^^Sollevare e sorreggere un sacco di patate.

Prec: inizia qui.
Succ: ref: Galleggiamento sacco di patate.

doc: Laura e Gabriella Scanziani. Mercoledi' 9-12-1987 Desio (Mi).
Allievi presenti: tutti?
Lo spunto-traccia e' dalla guida "Forze e pesi" ref: Bibliografia del corso di aggiornamento in scienze.
c: commento di Roberto Occa, in data 25/01/88.

Fulvio  quale pesa di piu'?
  adesso vediamo, vieni tu a provare [rivolta a Fulvio]
Fulvio pesa di piu' quello alla mia sinistra
per intenderci meglio, diciamo: sacchetto azzurro e sacchetto blu [piuttosto che sinistra e destra, che sono facilmente confondibili]
Fulvio s. azzurro
Roberto s. blu
Claudio s. blu

Commento:

Problema della identificazione. Nomenclatura del sistema sotto osservazione.

Si presenta comunemente, conviene quindi rifletterci.
E' possibile identificare in molti modi, i piu' importanti sono:
- identificazione nominale. Si danno nomi, codici, etichette.
es: il vasetto del sale.
- identificazione spaziale.
La posizione nello spazio, in una sequenza,...
es: il secondo vasetto da destra
- identificazione temporale
es: il primo che e' stato portato

Relazione tra le identificazioni

es: una sequenza di arrivo temporale puo' diventare una sequenza spaziale: la coda di attesa.
Un es di come trattare la nomenclatura di un sistema e di come influisce si trova nella guida "circuiti elettrici", in riferimento al sistema-lampadina.

Strategia del confronto

Conviene pensare la domanda specifica es: quale pesa di piu'? in un contesto piu' ampio.

Fine_commento.

Tutti provano a soppesare i sacchi; alcuni dicono che pesa di piu' il sacco blu, altri il sacco azzurro, solo Marianna dice che pesano allo stesso modo.
Sonia chiede cosa c'e' nei sacchi e cerca di indovinare: sono patate perche' si vede la forma della patata e poi anche il colore , un po'.

 

Proviamo ora a prendere i sacchi, non come prima, ma con le braccia cosi', perpendicolari al corpo.

