^^Vento, aria, movimento del vento, dell'aria, dei fluidi.

vento VENT-O/I ARI-A/E. MOVIMENT-O/I DELL'ARIA, d FLUIDI

29/12/91?

Elenco espressioni usate inerenti a: vento aria

forza del vento; corrente d'aria; soff-i/o/iare; vento-atmosferico; vento-da-corsa; intensita' del vento; vento-zero perche' c'e' appena appena; il venticello, il vento impetuoso, il vento burrascoso; il fiato
Tipi di vento: c'e' il vento-a vento-b vento-c e cosi' via, dipende da... dall'intensita' del vento, dalla sua estensione spaziale, dalla durata, costanza, ir/regolarita', turbolenza, direzione, ...

COLLEGAMENTO AL CONTESTO, AL COMPLESSO DELLE ATTIVITA' SVOLTE.
INSERIMENTO NELLA PROGRAMMAZIONE.

IL MULINELLO DEL VENTO. Spunto occasionale.

Lucia: a settembre-ottobre le foglie sono per terra e il vento ... c'e' chi ha detto: era un mulinello; che il vento le faceva prigioniere; chi li cattura ...
rob: era un fenomeno che li attirava
Lucia: i b han cercato di far muovere le foglie anche quando il vento non c'era. Succede come quando incontrano le coccinelle: le trovano e te le portano ...
rob: mi domando COME MAI IL MULINELLO ATTIRAVA I B?
Lucia: gli piaceva vedere una cosa intorno al corpo che li avvolgeva, penso ... e poi hanno creato e la fantasia e' andata avanti. Il b e' interessato soprattutto perche' lo vive in prima persona col suo corpo, una cosa nuova che magari in altre parti non gli e' mai capitato. Nella posizione in cui si trovavano le foglie han fatto questo scherzo, in mezzo al giardino sono andati, non l'hanno trovato.
MariaLaura: l'attivita' e' nata spontaneamente.
Lucia: e' quello che abbiamo sempre fatto, qualche b ha poi voluto rappresentarlo graficamente, non c'era in ballo uno scopo. Abbiamo anche registrato alcune loro frasi spontanee.
Bruna: poi era una cosa che aveva coinvolto tutta la classe: si chiamavano l'un con l'altro, andavano a vedere, per cui era proprio qualcosa che interessava loro; se vogliamo partire da quello che a loro interessa, vediamo in qual modo si puo' proseguire.
Lucia: come programmazione cerchiamo sempre di agganciarci a qualche spunto, i b ci hanno dato questo spunto, noi ci siamo agganciate.
MariaLaura: era uno spunto abbastanza interessante nel senso che poteva poi essere sviluppato anche con ulteriori attivita', perche' noi, parlandone, tu me l'avevi letto, valutavamo: e' molto bella come esperienza, si potrebbe anche sviluppare sul: cosa e' il vento, l'aria, ... e in effetti un po' l'avete sviluppato
Bruna: si sono presi vari argomenti
Lucia: gli interessi sono tanti per i b
rob: sono tanti i modi con cui possiamo leggere quello che e' successo
Bruna: abbiamo parlato delle condizioni atmosferiche: c'e' la giornata di nebbia, di pioggia, ... lo prendavamo come punto di partenza perche' interessava tutti
Lucia: LA COMUNICAZIONE PASSA DI PIU' QUANDO SONO I B STESSI CHE SE LO TRASMETTONO, nessuno li ha spinti
c: come mai? come mai gli adulti sono meno efficaci-efficienti?

