Voltaggio come indice di adattamento.
VOLT <-> LUMINOSITA' equi: { VOLT -> LUMINOSITA' { VOLT <- LUMINOSITA'
Il voltaggio della pila produce luminosita'.
La causa produce l'effetto.
Siccome c'e' luminosita' dico che c'e' voltaggio.
Dal manifestarsi dell'effetto deduco la presenza della causa.
Costa: pila carica <-> lamp accesa pila scarica <-> lamp spenta x: c'e' voltaggio <-> lamp accesa non c'e' voltaggio <-> lamp spenta
dida: per il passaggio: bin -> n-ar -> continuo ref: raffin
Cerliani92: la pila puo' essere scarica per un utilizzatore e carica per un
altro
i: pila 4,5V con lamp 4,5V, poi lamp 2,5V
Da scrivere.
Effetti di luminosita' e durata >>>
Abbiamo CORRELATO dati sugli effetti della pila: >>>
Guardando per causa-effetto-correlazione,
interpretiamo i dati sugli effetti della pila dicendo che:
- tutti questi fatti sono gli effetti di una sola causa, sono co_effetti
correlati concordemente
- gli effetti sono concordi alla causa
- la causa di q effetti e' una caratteristica essenziale d pila, che chiamiamo
VOLTAGGIO d pila
Dato per scontato cosa si intende per con/dis-corde e che, in particolare, ci
sono cause e effetti discordi,
perche' diciamo in q caso che la causa e' concorde e non discorde agli effetti?
abbiamo detto "concorde", ma potremmo anche dire "discorde";
siete convinti? Mi spiego: poiche' siamo noi in questo momento che stiamo dando
forma a questo aspetto d pila, potremmo ritenere anche che e' il suo
"essere meno" che da' luogo a "piu' effetto". Per
giustificare la nostra scelta, che del resto, riflettiamoci, e' stata spontanea,
dobbiamo rifarci al Rasoio di Occam
Questa causa
- cui abbiamo dato vita; visione costruttivista d conoscenze
- che abbiamo scoperto; visione in parte idealista (mondo delle idee di
Platone), in parte induttiva
necessita di un nome. Potremmo darglielo noi, sarebbe il nostro nome di classe.
In pratica ognuno di noi lo ha chiamato a suo modo quando ne ha avuto bisogno,
ripensateci.
Io come decisione nel mio stile di insegnamento preferisco a questo punto dirvi
il nome standard di questa variabile-causa.
Ci sono varie giustificazioni per questa scelta; la principale e' che e' piu'
conveniente abituarsi da subito al formalismo che poi sara' quello definitivo (Principio
della forma finale).
"Abbiamo correlato dati sugli effetti d pila".
Vi faccio notare che mi sono espresso dicendo "effetti d pila" e
non ad es "effetti d voltaggio della pila", cioe' ho voluto usare un
modo che esprimesse il ricondurre gli effetti, alla pila nella sua globalita' e
non ad uno dei suoi aspetti.
E' proprio questa serie di osservazioni di effetti e la loro correlazione che ci
induce a costruire cognitivamente un aspetto della pila, che prima non
conoscevamo. Non lo conoscevamo? in effetti ci e' stato riferito culturalmente,
ma riflettendo si riconosce che e' una conoscenza di tipo
- verbale: ne so il nome; conoscenza nominale
- operativo: accoppiare generatori e utilizzatori di uguale voltaggio
- sensitivo: pizzicore
ma non scientifica.
Ho detto esplicitamente, cosa intendevo con "effetti della pila"
poiche' e' una sottigliezza che la persona comune non e' abituata a riconoscere.
Alcuni tendono a dire che la pila e' "piu' grossa" o "piu'
forte" come sinonimo di "piu' voltaggio". Il "piu'
forte" non disturba, ma il "piu' grossa" essendo termine di
origine spaziale e' facilmente fra-inteso nel suo senso originale non traslato,
di conseguenza la pila a voltaggio maggiore diventa erroneamente quella di
dimensioni maggiori.
Conviene per questo discutere il caso delle pile cilindriche tutte da 1,5V, ma
di dimensioni diverse.
- a lampadina
- a qualsiasi effetto
777 | Individuare Causa e Effetto: la ddp e' la causa della corrente | 2 |