Faccio vedere un disegno e lo metto giu' sul tavolo, i successivi li
guardiamo e diciamo come disporli rispetto agli altri disegni, per esprimere le
relazioni che cogliamo tra le diverse rappresentazioni.
Cominciamo a organizzare questi 3.
Quali con quali (classificazione), prima o dopo (ordinamento), a triangolo
(organizzazioni piu' complesse), ...
es: una organizzazione che farei e' una classificazione: c'e' l'oggetto che si
muove e la rappresentazione del movimento in tutti, quindi secondo questo
criterio sono equivalenti, assimilabili, appartengono alla stessa classe
x | non ho capito se dobbiamo vedere in quali si distingue il movimento |
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Margherita | quale vi da' maggiormente il senso del movimento? |
MariaLaura | quella: da una parte c'e' l'elica, dall'altra il movimento. |
secondo me non ci siamo chiariti noi su quello che si vuole, io faccio fatica in questo momento | |
rob | si possono fare organizzazioni complesse composte; le organizzazioni complesse composte sono riconducibili a 2 organizzazioni semplici elementari: o classificare o ordinare. Per fissare le idee proponiamoci di fare una organizzazione semplice. |
Facciamo l'esempio piu' semplice possibile: prendiamo 2 rappresentazioni (il
numero minore possibile) e supponiamo di classificare (stabiliamo a priori il
tipo di organizzazione): le possibilita' sono 2: o riteniamo le rappresentazioni
associate o separate.
Abbiamo 3 rappresentazioni: i casi sono:
d: questo disegno che stiamo osservando, lo associamo a ...
lo metto con questo perche' ha la stessa direzione | |
MariaLaura | lo metto con questo perche' si vede il movimento |
la partenza e l'arrivo. |
Qui abbiamo organizzato per classi, ci si potrebbe porre il problema di
organizzare ordinando.
es: il numero di spire che ci sono qua, rappresenta la maggiore o minore
velocita' di rotazione rispetto a un altro? non so, son tutte cose da esplorare.
I movimenti non ci sono piu', li dobbiamo rappresentare e l'operazione-processo di organizzazione avviene sulle rappresentazioni. Questo e' il primo passo per potere andare oltre.
Margherita | portare i b a diventare via via piu' consapevoli; in una fase iniziale fanno di getto, cosi' come viene, poi man mano che, diciamo, gli stessi "contenuti disciplinari" ce li rigiochiamo insieme in altri contesti-esperienze, via via tutto interagisce con tutto e la situazione diventa sempre piu' precisa. Per cui si va sempre un pochettino piu' avanti. Ecco perche' noi proponiamo di scegliere un tema e di fare esperienzze diverse pero' sempre guardando lo stesso aspetto anche se sappiamo che ne vengono fuori tanti, ed e' giusto, poi noi tendiamo a far focalizzare quello. Diversamente non si impadroniscono di queste cose, perche' non e' facile. Non e' facile prendere consapevolezza della complessita' e contemporaneamente dell'approfondimento e focalizzazione. Esprimendosi con le parole, il gesto, la grafica, con tutto quanto, si trasmettono tra di loro, anche perche' DOPO LO FANNO INTENZIONALMENTE, prima lo fanno con spontaneita', poi pigliano coscienza e QUINDI LO FANNO SU RICHIESTA |
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rob | man mano si affinano le espressioni saltan fuori altri problemi che a un
primo livello erano stati ignorati, e si va avanti. Si dovrebbe andare avanti
cosi'. es: : il problema di rendere la contemporaneita', la velocita', ... |