Fisica dei tartufi - Elogio della fisica qualitativa
Il fatto è che nella scuola italiana una delle perdite prodotte dalla new age
pedagogica è stata la geometria nella formulazione euclidea; quella che, fino a
qualche decennio fa costituiva l’asse portante della formazione in matematica e
che, nella tempesta degli anni ‘70 è stata buttata a mare come inutile zavorra.
Ma non solo in questa disciplina, visto che quello euclideo costituiva il
modello assiomatico per antonomasia, l’unico che molti studenti avessero
l’occasione di conoscere. La geometria , anche nella strutturazione assiomatica
più ingenua, rappresenta un modello fisico dello spazio e quindi forniva
l’opportunità di conoscere il significato e le forme di una teoria fisica. A
nessuno verrebbe in mente di “verificare” se per un punto passa una ed una sola
retta parallela ad un’altra data. Neppure la negazione del quinto postulato di
Euclide ha portato a risultati assurdi secondo l’esperienza. Per contro, nella
manualistica italiana vi sono autori che propongono seriamente la “verifica “
del principio di azione e reazione o del fatto che la circuitazione del campo
elettrico sia nulla.
L’idea che i princìpi esistano di per sé, e non in quanto elementi di una rete
assiomatica, e come tali siano percepibili ed evidenti è straordinariamente
diffusa e pervasiva. Ne fornisce un esempio uno dei manuali che vanno per la
maggiore nella scuola italiana , avallato da un autore e da un editore
prestigiosi: ...
Il by-pass dei manuali scolastici, ovvero l’attingere direttamente alle fonti della fisica, è esercizio che gli insegnanti dovrebbero praticare - quando possibile - in quanto utile a sgombrare la mente da una quantità di modi di ragionare che, a ben vedere, non sono altro che convenzioni. Un esempio è fornito da Ampère che dedica più di una pagina della memoria originale [ A. M. Ampère, Ann. Chim.Phys. Ser. II. 15, 59 (1820)] alla descrizione e alla discussione di un fenomeno che tutti i libri di testo sbrigano in poche righe: due fili paralleli, percorsi da corrente nello stesso verso, si attraggono. Il fatto che si dedichi uno spazio tanto ridotto ad un’osservazione che è alla base di un campo fenomenico immenso qual è l'elettromagnetismo attiene ad un fenomeno pedagogico di cui abbiamo parlato più volte, e che potremmo indicare come processo di sterilizzazione pedagogica, in base al quale ciò che era un’idea sorprendente e difficile da accettare per le menti più elevate, dopo qualche secolo diventa banale e proponibile ai più bassi livelli scolastici. Ma non perché il livello concettuale dei discenti si sia elevato; ma perché l’idea nuova viene in qualche modo edulcorata, adattata alle forme comuni del pensiero, svuotata del suo potenziale concettuale eversivo, tale da non costituire più alimento e stimolo concettuale. In effetti, Ampère, con la sua comunicazione all’Accademia, deve convincere la comunità scientifica che l’attrazione tra i due fili percorsi da corrente è un fenomeno nuovo, diverso da quello, comune, dell’attrazione elettrostatica ...
La correlazione tra la descrizione dell’insegnante e i risultati dell’esperienza didattica è così stretta che si può assumere come misura dell’efficacia dell’intervento didattico.
Un aspetto della fisica completamente trascurato nella tradizione scolastica
italiana è quello qualitativo e concettuale, polarizzata com’é solo sul versante
lumpen-quantitativ. Eppure quello delle idee, dei paradigmi sulla base dei quali
si interpretano i fenomeni, dovrebbe essere l’aspetto più importante
dell’insegnamento. E dovrebbe trovare uno spazio adeguato nell’ attività di
laboratorio.
Proponiamo alcuni esempi.
si constata spesso che l’insegnante non ha la minima consapevolezza del fatto che il fine ultimo dell’insegnamento della fisica è che il ragazzo prenda coscienza del problema del rapporto dell’uomo con una realtà con la quale non può non interagire intellettualmente ( il cielo stellato sopra di me)