CONOSCERE come FARE-PER-OTTENERE, RI-FARE per RI-OTTENERE
COMINCIARE DAI MODI DI CONOSCENZA DEGLI ALLIEVI, FACENDOLI EVOLVERE, NON NEGANDOLI PROPONENDONE ALTRI.
rob: poi c'e' stato il tentativo di rifare il mulinello
Bruna: si, han preso anche i golf, cercavano di fare il vento, cercavano di far muovere le foglie
rob: questo "fare per ottenere" e' una delle modalita' del conoscere; la possiamo rilevare in b di 1 anno e mezzo, quando cercano di appendere ai ganci, di fare passare qualcosa per un buco, questo tentativo di fare certe azioni per ottenere un certo effetto. Mi sembra analogo a: dopo aver visto il mulinello, cercare di rifare il mulinello.
Giacomina: potremmo leggere la registrazione di Bruna e Lucia e ampliarla da un pv scientifico, cioe' dopo la registrazione dei fatti, come ampliare la conoscenza su questo argomento? come convogliare, in un certo qual modo, i b sull'argomento scientifico, in questo caso del vento?
rob: Distinzione FORMAZIONE/INFORMAZIONE SCIENTIFICA.
CONOSCENZA come STATO/PROCESSO
Cio' che piu' interessa coi b di scuola materna non e' tanto l'informazione scientifica, quanto innescare un processo di conoscenza scientifica che prosegua.
MariaLaura: non e' la risposta alla richiesta di Giacomina, che e' in questi termini: una volta che vediamo che i b hanno fatto questa esperienza e che e' sorta spontaneamente, quale tipo di proposte possiamo fare ai b affinche' loro conoscano secondo le loro modalita' una gamma piu' ampia di cose che si possono allacciare a queste che spontaneamente sono sorte?
rob: e' appunto quanto sto dicendo: la prima cosa di cui dobbiamo renderci conto e': nel momento in cui io sto cercando di fare il mulinello d'aria sto facendo scienza sotto un certo aspetto: ri-fare per ri-ottenere.
Bruna: i b hanno detto: lui ci ha catturato, proviamo a catturarlo anche noi. Non gliel'ho proposto io neanche stavolta, pero' ... loro: proviamo a catturarlo ... allora chiaro che tu insegnante ti domandi: come possiamo catturare il vento? allora hanno tirato fuori di tutto: dal sacchetto di plastica a ... intanto abbiamo discusso, ognuno diceva la sua, e' comunque anche un'educazione linguistica, mettici dentro quello che vuoi ... come passo ... pero' adesso andando avanti non so come puo' proseguire.
rob: adesso vediamo anche questo che e' cio' che volevo fare e lo facciamo, pero' gia' in quello che dice lei io leggo: per i b non c'e' una distinzione, manca il disintreccio vento/aria.


DISINTRECCIO VENTO ARIA, loro relazione.
Io muovo una mano abbastanza velocemente e ho una sensazione simile a quella che si sente quando c'e' il vento, ma adesso c'e' il vento?
MariaLaura: no
x: tu dici: prima la chiarezza dei termini ...
rob: tu adesso lo dici cosi', quello che dico io e' ... Oggi non c'e' l'insegnante che l'altra volta diceva che le parole ci sono gia' fatte per tutto ... Non e' vero, le parole non ci sono per tutto. UN PROBLEMA LINGUISTICO IN SCIENZE E' CHE BISOGNA ARRIVARE ALLA CHIAREZZA DELLE IDEE PRIMA DI AVERE LE PAROLE PER DIRLO.
Catturiamo il vento (dicono i b) e prendono il sacchetto per catturare il vento. Col sacchetto catturo il vento? Vedo il sacchetto gonfiarsi perche' c'e' il vento, o perche' il vento non c'e' e sono in automobile, o corro, o muovo il sacchetto, pero' e' una cosa che posso fare da fermo: apro bene il sacchetto e lo chiudo
x: c'e' dentro ...
rob: e dentro c'e' qualcosa: c'e' l'aria

Lucia: la girella, girandola, fuori c'era il vento e girava. Abbiamo fatto tramite il movimento del corpo, soffiare, ecc... gira. Io non gliel'ho fatto notare che fuori c'e' l'aria e qui c'e', c'e' ...
Bruna: il vento [sorridendo]
Lucia: e qui che non c'e' il vento, ma che ... no io gli ho detto ...
Bruna: i b parlavano anche dell'aria che esce dai polmoni
Lucia: 2 concetti distinti: i b avevano visto la girandola che girava fuori col vento, poi tramite il movimento del corpo ... l'addome va su e giu' butta fuori l'aria ... mettendogli la girandola davanti girava lo stesso. Allora ho detto: come gira questa girandola? solo soffiando? e allora mi hanno tirato fuori ... Io ho lasciato il problema aperto: soffiare quando c'e' aria, quando c'e' vento. Non ho spiegato la differenza tra: soffiare, vento e aria.
rob: e voi come la pensate? in che relazione stanno? come li conciliamo?
Lucia: io li ho lasciati perdere perche' proprio non sapevo conciliarli
MariaLaura: questi 2 modi, cioe' la differenza tra aria e vento?
rob: quando corro ... quando sono fermo ...
MariaLaura: non sento vento, e' il movimento che fa aria
rob: Per brevita' diciamo "non c'e' vento", pero' se corro sento una serie di manifestazioni, una parte dei segni del vento li sento. Perche'? Il vento c'e' o non c'e'? e se non c'e' il vento cosa c'e'?
Giacomina: se sto correndo e mi chiedo: c'e' vento o cosa? ho creato probabilmente una situazione di vento momentaneo perche' se il vento e' una roba che centra con l'ARIA CALDA, allora probabilmente correndo ho creato una situazione di vento fra me e l'aria
rob: se chiamiamo vento il VENTO-ATMOSFERICO, con ad es 15 segni che ho individuato caratteristici della situazione ventosa, e tra questi c'e' che quando ci sono le foglie sugli alberi, devono muoversi, quello che succede a te quando corri sara' un'altra cosa che non e' vento, oppure possiamo dire vento-tipo1 al vento atmosferico e vento-tipo2 al vento-da-corsa. x: l'aria esiste perche' l'aria c'e' comunque
rob: questo come fai a dirlo?
x: respiro, me l'hanno detto [sorridendo]
rob: i segni della presenza dell'aria quali sono?

