Inclusione. Corso collegio docenti 2016-17. Pensieri.

Corso BES, relatori ASL. 1° incontro

Pre-metto che il corso e' stato tutto sommato positivo per le info specifiche, una insolita occasione di ritrovo-discussione per il gruppo docente dell'IIS Meucci Massa. Molto e' cmq migliorabile.

Qual e' la sensatezza in una prospettiva storico-scientifica ?

 

E cio' e' una possibile spiegazione non falsificabile degli ingegneri DSA.

La legge BES

  1. D: perche' dici 7 ?
  2. R: perche' 7 (unita') e' una gestalt. Ovviamente e' una statistica: mediamente 7. Per i bimbi piccoli (2 anni) e' 2: io e te; poi prima dei 3 anni diventa 3, che e' l'inizio del gruppo; e poi si sviluppa secondo individuo. Il cervello termina lo sviluppo intorno ai 20-21 anni.
    La comunicazione dall'insegnante al gruppo, equivalente a quella individuale 1a1, puo' essere fino a 1a7 (o piu' o meno, secondo la capacita' dell'insegnante: l'indicazione con varianza e' 7±2, dopodiche' si esce dalla norma, ma sappiamo che nella realta' dei fatti nostrani, si puo' scendere ben sotto la media, invece salire e' tutt'altra cosa, la campana della curva di frequenza statistica non e' simmetrica, e nemmeno quella del QI, anche se quella mostrata e' tale)
  3. D: si, ma la relazione sociale, l'interazione tra i pari-eta' ...
  4. R: si puo' decidere anche numeri superiori, perseguendo altri scopi (che dovrebbero essere scientificamente chiari), ma per quanto riguarda la capacita' di relazione sociale, e' geneticamente determinata, come lo e' il linguaggio, o la visione: deve esistere una finestra temporale in cui essa viene esercitata per potersi insediare, ma per cio' e' sufficiente la relazione con altri umani, ovviamente in primis la madre.
    La capacita' di relazione o no, col mondo a 7-8 anni e' fatta. Piu' precisamente, uscendo dalla precedente espressione di linguaggio comune, ma fuorviante:

    I primi 3 anni di vita servono sostanzialmente al bimbo a capire che il mondo e' regolare e non caotico. I figli di madri pazze diventano psicotici (pazzi a loro volta), poiche' vengono sgridati o vezzeggiati nello stesso contesto senza che ci sia ragione apparente, e cio' fa il mondo caotico. Cio' stabilisce la "non relazione".
    Dai 3 ai 7-8 anni chi e' uscito normale e non psicotico dai primi 3, aggiunge aggettivi alla sua relazione sociale: sospettosa/fiduciosa timorosa/sicura avventurosa/prudente seriosa/ridente calma/nevrotica mielosa/asciutta rispettosa/prevaricante sincera/melliflua diretta/tortuosa ecc ... ma ormai la relazione c'e'. Sara' un adulto tuttalpiu' molto nevrotico, ma non psicotico.

  5. R2: Nel nostro contesto italia2016 cio' che manca veramente non e' la socializzazione tra i ragazzi, ma tra i ragazzi e gli adulti, ed una qualita' della relazione, qualita' che non dipende dal "con chi" si apprende. Il modo piu' semplice per portare all'adultita' un adolescente e' permettergli un contatto ravvicinato con un adulto.

     

Corso BES, relatori ASL. 2° incontro

Comorbxxxxx

avevo fatto lettura globale della parola, e quindi letto: comorbilità.

Una collega mi ha fatto notare che in effetti era scritto "comorbidità", sospetto di errore di scrittura, ma ripetuto, e quindi ritenuta forma alternativa. Dopo controllo risulta che:

A fine incontro, ho suggerito alla relatrice forse contagiosa, 2 cose, di cui la prima puntiforme:

per questo uditorio forse meglio usare "comorbilità", termine specialistico medico, di cui almeno gli insegnanti di lettere, risalendo al latino, possono intuire il significato, poiche' credo che "comorbidità" sia sconosciuta alla grande maggioranza, anche a me.

Proiezione schede.

C'e' stato piu' di 1 topflop:

  1. Spegnere la luce per poter vedere, quello che poi non si vede cmq.

    L'aspetto positivo e' che e' un buon esempio negativo, cio' da non fare.

  2. Un elenco

    non numerato, non puntato, non senza segni:

    allineato centrato,

    con un effetto indentatoDiversamente

    ad ogni linea.

    Un piacere per la lettura,

    l'occhio affaticato ringrazia,

    i neuroni si aggiungono al coro.

Le schede proiettate hanno stili diversi, tra cui:

  1. diagramma insiemistico iniziale (visibile)
  2. facilmente visibili, "nero" su sfondo bianco, o bianco su sfondo "nero"
  3. fondo blu notte variegato, titoli in rosso (poco visibile)
  4. scrittura piccola (non visibile)
  5. sottolineatura (ammazza il bianco tipografico)

Cio' porta a supporre un non singolo autore.

E' contraddittorio non fare cio' che si dice di fare

mi parli di come dar forma al messaggio perche' sia al meglio ricevuto, e cio' che emetti non rispetta tale regola!

