Se voglio rendere una sfumatura di senso e mi servirebbe una nuova parola, posso
supplire col trait-d'union
es: parole-paroloni; materia-li; corpo-spazio-materia corpo=spazio+materia
medaglia=testa+croce.
e' il versante linguistico dello s-comporre
Abituiamo-ci alla s-composizione formale-semantica dei linguaggi.
Abituiamoci alla in-definitezza dei linguaggi: e' in questa possibilita' di
variazione che sta la loro ricchezza.
I linguaggi formali sembrerebbero esenti da indefinitezza, ricordiamoci pero'
che esiste tutto il problema della loro INTERPRETAZIONE, che molte volte li
riporta nello stato di indefinitezza.
quando andavo a scuola all'itis (come allievo) mi dissero che in una certa
lingua (lo svedese probabilmente) non esisteva una parola unica per tradurre
"acciaio", ma si diceva ferro-carbonio.
Cosi' siamo senz'altro limitati nella possibilita' di concretizzare sensi,
ambiti semantici, concetti.
Rilevo negli scritti letti l'uso occasionale o intenzionale degli accostamenti
di parole per cercare di rendere certi sensi. Si potrebbe cercare di esplicitare
i vari significati che si vogliono attribuire a questi accostamenti:
inter/nazionale inter-nazionale
se i diversi TRATTI (di laieson, ...) vengono usati con significati costanti,
larghi, ristretti, ...
Senza voler costringer questo uso flessibile/evocativo/formativo del linguaggio,
bisogna pero' prenderne padronanza: come c'e' la forma dell'italiano scritto in
un qualche modo ci deve essere la forma del linguaggio formativo
es: l'accostamento e' un modo di produrre ulteriore significato, in modi non
ancora codificati.