IL VENTO come MOVIMENTO, SPOSTAMENTO D'ARIA
x: il fatto stesso che se io mi muovo e faccio una corsa, c'e' uno spostamento d'aria. Non lo chiamo vento io.
x: trovo diverso il discorso vento in quanto e' una situazione atmosferica
x: le correnti atmosferiche, quando ascolto il bollettino meteo, spiegano ... non e' che ti raccontano una cosa per un'altra
rob: non e' che ti raccontano una cosa per un'altra, pero' c'e' tutto il problema: il pezzo-frammento di frase-conoscenza scientifica-specialistica noi ascoltatori lo riutilizziamo, ma qual e' il significato che diamo? premessa questa attenzione, le informazioni meteo sono importanti
rob: questo che faccio agitando la mano e' vento?
x: no
MariaLaura: dipende dall'intensita'

ROB: ESPLORIAMO QUESTI "DIPENDE DA", CIOE' LE VARIABILI ALL'INTERNO DELLA CLASSE DEI VENTI, CIOE' I TIPI DI VENTO.
Per fissare le idee ci conviene registrare scrivendo i segni del vento, dell'aria

X: IL VENTO E' SEMPRE COMUNQUE ARIA, poi subentrano cause che trasformano quest'aria incanalata e provoca questo vento ... non riesco piu' a spiegarmi
rob: io capisco cio' che vuoi dire, e' il mio mestiere cercare di capire al di la' delle parole, c'e' chi puo' non capire; il problema e' di RIUSCIRE GRADUALMENTE AD ACCORDARE SFORZANDOSI DI DIRE-RAPPRESENTARE.
A seconda di come la penso faccio una rappresentazione diversa: noi stavamo facendo un'elenco di segni dell'aria e segni del vento, tu hai subito detto: io organizzerei diversamente: gerarchicamente, al di sopra di tutto l'aria perche' nella mia testa: senz'aria non c'e' neanche il vento.

rob: facciamo l'
ELENCO DEI SEGNI, MANIFESTAZIONI D VENTO
x: capelli elettrizzati, scendendo dalla macchina
rob: ma quello anche se non c'e' il vento-atmosferico
MariaLaura: sabbia che si solleva, acqua che si sposta, onde che si formano,
x: le onde del mare ... quando c'e' piu' vento si alzano di piu'
MariaLaura: panni che si asciugano
rob: adesso che vi siete lasciate andare, sbloccate, ne trovate a ripetizione, ce ne sono tantissimi. Che cosa faccio? Organizziamo l'elenco.

ORGANIZZARE L'ELENCO: CONFRONTO LE DIVERSE SITUAZIONI.
RICERCA DELLE CARATTERISTICHE COMUNI A TUTTI GLI ELEMENTI DELL'ELENCO, cioe'
RI-CONOSCERE SE L'ELENCO E' UNA CLASSE DI OGGETTI DEFINIBILE DA CARATTERISTICHE COMUNI, cioe'
CAPIRE IN ESSENZA COS'E' IL VENTO

