Questo problema ce lo possiamo porre in 1 dimensione, oppure in 2 dimensioni nel
piano, o in 3 dimensioni nello spazio, o in uno spazio astratto in n dimensioni.
La definizione dovrebbe permettere di poterlo calcolare, e forse sarebbe
auspicabile una definizione costruttiva.
Intuitivamente io pensavo sul piano:
penso a un punto variabile, il candidato ad essere il centro che ancora non so
dov'e', che girovaga tra i punti fissi che sono la figura di punti di cui devo
trovare il centro.
Penso alla distanza tra il punto variabile ed ognuno dei punti, e penso che la
somma di queste distanze dovrebbe essere minima per il centro.
Scarto assoluto vs varianza.xls
Cio' che pero' ho imparato studiando e' che invece della distanza, si usa il
quadrato della distanza.
Non avevo pero' mai bene capito perche', ne' mi era stato detto, solo qualcuno
tra i prof piu' sottili (il mio prof di elettrotecnica in 3e4 superiore) aveva accennato che erano sottigliezze difficili da
capire allora e che in pratica: a chi bastava l'uso pratico, avrebbe goduto
della definizione immediata, invece chi fosse stato insoddisfatto avrebbe
soddisfatto la curiosita' all'universita' perche' ora era troppo complesso da
capire. Basti l'accenno che certi conti venivano piu' semplici coi quadrati, e
che la teoria degli errori era un librone.