I messaggi contraddittori sono controproducenti, creano allarme, sono meno credibili.

All'acme della fase emotiva

mi e' sembrato che una delle relatrici abbia detto "anche noi abbiamo studiato".

La legge BES e' nata per spinta delle famiglie

sono le mie parole per dire quello che ho capito di qualche frase delle relatrici.

 

Questa e' stata la risposta dei politici ad una giusta richiesta della societa', che era quella di una maggiore attenzione da parte della scuola ai bisogni educativi di una parte della popolazione (non meno del 7% della popolazione, anche se la mia comprensione dei dati forniti tra questa volta e la precedente e' discordante). 7% e' un partito politico, mediamente 2 allievi a classe.

Mi sorge il paragone con la chiusura dei manicomi: chiusura senza sistemi alternativi, chiusura delle scuole speciali senza sistemi alternativi. Nel 1992 sostanziale affondamento degli istituti professionali con la riduzione delle ore di laboratorio, e messe in secondo piano; non adeguata preparazione e selezione degli insegnanti delle materie pratiche. Istituti professionali dove molti dei ragazzi oggi presenti all'iti avrebbero trovato la loro naturale collocazione. Oggi non ci vanno poiche' l'ambiente che si e' sviluppato non e', diciamo cosi', idoneo.

 

Il mio giudizio e' che e' la risposta "leggeBES" e' sbagliata, ed e' stata una risposta di comodo.

La risposta corretta sarebbe stata quella di motivare gli insegnanti delle scuole, in primis diminuendo adeguatamente il nr di studenti per classe.

Invece si e' realizzata quella che si puo' riguardare come una medicalizzazione del problema.

I medici diagnosticano e gli insegnanti devono fare il resto, sì perche' come detto dagli stessi relatori-medici, non sanno niente della materia specifica, e quindi nulla possono dire se non indicazioni generali desunte dagli studi psicologici e pedagogici, che sono appunto generici.

Sembrano indicazioni operazione operative, es scrivi piu' in grande, usa i colori, ed i vari elenchi fatti di "indicazioni operative".

Ma un'indicazione operativa e' tale come livello in una gerarchia

es: "preparare la minestra", e' operativa per un cuoco, ma non per un bimbo per il quale sarebbe operativo "sbucciare la patata", e mi ricordo che la prima volta che mia mamma mi invito' ad aiutarla a sbucciare le patate, nemmeno questa richiesta era operativa, ma richiedeva ulteriori istruzioni.

Tornando all'insegnamento scolastico, cio' che piu' si avvicina ad un'indicazione operativa per l'insegnante e' un libro di testo scolastico.

  1. Alcuni insegnanti sono completamente basati sul libro di testo, non saprebbero insegnare senza. Questi avrebbero bisogno di un libro di testo per BES.
  2. Altri insegnanti potrebbero fare, ma non vogliono, hanno altri interessi, generalmente denaro. Siamo un itis, abbondano gli ingegneri.
  3. Altri potrebbero, ma non possono, costretti dai vincoli di famiglia, figli, genitori, cognati, ...
  4. Altri farebbero, ma avrebbero bisogno di un insegnante guida che non c'e'
  5. Qualcuno ha fatto, come DelChiccaMaura che si e' fatta il suo libro e percorre la sua strada.

Ma anche il libro di testo non e' la vera fase operativa, che e' l'atto di insegnamento in classe.

L'atto piu' efficace per cambiare insegnamento e' vederlo all'opera, in un video, o direttamente in classe con l'insegnante che lo fa.

Come giustamente detto: per aiutare gli allievi che non controllano i tempi, li controllo io per loro.

Provare a metterlo in atto in una classe di 30 persone agitate quando l'ora prima c'e' stato un insegnante che li ha fatti agitare, e' tutt'altra cosa.

Il rapporto equilibrato che ci deve essere tra diagnosi e terapia

Aneddoto personale: Il medico primario di reumatologia dell'ospedale di Niguarda-Milano, riconosciuto a livello nazionale, mi ha detto: sì, potremmo approfondire la diagnosi, ma non serve perche' poi la terapia sarebbe la stessa, cortisone. Ed io sono stato d'accordo, perche' e' anche il mio pensiero.

Nel caso qui in esame, sebbene le relatrici abbiano tenuto a precisare che esiste correlazione positiva (senza precisare quanto) tra i loro test ed il successo scolastico io debbo precisare, mi spiego con un paragone:

e' come se per fare un vestito ad una persona mi mettessi a misurare la casa dove vive; e' vero che le dimensioni della gabbia dell'animale sono correlate alle dimensioni dell'animale, ma sono due cose diverse.

Ampliamento delle competenze dei neuropsichiatri, o psichiatri, o psicologi, o ...

diagnosi e certificazioni legate alla legge BES, cio' si traduce in "potere", ed a questo pochi sanno rinunciare, cmq non la categoria, che tende ad affermarsi. E' una legge sociale. L'equilibrio di forza sociale tra questa categoria complessiva e gli insegnanti si e' spostato a loro favore. Volendo sono nella posizione di creare attrito, o direttamente, o meglio di sponda con le famiglie.

Le 2 relatrici erano accompagnate da una specializzanda, la categoria si riproduce, cresce.