FORZA, INTENSITA' D VENT-O/I
rob: Tra i tanti segni del vento-atmsferico, es: le porte che sbattono, dovremmo vedere se ci sono delle caratteristiche che sono essenziali, poiche' non tutti questi segni-caratteristiche si presentano contemporaneamente
Bruna: in che senso si presentano tutti contemporaneamente?
Lucia: dipende dalla FORZA DEL VENTO
MariaLaura: io penso nello stesso momento tutte
rob: a casa tua solitamente le porte non sbattono quando c'e' il vento
x: dipende, se ho aperto le finestre e c'e' una corrente d'aria ...
rob: sempre? x: no
rob: quindi in questo senso non e' una caratteristica essenziale
x: sono dei segni
x: le cose che si muovono possono essere le foglie, come nel caso del mulinello, oppure le porte, oppure altre cose
rob: il nostro obiettivo e' di trovare un modo di definire quando c'e' vento oppure no.

EVIDENZIAZIONE DEL VENTO. DAI SEGNI OCCASIONALI AI SEGNI PREDISPOSTI.
Qual e' la prova che facciamo per sapere se c'e' vento?
x: quando qualcosa si muove
Margherita: io faccio cosi' [soffia]
Lucia: quello non e' vento [anche se ha parlato di vent-aglio].
Margherita: qui qual e', secondo me, l'obiettivo fondamentale? capire in essenza che cosa intendiamo per vento. Il discorso dei segni di prima, voleva arrivare a questo; quindi, che cosa intendiamo per vento? Quando io soffio, faccio vento, e' un vento come un altro. La collega dice: ma quello e' uno ...
x: spostamento d'aria
Margherita: e perche' il vento che cos'e'?
x: anche roberto prima l'aveva suggerito: c'e' il vento-a vento-b vento-c e cosi' via, dipende dall'intensita' del vento
Margherita: strumenti per qualificarlo e quantificarlo
x: prima ho detto, perche' roberto ha soffiato sui capelli della collega, non hai fatto vento, hai fatto aria; si [invece, hai fatto vento] se vogliamo dire c'e' il vento-zero perche' e' appena appena.

"FARE ARIA". Margherita: vorrei sottolineare che "fare aria" secondo me ... se i b lo dicono lo accettiamo, non mi sembra pero' un messaggio che dobbiamo passare noi di "fare aria" in quanto l'aria e' una sostanza materiale, quindi l'aria c'e', non che la facciamo. Per noi e' chiarissimo, pero' SECONDO I TERMINI CHE USIAMO PASSIAMO ANCHE MESSAGGI IMPLICITI CON I B.

ESISTENZA DELL'ARIA; VENTO come MOVIMENTO DELL'ARIA
L'aria c'e' e noi dobbiamo portarli a chiarire che l'aria e' un qualchecosa che c'e', ci sono cause che determinano spostamenti d'aria e al di la' del quantificare otteniamo degli effetti diversissimi che puo' essere il levitare leggero della piuma o delle foglie o dei capelli, fino al monsone.
Lucia: infatti era questo l'argomento che noi abbiamo cominciato; e' partito da un'osservazione fatta in giardino in una giornata di vento e poi a soffiare sulle girandole che vedevano col vento girare e anche in classe soffiando. Allora gira per il vento e per il soffio. Sono riusciti loro a dedurlo. Han tirato fuori tutte le cause che fanno girare la girandola. Cio' che non ho approfondito perche' non me la sento e': perche' se soffi la girandola gira, o la differenza che c'e' tra il soffiare e il vento.

VARIABILITA': DISTINIZIONE/ASSIMILAZIONE, ORDINAMENTO.
VARIABILITA' DEL VENTO: I TANTI VENTI, RICONOSCERE COME VENTO I TANTI VENTI DIVERSI CHE CI POSSONO ESSERE.
rob: C'e' il problema di andare a determinare il significato di tutto cio' che andiamo dicendo. Cosi' e' ad es per la parola "vento". Se per vento intendo le sensazioni che sento sulla pelle, allora anche quando corro c'e' vento, pero' e' un vento diverso da quello atmosferico, in cui l'aria si muove rispetto a terra.
Margherita: io penso che diventi piu' agglomerante se invece di concepirli come un distinguiamo tanti venti diversi, andiamo a raccogliere sotto la parola vento tante situazioni che di primo acchito non collegherei tra loro.
rob: secondo me vanno fatti entrambi i processi: quello che dici tu di assimilazione e quello che dico io di differenziazione.
Margherita: uno fa una panoramica di situazioni, senza andarle inizialmente a rifinire, che pero' hanno una caratteristica di fondo comune
Lucia: poi si cerca di ...
Margherita: il venticello, il vento impetuoso, il vento burrascoso, se ci vogliamo sbizzarrire con termini lessicali ...
Lucia: questa e' una cosa che puo' avvenire piu' in la'
Margherita: puo' avvenire nella misura in cui uno riesce a realizzarlo
Lucia: l'importante e' pero' che I B SI RENDANO CONTO CHE ESISTE QUESTA VARIABILITA'.

