la stessa quantita' di lavoro si trasforma sempre nella stessa quantita' di calore, qualsiasi sia il fenomeno che opera la trasformazione.
Si suppone di avere stabilito la calorimetria sulla base delle misure di trasferimento di calore.
Esiste un rapporto costante tra lavoro e calore, qualsiasi sia la trasformazione.
E' analoga alla legge di conservazione della massa: la massa di un sistema chiuso e' costante, qualsiasi sia la trasformazione. In particolare: in qualsiasi modo avvenga una certa trasformazione, ad es: piu' o meno velocemente.
Per misurare il calore prodotto, e' necessario conoscere la capacita' termica del calorimetro Q=CDT. Si puo' misurare direttamente, o calcolare tramite C=cm. Scegliamo questo metodo. Alla fine servono le calorie, quindi serve un calore specifico basato su tale unità, ma ai tempi odierni non e' quella adottata dal Sistema Internazionale, che invece si basa sul joule. Quindi dobbiamo usare il fattore di conversione che andiamo cercando, ci mangiamo la coda, ma per comodità. Facciamo dunque l'equivalenza: 380 J/(kg°C) = kcal/(kg°C) 380/4180. (Sai spiegare perche' questa e' l'operazione?)