c : se intesa solo a livello verbale, non e' una indicazione univoca poiche' le braccia tenute dritte nel piano orizzontale in qualsiasi direzione sono sempre perpendicolari al corpo; pero' l'insegnante integra la comunicazione col linguaggio gestuale.
Riprende il termine geometrico "perpendicolare" che probabilmente l'insegnante vuole rinsaldare.
La DESCRIZIONE DELLE RELAZIONI SPAZIALI A PARTIRE DAL CORPO si ripresenta frequentemente, per cui e' utile avere una nomenclatura-concettualita' sufficiente per dominare la situazione. Ci si puo' riferire alla nomenclatura medica che ha avuto la necessita' di parlare con precisione intorno alla spazialita' corporea.
Un alunno prova. Risata generale.
  non ce la fai. Pesano di piu' su o giu'? [i sacchi]
c: e' forzata; piu' debolmente: come mai?
Roberto pesano uguali.
  in quale caso fai piu' fatica? Riprova in tutti e 2 i modi che ti guardiamo.
Roberto (L'alunno e' confuso, riprova e poi spiega:) sono, cioe', sono giu' e quindi riesci a tenerle, invece se sono aperte il peso e' come se ti fa fare piu' fatica pero' sarebbe, il peso sarebbe uguale perche' non abbiamo cambiato il contenuto delle borse.
c: conviene GUARDARE PER SISTEMI per cui possiamo considerare se la borsa e' un
SISTEMA - CHIUSO non scambia materia, - o APERTO scambia materia.
Avviare la conservazione del peso per i sistemi chiusi.
Ale perche' poi si sbilanciano (su)
Prova Giovanna, non ce la fa, ammette che pesano di piu' su.
Fulvio anche perche' pesano di piu su, anche perche' giu' fai meno fatica a metterle, le mani, mentre su devi tirar su il peso e quindi fai piu' fatica.
era una cosa visibile che tenendo giu' i sacchi si faceva meno fatica.
Ale perche' si fa piu' fatica a tenerli su perche' quando sono giu' sono quasi, sono quasi appoggiati per terra e invece su sono in alto e si fa piu' fatica perche' si sbilanciano
Sonia per me perche' giu' e' piu' facile, invece su il peso delle buste e' troppo pesante e allora le mani non riescono a (con l'ins) sorreggerle
allora su sono piu' pesanti, giu' sono meno pesanti, vero, e' cosi'? Si, roberto invece diceva pesano uguali, ma cosi' faccio piu' fatica.
Roberto si
allora com'e', discutete un po' fra voi 2 per vedere se vi chiarite le idee
Laura (rivolgendosi a roberto) secondo te e' giusto quello che ha detto sonia, condividi?
Roberto no, perche' noi non abbiamo aperto le borse e messo qualcosa in piu' quindi non possono essere piu' pesanti ma essendo alzate e larghe fai molta iu' fatica che se le tieni giu' perche' sono anche, le braccia non devono sorreggerle, ma devono solo tenerle.
c: riutilizzo di "sorreggere", parola appena introdotta dall'ins. E' evidente il PROCESSO DI SIGNIFICAZIONE privato cui e' soggetta. Notiamo come la nuova parola permetta di verbalizzare una distinzione mentale
- la possibilita' di tenere/reggere senza fare fatica, cioe' mettere in tensione i muscoli
- tenere/sorreggere con attivazione muscolare.
Sistema scheletrico e sistema muscolare.
Incolonnamento arti mammiferi; anfibi e rettili poggiano la pancia. L'evoluzione ha reso piu' efficiente il sostentamento.
Animali acquatici / terrestri.
Ale perche' in basso tendono a cadere anche se le abbiamo in mano.
Gio anche perche' quando abbiamo le mani rette (giu') non ci vuole molta fatica a tirarle su perche' bisogna solo tenerle invece quando abbiamo le mani allargate ci vuole molta piu' forza a tenerle sopra, anche perche' ci vuole molto equilibrio.
Claudio io invece penso che ... le mani a tenerle giu' non fai fatica perche' sono ... scendono e non fai fatica, invece a tenerle dritte fai piu' fatica perche' devi alzarle non e' come a tenerle basse che ti ... che ti ... che le tieni verso in giu' le braccia.
Fulvio replica che non ho lasciato tempo a sonia per ribadire a roberto il suo pensiero, mi correggo.
Sonia roberto ha detto che noi non abbiano messo cosa in piu' o in meno nei sacchi ma se noi li mettiamo dentro non sono uguali.
ma noi abbiamo aggiunto altre cose nei sacchi?
Sonia no
m pero' diciamo che non abbiamo risolto il problema perche' tutti hanno detto che si fa piu' fatica a tenere i sacchi sollevati invece che a tenerli con le braccia lungo il corpo. Risolto un po' il discorso che non sono ne' aumentata ne' diminuite le patate, pero' a tenerle su si fa piu' fatica perche'?
Marianna perche' tenendo le braccia verso il basso non si fa fatica, a tenerle in alto, invece cosi' si
ale perche' si fa piu' fatica, perche' quando noi apriamo le braccia normalmente senza i sacchi non facciamo fatica, ma con i sacchi si perche' pesano e le braccia cedono
c: anche le braccia da sole pesano: proviamo a tenerle sollevate 5 minuti, in confronto a tenerle stese lungo il corpo.