RI-CONOSCIMENTO DELL'ESISTENZA, CARATTERISTICHE E COMPORTAMENTI DELL'ARIA. IL SENSO-NOZIONE-SIGNIFICATO DELL'ARIA.
Margherita: secondo me non si possono rendere conto se non hanno il senso dell'aria. Siccome l'aria non si vede, bisogna farli diventare consapevoli con attivita' opportune es: il sacchetto di plastica chiuso, che poi sentono premendolo che dentro c'e' qualcosa
Lucia: col palloncino
Margherita: col palloncino i b poi dicono "il fiato"
Lucia: si perche' lo gonfi tu
Margherita: lo pensano come un qualche cosa di diverso, mentre se prendono l'aria chiudendo il sacchetto, non intervengono soffiando e capiscono piu' chiaramente che prendono qualcosa dall'ambiente e che questa cosa si puo' spostare

DECONTESTUALIZZARE L'INTRODUZIONE DELLE PAROLE
rob: siccome le parole si incontrano, vengono immesse, in un certo contesto, vengono-rimangono legate a quel contesto, quindi se dico "vento" a un b che stava correndo: "hai sentito il vento in faccia?" gli rimane la parola "vento" legata a quel contesto.
Quando si presenta una parola nuova, presentare almeno 2 contesti d'uso, meglio piu', altrimenti diventa uno stereotipo.
Lucia: quindi non fermarsi sulla prima ...
Margherita: si, perche' non costruisce diventa un episodio, o insignificante o rigido e stereotipato.

ESPERIENZA SUI LIQUIDI
x: mi viene in mente una cosa che abbiamo fatto questa mattina a scuola. A parte che penso che se tu vuoi fare un lavoro di questo tipo con b di 3 4 5 anni non puo' essere una cosa occasionale e via. Se ti capita l'occasione l'accogli o no, ma se l'accogli la devi portare avanti perche' poi il b comunque ti chiede il perche' del perche' del perche' del perche' e non riesci comunque a dare delle spiegazioni, percio' a mio avviso andrebbe presa valutata programmata e comunque portata a una conclusione perche' lasciate li' cosi' non so nemmeno a cosa possano servire tutti questi spezzettamenti e non mi sembra poi una cosa neanche poi tanto diversa da quello che facciamo. Perche' ad es questa mattina il nostro mago verde ha inviato un alambicco chimico, siamo riusciti ad avere una boccia con tutti i tubi, i vasi comunicanti con le palline, quelli che insomma ci si mette il fuoco sotto e poi ... una cosa affascinante, bellissima, ma era arrivata come una cosa per presentare il gustometro, per interessarli al gusto. Io dovevo fare una cosa di presentazione che pero' doveva terminare li'. Da una parte una sostanza trasparente bianca, era acqua, ma era una pozione magica, dall'altra della menta, che era un'altra pozione magica
Margherita: ma l'acqua e' bianca?
x: trasparente, ma i b dicevano bianca.
Abbiamo messo l'acqua in un tubo, quella verde nell'altro, in mezzo c'era un altro tubo con 2 palline, li' abbiamo mischiato tutte e 2 le sostanze. Quando abbiamo aperto contemporaneamente i rubinetti dell'acqua e della menta, sono scesi contemporaneamente, i b hanno detto. I liquidi poi son rimasti li'. Andrea ha detto: perche' la pozione bianca e' scesa piu' in fretta della pozione verde? avevamo messo le 2 sostanze nei misurini in ugual quantita', come si vedeva dalla graduazione. Perche'? domandavano: ma sono liquidi tutte e 2? per cui secondo loro dovevano scendere insieme e terminare insieme, iniziare e terminare insieme. E' venuta fuori una discussione che non finiva piu'. Poi abbiamo messo contemporaneamente i liquidi dall'alto, si sono mischiati, ma sono scesi insieme. Si interrogavano sulle differenze: hanno toccato le pozioni, dicevano che una era unta e l'altra come l'acqua. La cosa e' ferma li', pero' siamo sicure che senz'altro quest'argomento va ripreso, non puoi farlo finire cosi'.

