento e non piu'
l'acqua