^^Resilienza. (Sapere) come insegnare.

 

 

Buone pratiche del docente; regole del pollice; didattica.

Queste sono regole di gestione, da imparare  a memoria, come le tabelline.

Altra cosa sono cambiamenti profondi nella capacita' relazionale, con colleghi e studenti, poiche' coinvolgono appieno la personalita'.

 

  1. insegnare la fisica, e insegnare a risolvere i quesiti di fisica, sono cose diverse.
    (I quesiti come usualmente proposti. Vedi accountability)
  2. informare VS formare
  3. docimologia, riducendo: saper dare i voti.

    Una cosa e' il voto, altra la correttezza dell'esecuzione:

    esecuzioni perfette hanno voti diversi a seconda della difficolta'.

    es: paragone sportivo col voto nei tuffi: c'e' il coefficiente di difficolta' del tuffo.

  4. dire di prendere gli appunti non e' insegnare a prenderli

 

Buone pratiche di struttura

  1. quando insegno, i banchi degli studenti devono essere "puliti", il minimo necessario per lo studio, ogni altra presenza e' disturbante
    Es: se il cappello e' poggiato sul banco, il compagno lo andra' a prendere per vedere meglio com'e'.
  2. vicini, ma separati. I banchi devono essere separati da almeno 1 pugno, per comunicare al cervello rettiliano che c'e' separazione, che non e' una tana di cucciolata. Il linguaggio spaziale e' quello base, prima ancora del verbale comune.

 

Cambiamenti profondi

  1. diventare consapevoli del proprio metodo di insegnamento

Aspetti piu' psico

  1. essere preparato per la lezione; se lo sono, posso osservare-gestire la dinamica degli studenti invece che essere concentrato sul contenuto della materia. Questo riconoscimento contrattuale aumenterebbe immediatamente il nr di ore di lavoro dell'ins, poiche' occorre tempo per preparare la lezione. Lezione non preparata, lezione improvvisata. Ma, 1° sopravvivere; mediare per sopravvivere. Saper mediare tra le tante pressioni-richieste e' una dote fondamentale per un ins.
  2. non cadere nel focus, ma cercare di mantenere sempre una visione periferica.
  3. Non minacciare mai una sanzione che poi non si e' in grado di applicare
    Es: "se non la smettete ora, poi salterete l'intervallo". E poi, siccome non si e' in grado, domandare aiuto a colleghi.
  4. Non dare mai un'indicazione che poi non controlli
    es: "prendete questo appunto", e poi non controllare. Si puo' non controllare quando per gli studenti e' diventata un'abitudine. Hai controllato se e' diventata un'abitudine?
  5. non punire chi si aspetta di essere punito, e' la cosa peggiore che si possa fare, poiche' cancella ogni timore della punizione, genera degli "impuniti".
  6. ...

Psico

  1. Quando si ha un diverbio con un'altra persona,

    1. e sentiamo dentro di noi una reazione avversa, un aumento dell'arrabbiatura-tensione,
    2. e guardando dentro di noi cerchiamo di contenerci, di far apparire una calma esterna,
    3. accade che cio' non basta a diminuire l'alterco.

    La ragione e' che la comunicazione non verbale (70% della comunicazione umana) passa cio' che sto facendo, e non e' cio' che il contendente vuole, sto pensando a me, non a lui.

    Il contendente prima di tutto desidera essere capito, vedere in noi un sincero sforzo di comprensione.

    Quindi la regola pratica quando ci si tende, non e' cercare di trattenersi, bensi' di sforzarsi al massimo di capire le ragioni dell'altro, avere una re-azione "piu' profonda", agire, non reagire.

    Es: Una collega che in gioventu' praticava un atteggiamento simile, era appellata "amica di tutti", in senso non solo favorevole ma anche dubitativo, avverso, escludente ...; la sua non  e' pratica comune, e' invece comune la faziosita' (con me o contro di me).

  2. ...

 

Lo spezzatino delle materie di studio e degli interventi occasionali

12-aprile-2018 e' qualche giorno che QN (QuotidianoNazionale) ha lanciato un'iniziativa per introdurre 1ora-voto obbligatorio di EducazioneCivica, a seguito delle recenti aggressioni subite da vari insegnanti: pugni, calci, sfregio al viso.

Dico questo come ultimo esempio della mentalita' con la quale si e' pensato alla formazione mentale degli studenti, ma vale anche poi.

Si presume di poter costruire una funzionalita' alla mente, aggiungendo pezzi, come se fosse un apparecchio da cucina multifunzione che cambiando testata frulla oppure macina, o come se fosse l'aggiunta di una app al computer.

NON FUNZIONA COSI' PER LA MENTE UMANA.

Intervento educativo. Occasionale ? Elenco.

  1. Educazione alla legalita' tenuto dall’Arma dei Carabinieri.
  2. ...

Intervento di appendicectomia.

Sicuramente certificati.

(Sappiamo tutti che) l'effetto piu' importante sui giovani e' fatto dal muto comportamento dei genitori, che esteso a scuola dà: effetto piu' importante sugli studenti e' fatto dal muto comportamento degli insegnanti.
Es: se gli insegnanti si attardano a parlare sulle scale invece che arrivare senza deviazioni alla classe, allora anche io studente lo potro' fare, di ingombrare il passagggio, di arrivare in ritardo.

L'azione cognitivamente corretta sarebbe:

quella scolasticamente praticata e':

 

 

Buone pratiche degli studenti, che il docente favorisce.

 

  1. sapere le domande di cui conosco le risposte
  2. ...

 

 

Links

  1. The Case against Education: Why the Education System Is a Waste of Time and Money

    (CommentoOcca: riguardo all'info a cui di solito mi riferisco, riassunta da "8% degli studenti imparano nonostante gli insegnanti"=

    The title is not a gimmick (it: trovata); the book’s argument is exactly what it says on the tin (it: contenitore). Caplan—an economist at George Mason University, home of perhaps the most notoriously libertarian economics department on the planet—holds that most of the benefit of education to students (he estimates around 80%, but certainly more than half) is about signalling the students’ preexisting abilities, rather than teaching or improving the students in any way. He includes the entire educational spectrum in his indictment, from elementary school all the way through college and graduate programs.

    from: https://www.scottaaronson.com/blog/?p=3678

  2. 1963 At MIT, Joseph Weizenbaum develops ELIZA, the now-famous program that simulates conversation between a Rogerian psychotherapist and a patient.
  3. Mitsuku is the best Chatbot, non riconoscibile da molti umani.
  4. NCLBA_No_Child_Left_Behind_Act