QUALI ARGOMENTI? ref: argfond

Giacomina: credo di essere elastica, anche se non e' stata la scuola a formarmi cosi', e' stata una conquista personale. Elastica a scuola come insegnante e nella vita. Analogamente penso per le colleghe, come esperienza di programmazione. Non sono qui a imparare l'atteggiamento. Cio' che chiedo e' come si proseguira' su questi argomenti.

Bruna: un libro parlava di giornate ventose, un b aveva l'aquilone, i b han cominciato a fare il progetto dell'aquilone, le girandole, poi si parlava molto del movimento
Margherita: i contenuti sono una ricchezza piacevole per i b. Se lo scopo e' di approfondire un tema per costruire delle strategie di conoscenza, non importa da dove si e' partiti, si tratta di infilarsi in un tema.

Il VENTO ATMOSFERICO
Si puo' indagare su diverse scale spazio temporali.

(MODI DI) PRODUZIONE DEL VENTO
Se dobbiamo lavorare col vento, dobbiamo averlo a disposizione.
d: come facciamo a produrre il vento? r: col ventilatore
d: poi? r: col phon; posso riempire un palloncino; con un libro; col ventaglio; col soffio; ...
Questa situazioni hanno il vantaggio, rispetto al vento atmosferico, di rendere la situazione controllabile: variare, modificare, ripetere, ecc a mio piacimento.
Margherita: se fate una sprirale, la ritagliate e la sostenete con una punta in modo che possa girare, con sotto una candela accesa si mette a girare
Lucia: calore; si puo' fare la mongolfiera
Bruna: a giugno vedrete la mongolfiera nel cielo
MariaLaura: hanno anche fatto il paracadute
Lucia: partendo non solo dal movimento degli oggetti, ma anche dal movimento di noi stessi, che cosa provochiamo
Bruna: anche facendo rappresentare il movimento di tutti questi oggetti che si muovevano: l'elica, ...
Margherita: il fatto stesso di rappresentare all'esterno, aiuta a far chiarezza dentro.

COLTIVARE LA CAPACITA' DI RAPPRESENTAZIONE
Lucia: qualcuno che si e' trovato a fare la rappresentazione grafica dell'elica che girava, quando ho chiesto da che parte girava, lui mi ha indicato col dito; ma girava sempre cosi' [qui]? no alla fine e' andato a finir qua, allora disegnalo
Bruna: pero' tanti hanno fatto l'elica qui e la terra qua; dice: questa e' l'elica che cade, cioe' non hanno visto ...
rob: piu' che non hanno visto io penso non hanno ritenuto di disegnarlo o semplicemente non l'hanno disegnato

COME ENTRARE IN ARGOMENTO?
x: dobbiamo tutti ricostruire la situazione esterna?
rob: non serve, per sincronizzarci tutti sullo stesso tema, lo possiamo chiamare: MOVIMENT-O/I DELL'ARIA e raccogliere qualsiasi spunto del quotidiano per entrare in tema.
Quanto segue e' cio' che dovreste provare a fare, di cui dovreste portare la documentazione del lavoro svolto la prossima volta che ci vediamo, sono i suggerimenti operativi.

LA STIMA, RILEVAZIONE DEI MOVIMENTI D'ARIA
Il soffio fatto colla bocca e quello fatto dal ventaglio si possono confrontare. Se lei e' la' e io faccio aria e lo posso fare in tanti modi, lei sente l'aria.
d: voi cosa propronete? un problema e' che non si vede l'aria e quindi non si vede il suo movimento
x: io la sento di piu' rispetto a un altro che e' piu' lontano
rob: un modo e' "sentirlo con la pelle", altri modi?
x: accendo la candela e vedo se ...; striscia di carta leggera, le appendo al soffitto ...; fumo; i fumi delle ciminiere; i movimenti delle nuvole; ...

