es: anche sapendo riconoscere la diversita'/similarita' di certe cose, potremmo non riuscire ad esprimerlo con parole conosciute.
NON DOBBIAMO FERMARCI QUANDO NON ABBIAMO LE PAROLE PER ESPRIMERCI !
Lucia | questo ce l'hai gia' detto l'altr'anno ... NOI CERCHIAMO, MA CI VUOLE TEMPO. |
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rob 7-3-91 |
bisogna assumere un opportuno atteggiamento:
se uno continua a ridire gli schemi che ha per parlare delle cose che vede ... in questo modo vede solo e esprime solo le cose che sa gia' ... cioe' le cose di cui ha gia' le parole per parlare. Bisogna cercare di dire anche le cose che si intravedono e che si fa fatica ad esprimere perche' non si trovano le parole. |
Lucia |
scusami un momento: io per 48 anni ho sempre parlato cosi' e non me le hanno scambiate, adesso tu me le cambi, ho bisogno di un po' di tempo per cambiare anch'io il linguaggio [anche i b]. |
Margherita | Di fronte a cose che non sai esprimere col linguaggio verbale perche' ti mancano i termini, se fai LO SFORZO DI LEGGERE COMUNQUE LE COSE che vedi, percepisci, poi ti arrangi ... per le parole. Faccio un esempio analogo, saltando da un discorso a un altro: |
quando si fanno le classificazioni, e devo ad es classificare foglie, conchiglie, bottoni, non mi interessa avere i nomi delle foglie, dei fiori, ... perche' vado a cercare i criteri di classificazione. Qui e' un po' la stessa cosa: io devo fare lo sforzo di leggere simiglianze e differenze al di la' delle parole che riesco a gestire. Poi mi arrangio per come dire le somiglianze/differenze trovate. Penso che questo sia un messaggio estremamente grosso perche' poi ce lo giochiamo nel quotidiano sotto aspetti concreti diversi.
Le parole per dirlo, renderne possibile il parlarne.