ecco, lei ha detto una cosa interessante: facciamo piu' fatica a tenere i sacchi cosi' che cosi' (facendo vedere); se pero' lo si fa senza sacchi e' uguale e allora e' in relazione in qualche modo con il peso che si sta sorreggendo. La posizione puo' essere piu' scomoda pero' c'entra anche il peso.
Fulvio quando apri le braccia il peso tende ad andare giu', invece quando le hai distese lungo il corpo il peso e' gia' giu', quindi ...
Giovanna anche perche' quando con i pesi con i 2 sacchi quando sei cosi' si tirano anche i muscoli e tendono a cadere
Claudio a tenerli in giu' non fai fatica perche le lasci molli, invece se le tieni diritte devi metterci un po' di piu' di forza perche' le devi tenere ...
Facciamo provare a tutti le 2 posizioni con i sacchi, poi chiediamo ad ognuno cosa hanno sentito nelle braccia
Pierl io ho sentito che il peso mi portava giu' e le mani tendevano a scendere e invece quando erano giu' ero piu' ... piu' debole e il peso non era tanto, non sembrava fosse tanto forte e invece quando era su era pesante e quasi stavo per cadere
Fed quando le mani sono alzate tendono ad andare giu' invece quando sono abbassate i sacchi, le mani tendono in giu' e fai meno fatica.
Ale quando i sacchi li tenevo con le braccia lungo il corpo sembravano 2 calamite che tiravano verso il pavimento perche' tendevano a scendere invece quando le avevo in alto non avevano una direzione ben precisa perche' mi sbilanciava a destra e a sinistra e i muscoli delle braccia si ingrossavano sempre piu'
pensiamo a cosa abbiamo sentito nelle braccia
c: e' focalizzante, in effetti tutto il corpo e' impegnato nel sostentamento
Sonia tenendo su i sacchi e' come se i muscoli tirassero ... tirassero
tu cercavi di tendere il muscolo
Claudio solo che con la pesantezza dei sacchi i muscoli tiravano e allora non si riusciva e invece giu' le buste erano piu' leggere perche' si sentivano piu' leggere
c: identifica il leggere con la sensazione. Bisogna disintrecciare / formare la distinzione con il leggero/pesante come proprieta' del corpo, indipendente dalla sensazione.
Piu' in generale il tener conto degli effetti delle sensazioni che contribuiscono e ostacolano la formazione dei concetti.
Si puo' intervenire su diversi piani
- linguistico: fornendo i vocabolo "fatica" per distinguere da l/p.
Claudio io invece nelle mani ho sentito come una cosa che mi faceva scendere le mani quando erano su, invece quando erano giu' no. Avevo anche sentito una cosa sui muscoli ... me li tiravano ... non riuscivo a tenerli.
c: i propriocettori. Vedi un testo di scienze.
Solo alex non si esprime.
facciamo un'altra prova. Federico metti il braccio steso. Adesso dimmi se fai piu' fatica cosi' (appoggiando il sacco sulla mano) o cosi' (lasciando cadere il sacchetto tenuto per i manici).
Fed quando ho sostenuto il peso che dovevo tenerlo in fuori ho fatto fatica, invece facevo meno fatica quando appoggiavo il gomito ai fianchi non sentivo peso ... sentivo meno peso.
(ha provato a sostenere il peso anche in una posizione comoda secondo lui appoggiando il gomito al fianco)
quando invece ti ho sorretto il peso e te l'ho lasciato andare hai fatto molta fatica?
Fed non tanta
Pero' ha lasciato cadere un po' il braccio. Forse fed vuol dire che non nota particolari differenze tra la 1a posizione e la 3a.
Prova Alessandra.
sorreggilo anche in una posizione comoda
Ale per me pesava piu' quando l'hai lasciato andare, perche' l'hai lasciato andare di colpo, invece quando ce l'avevo in mano io lo tenevo io ... lo tenevo in mano in una posizione ben precisa, invece tu me l'hai lasciato andare di botto
c: c'e' qui da disintrecciare
- il peso di un oggetto e' costante durante la caduta
- la forza per reggerlo / sostenerlo / non farlo cadere a terra e' una cosa diversa dal peso dell'oggetto
- oltre che da competere con un peso c'e' anche da competere con uno stato di moto
- ...
In questa frase c'e' un incrocio di piu' percorsi. L'ins prosegue su uno temporale/percettivo
vuoi dire che non ti ho dato preavviso? E' per quello?
Ale io lo tenevo in equilibrio, invece tu me l'hai lasciato piombare
e se io ti avvisassi che lo lascio andare il peso? Proviamo?
Ale e' uguale perche' questo e' pesante ... lo lasci andare sbilancia
cosa sbilancia?
Ale sbilancia il peso perche' e' pesante e se lo lascia andare da in alto sbilancia
ma ti sbilanci tu o il sacco?
Ale io
Sonia propone di togliere da un sacco qualche patata e metterla nell'altro sacco per notare la differenza, io non sono attenta ma i compagni non accolgono volentieri tale proposta
Gio ma io la prima volta quando avevo il sacco lo sapevo che lo tenevo io e lo tenevo bene sulla mano senza aver paura che si sbilanciasse, invece quando tu me l'hai tirato mi sono sbilanciata perche' non sapevo ... non lo tenevo come prima dritto nella mia mano ...