ANALOGIA ARIA-ACQUA. I FLUIDI.
MOVIMENTO DELL'ARIA E MOVIMENTO DELL'ACQUA.
MOVIMENTO DEGLI OGGETTI NELL'ARIA E NELL'ACQUA.
MOVIMENTO DELL'ARIA E DEGLI OGGETTI IN ARIA.
MOVIMENTO DELL'ACQUA E DEGLI OGGETTI IN ACQUA.
I FLUIDI. MOVIMENTO RELATIVO DEI FLUIDI E DEI CORPI SOLIDI.
Una analogia che e' utile stabilire e' quella tra aria e acqua, entrambi sono dei fluidi, sono simili per certi aspetti, hanno una serie di caratteristiche in comune.
Se voglio fare una rappresentazione del movimento dell'aria nella stanza, posso guardare il movimento dell'acqua in una vaschetta usando un tracciante es: inchiostro, polverina; che riconosco analoghi: i movimenti dell'inchiostro nell'acqua analoghi ai movimenti del fumo nell'aria.
Bruna: quando la neve scendeva sembrava un mulinello fatto nell'acqua.
Una delle difficolta' dello studio dei movimenti dei fluidi rispetto ai solidi e' che la forma del solido si mantiene costante durante il movimento, quella dei fluidi in generale cambia.

CORRENTI DI ARIA E DI ACQUA. CORRENTI D FLUIDI.
Sentivo prima dire "i canali-correnti d'aria", cosa intendiamo piu' precisamente?
Correnti d'aria: phon; termoventilatori; impianti di condizionamento; il tubo della stufa; ...
Correnti d'acqua: Nella vasca da bagno con la doccetta; al mare; ...
Questo senso delle correnti e' emerso anche dai b, si tratta di svilupparlo. Sono correnti non delimitate, cioe' messe nei tubi o negli alvei come i fiumi.
x: io non riesco a capire il nesso tra ...

I PERCORSI DEI FLUIDI. FLUIDI CONDOTTI. CONDUTTURE. CANALI.
DE/LIMITAZIONE SPAZIALE DEI MOVIMENTI DEI FLUIDI.
I fluidi si possono muovere
- incontenuti: l'aria in questo ambiente, l'acqua nel mare, l'acqua nel catino che non e' vincolata se non dalle pareti del catino
- in percorsi ben definiti perche' ci sono delle tubature che trasportano acqua, aria compressa, ossigeno negli ospedali, metano, le reti di distribuzione.

COSA SONO I FLUIDI?
Margherita: noi siamo abituati a pensare che le sostanze hanno 3 stati: gas, liquido e solido perche' la cultura comune questo vuole. In effetti ci sono i 3 stati, perche' c'e' una differenza, pero' per il fisico, i gas e i liquidi fanno parte di una classe piu' generale che si chiama la classe dei fluidi perche' se per certi aspetti sono diversi, per altri aspetti sono simili. E' importante rilevare entrambe: diversita' e similitudini.
Lucia: ALLORA ADESSO COSA DOBBIAMO FARE? CERCARE DI ASSOCIARE I COMPORTAMENTI DI UNO E DELL'ALTRO? PER CERCARE I COMPORTAMENTI CHE SI ASSOMIGLIANO?

L'EVAPORAZIONE come MOVIMENTO, cioe' L'EVAPORAZIONE GUARDATA PER MOVIMENTO, cioe' GLI ASPETTI DI MOVIMENTO DELL'EVAPORAZIONE.
Bruna: ALLORA SI PUO' ANCHE NON BUTTAR VIA L'ESPERIENZA CHE STAN FACENDO DELL'ACQUA CHE E' EVAPORATA NEI VASETTI.
Margherita: potete fare qualunque esperienza.
Bruna: eran rimasti dei vasetti con del colore dentro, i b si sono accorti che l'acqua e' sparita, non c'e' piu' ...
Abbiamo provato a vedere se di qui evaporano, di la' non evaporano, ne abbiamo tappato uno lo abbiamo messo in giardino
rob: di tutto quello che succede abbiamo una chiave di lettura comune che e' il movimento
Bruna: e questo cos'e'? e' il movimento dell'acqua? si trasforma ... non lo so ... perche' uno ha disegnato l'acqua proprio che esce
rob: il fenomeno apparentemente semplice si complessifica man mano lo approfondiamo poiche' sorgono nuovi aspetti, e risulta difficile: integrarli in un'unica espressione, realizzare gradi intermedi di comprensione. Possiamo distinguere 2 aspetti:
- cambiamento di stato-fase: permanenze: acqua sostanza-materia;
variazioni: solido, liquido, gas-vapore-aeriforme
- movimento: c'e' un movimento di materia o di acqua-sostanza; non e' l'acqua-liquida a muoversi dalla ciotola all'aria, durante il passaggio cambia di fase. Pero' possiamo accettare il "guardare per movimento all'evaporazione" poiche' e' coerente e consolida l'idea di CONSERVAZIONE DELLA MATERIA. Accanto alla connsevazione, e proprio grazie all'idea di conservazione, posso porre la questione di: confronto tra l'acqua nell'acqua e l'acqua in aria, come avvio al tema dei cambiamenti di stato-fase, che comunque dovrebbero essere supportati da altre esperienze.

