Da un intervento di Margherita in un corso di aggiornamento per gli insegnanti di scuola materna.
Margherita |
il discorso che abbiamo fatto ce lo siamo giocato sulle piccole cose, pero' l'obiettivo e' quello di puntare a capire che anche qui si possono ritrovare le stesse strategie cognitive che usa lo scienziato, e che noi dobbiamo cercare di rendere consapevoli. es: classificare oggetti e azioni-fenomeni. |
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Io molto onestamente devo dirvi che fino a un po' di anni fa facevo tutte le mie brave classificazioni di cose, come ce le facciamo tutti, MA NON MI ERO MAI SOGNATA DI ANDARE A CLASSIFICARE I FENOMENI. Sotto questo aspetto, ad es, portare a capire che FACCIO TANTE ESPERIENZE DIVERSE, PERO' CI SONO MODI DI INDAGINI COMUNI A TUTTE.
es: guardare per stati in successione, oppure guardare per cambiamento globale:
com'era prima, non mi interessa cos'e' successo in mezzo, vado solo a guardare
la situazione finale.
Sono tutte strategie fondamentali.
Ci sono alcuni modi di guardare che vengono privilegiati dagli scienziati, quelli che usa la scienza ufficiale; andiamo ad individuarli e cerchiamo di utilizzarli nella nostra pratica quotidiana in modo che il b se la costruisca dentro questa consapevolezza, ma nel contempo ci rinfranchiamo anche noi. Diciamocelo chiaro, non e' che siamo abituatissime.
Vorrei che fosse fatto a noi quello che noi dovremmo fare con i b: sperimentare noi, fare noi le varie esperienze, in modo che possiamo verificare alcune cose. Scoprire con meraviglia anche noi certi fenomeni. Come abbiamo fatto con i primi esperimenti, che pero' non sono risultati costruttivi. | |
Margherita | ma perche' secondo me ... perche' avevate urgenza, esigenza in quel momento di parlarci sopra. Io non voglio pensare che fosse uno scantonare il pratico. |
Margherita: | credo che si possa altrettanto bene partire dalle esperienze in prima persona o dal lavoro di classe. |