24/4/93
Nell'indagine scientifica didattica, dopo aver richiesto di esprimersi su un
qualcosa, su cui non c'e' accordo preventivo, cio' che si ottiene sono risposte
diverse.
Le risposte possono avere forma qualsiasi, libera o vincolata:
schemi, frasi, disegni, ... diciamo in generale: espressioni.
Le espressioni-risposta sono esatte o errate?
Come giudicarle? dato che la risposta non era richiesta all'interno di una norma
data. Quale norma utilizzare? quella della coerenza col sapere accreditato?
Osserviamo innanzitutto che raramente un'espressione spontanea e' completa; raggiungere una completezza di espressione e' frutto di uno sforzo cosciente e prolungato.
Criterio di parzialita' esplicita.
Non solo le espressioni complete sono da ritenersi esatte, anzi, la parzialita'
di un'espressione e' proprio uno dei suoi punti di forza poiche' evidenzia un
aspetto a scapito di altri e quindi lo differenzia.
Quindi l'in/completezza di un'espressione non puo' essere un criterio di
giudizio assoluto dell'in/esattezza di un'espressione.
Quando ritenere allora un'espressione accettabile?
Guardando alla funzione essenziale dell'espressione che e' quella della
comunicazione: il significato che il ricevente ricostruisce dentro di se' in
base all'espressione prodotta dall'emittente deve essere uguale a quello che
l'emittente ha dentro di se' e che cerca di trasmettere tramite l'espressione
che produce.
- pv emittente: ci deve essere coerenza tra cio' che l'emittente vuol comunicare
e l'espressione che produce
- pv ricevente: deve essere sufficientemente chiaro il con-testo che completa
l'espressione affinche' questa abbia significato univoco, cioe' sia interpretata
nello stesso senso dell'emittente.
RAPPRESENTAZIONI, ESPRESSIONI. ref: rpr
ESATTO / ERRATO nelle ESPRESSIONI o RAPPRESENTAZ. IN/ACCETTABIL-E/ITA'