Marianna perche' nel tenerlo in mano mentre tu lo stavi per lanciare ... dopo che l'hai lanciato va giu' di sasso prendendo il braccio alla sprovvista ... cosi' e' ancora debole, invece avvisando ...
c: entra un po' di emotivita' nella conversazione, viene ricercata una spiegazione del perche' non si e' riusciti a operare in un certo modo, ma badando di piu' al giudizio di valore, all'aspetto emotivo, che a quello scientifico.
La presenza dell'emotivita' nelle discussioni e' da ritenersi fisiologico, solo gradualmente negli anni in tutto l'arco della scuola dell'obbligo e oltre si puo' guadagnare un visione piu' strettamente scientifica.
Quando si innescano situazioni emotive coinvolgono solitamente qualcun altro che si sente di doversi esprimere in proposito.
ma io ho avvisato
Marianna si pero' avvisandola ... e subito dopo lo butti, lo prendi sempre alla sprovvista, insomma
comunque perche' lo prendi (il braccio) alla sprovvista
Ale ale come quando tenevamo i 2 sacchi con le braccia aperte noi facevamo fatica perche' i muscoli li dovevamo tirare per sorreggerla come quando ce lo lasciavi andare ... facevamo piu' fatica
Sonia la prima volta non l'hai detto ad alessandra che lo lasciavi andare, ma dopo quando gliel'hai detto lei l'ha tenuto rigido ed e' per questo che non si e' fatta male
Ale per me si e' fatto piu' fatica quando me l'hai lasciato andare che quando lo sostenevo aperto
eppure era lo stesso sacco, allora perche' se io lo faccio cadere mi sembra che pesa di piu' di quando lo sorreggo?
Fulvio perche' quando lo tengo io lo tengo in una posizione comoda ... nostra ... come vogliamo noi
riproviamo con una posizione scomoda, con il braccio perpendicolare al corpo nella posizione che avevamo gia' visto era scomoda.
Si riprova; nel 2° caso il braccio cede.
allora nel 1° caso si faceva fatica, ma nel 2o non ce l'hai proprio fatta e il braccio e' sceso. Perche'?
Fulvio anche se mi hai detto che lo lasciavo andare ... io ugualmente non ero preparato, non ero rigido, il braccio era sceso
Roberto ho fatto piu' fatica quando lo tenevo aperto
ma se quando l'ho lasciato cadere il braccio ti e' sceso
Sonia e Giovanna dicono che il braccio di Roberto non e' sceso, e' rimasto rigido.
Roberto quando l'hai lasciato, il peso e' piombato ... io sapevo che prima o poi lo lanciavi; ho cercato di tenerlo rigido, il braccio, pero' anche se tenevo il braccio rigido cadendo molto forte mi ha un po' sbilanciato. Invece quando lo tenevo in una posizione abbastanza scomoda allora ho ... l'avevo sulla mano pero' essendo in una posizione scomoda sono riuscito a tenerlo molto bene.
Laura pensa che c'entri anche il tempo in cui si tiene un peso.
Claudio  quando roberto ha provato la 1a volta il peso, faceva anche un po' fatica, perche' faceva ... continuava a muovere un po' il braccio. Invece la 2a volta quando gliel'hai lasciato lui tendeva il braccio, pero' lo muoveva sempre il braccio ... allora lui non e' che ha fatto tanta fatica perche' teneva rigido il braccio
tenendo rigido il braccio faceva piu' forza la 2a volta, quindi gli e' sembrato ...
Claudio  piu' facile
Alessandra per me si e' fatta piu' fatica anche se tu ci hai avvisato noi abbiamo fatto piu' fatica perche' anche se tu ci avvisavi il braccio non era preparato come se noi programmiamo il braccio a fare tante cose meno che a farne una e non ha ancora imparato a fare quello
Fulvio perche' quando lo fai te senti il braccio che lo sollevi te e' come piu' leggero e invece quando l'hai lasciato andare il tuo cervello non ha detto ora scendo allora noi non ervamo preparati
Marianna quando tu ci tenevi il peso non si sentiva molto peso invece tirandocelo verso il basso abbiamo sentito subito il forte peso e ci siamo sbilanciati.
La discussione sembrava ultimata invece alessandra comincia a disquisire su
IL CERVELLO CHE COMANDA IL CORPO
Alessandra il cervello deve comandare i muscoli per sorreggerlo, i muscoli devono irrigidirsi e cercare di sostenerlo pero' quando noi cediamo che il cervello ci dice basta noi (non si capisce)
quando il nostro cervello ci comanda di irrigidire i muscoli qual e' lo scopo?
Roberto di fare forza
Claudio  quando devo dire al mio cervello di comandare il braccio fa come una telefonata supersonica
Sonia come se il cervello e' come il capo e i muscoli sono gli schiavi che devono ubbidire al cervello
Roberto  il cervello e' come se fosse un immenso computer che comanda tutte le posizioni e quello che dobbiamo fare al nostro corpo
e comunque sempre per fare ...
Roberto forza
Alessandra come se dal nostro cervello e da tutte le parti del corpo partisse un filo lungo che il cervello schiaccia un pulsante e il filo risponde