MOVIMENTO DI DISPERSIONE DEL COLORE NELL'ACQUA, COLORAZIONE DELL'ACQUA. LE NUBI DI COLORE.
rob: il pezzetto di carta imbevuto di colore che messo nell'acqua colora l'acqua; un modo di leggerlo e': trasferimento-movimento del colore. Nella classe dei 4 anni ne han fatto una rappresentazione in sequenza (inesplicita la contemporaneita'). Lo stato finale era il vasetto, o meglio, l'acqua del vasetto, tutta colorata. Rappresentare il movimento di espansione in modo piu' astratto e esplicito con frecce. Espansione, come il palloncino quando viene gonfiato. Se uno vuol leggere aspetti di movimento li puo' leggere in tutto.
Lucia: gettando colore nell'acqua ... nube ... se io metto un colore in polvere, avra' un altro effetto?
Margherita: mi sento di dirti: prova!
MariaLaura: se non e' solubile tende a scendere

MOVIMENTI INTERNI/ESTERNI
Margherita: anche nel corpo. La collega dice: lavoro col corpo ... i movimenti non solo esterni, ma anche dentro ... mangi la mela, dove ti immagini che vada a finire?

IL MOVIMENTO COME PROTOTIPO DEL CAMBIAMENTO
I CAMBIAMENTI INTERPRETABILI COME MOVIMENTI
X: ADESSO GUARDIAMO IL MOVIMENTO, RICOSTRUIAMO L'ESPERIENZA GUARDANDO AL MOVIMENTO; LA MIA CLASSE AD ES HA FATTO INTERAZIONE TRA COLORANTI, QUESTI PASSAGGI CHE SI USANO NEL MOVIMENTO LI POSSO USARE ANCH'IO NELL'INTERAZIONE?
rob: si
x: ah! allora questi sono i passaggi che noi dovremmo fare ...
Margherita: quando fai le interazioni, ad es le interazioni con i solidi-liquidi e decidi che quella cosa la vuoi guardare dal pv del movimento, puoi farlo benissimo, e' una lettura mentale.
X: IL PASSAGGIO DEL COLORE DALLA CARTA VELINA ALL'ACQUA ...
X: E' UN MOVIMENTO?

x: quando io ho ben visto che dalla carta velina il colore si scioglie nell'acqua, cosa faccio? io gli posso dare centomila colori diversi, centomila materiali diversi, per fare l'interazione con l'acqua, e poi cosa faccio quando l'ho ben fatto?

DIS/CONTINUITA' DEL MOVIMENTO ref: mtrsc
Margherita: per esempio fate rappresentare la forma, dis/continuita' del movimento, potete riferirvi alla letteratura che vi e' stata fornita. Son queste le cose a cui dovete puntare.
I b hanno una capacita' secondo me che a volte noi sottovalutiamo, noi siamo prevenuti, se voi chiedete di rappresentare la forma del cosino di colore che scende, i b ve lo rappresentano perche' lo leggono, lo vedono, lo stanno a guardare, mentre gli adulti non sensibilizzati no.
IL FATTO CHE SI E' FERMATO E POI HA RIPRESO, LO VEDONO CON IL GATTO E POI CON ALTRE COSE.
Arrivare a concepire anche l'essere fermo, come movimento, un particolare stato, modo di essere del movimento, movimento poiche' il tempo passa anche da fermi, movimento zero.
Se noi abbiamo consapevolezza, li guidiamo a fare queste letture. Il fatto che il movimento sia ir/regolare, o cambia ... cambia in che senso? cambia la direzione, la velocita' ... dentro vi dovete giocare quelli che sono i concetti del movimento. Se sentite l'esigenza ci possiamo fare una scaletta.

SCALETTA (parziale) DEI CONCETTI DEL MOVIMENTO ref: movscal
ORGANIZZIAMO LE RAPPRESENTAZIONI ref: rprorg

 

Links

Arrivi: Didattica scuola materna; suggerimenti, riflessioni didattiche.