Sia io che Laura abbiamo notato che un'alunna, Alex, non ha minimamente partecipato all'attivita' e sembrava piuttosto disinteressata. Abbiamo deciso quindi di far scrivere a tutti gli alunni cosa ne pensassero del lavoro appena svolto.
Alex scrive: a me e' piaciuto tanto questo lavoro perche' quando saro' grande sono sicura che queste cose serviranno.
La maggior parte degli alunni trova l'attivita' divertente anche perche' si discute e alcuni sottolineano il fatto che non tutti hanno le stesse opinioni. Marianna dice che le e' piaciuto perche' non c'era da scrivere. Sonia dichiara di essersi un po' annoiata.

Manca un riferimento a:
- tutto il corpo partecipa al sostentamento del sacco
- il corpo deve sostenere se stesso
- le 2 osservazioni si rinforzano a vicenda e vanno collegate
e' evidente (per chi lo sa) nello sbilanciamento.

Lo sbilanciamento e' visto come forma complessiva.
Per cominciare a disintrecciarlo e' opportuno
- pensare allo sbilanciamento come a un fenomeno
- scandirlo in fasi
- ...
- guardare per sistemi il corpo
- l'intero / le parti
- le parti che interagiscono
- in questo caso il sostentamento reciproco delle parti
(poligono chiuso delle forze)
- sottosistemi
- scheletrico
- muscolare
- nervoso

NOMENCLATURA MEDICA SPAZIALE CORPOREA. ref: >>>

Titolo

Sollevare e sorreggere sacchi di patate.