^^Misura; r-accordo tra i diversi sistemi di misura.

se consideriamo 2 sistemi di misura (sismis), la classe dei sistemi misurandi e' divisa in sistemi non/misurabili diversamente; se consideriamo la sovrapposizione delle 2 partizioni:

 

SISMIS1           SISMIS2           SISMIS1+SISMIS2
*************     *************     *************
*    M1     *     *     *     *     *  M1 *  M1 *
*           *     *  M2 * NM2 *     *  M2 * NM2 *
*************  +  *     *     *  =  *************
*   NM1     *     *     *     *     * NM1 * NM1 *
*           *     *     *     *     *  M2 * NM2 * 
*************     *************     *************
 

Per i sistemi misurabili da entrambi i sismis, i risultati devono essere in accordo; cio' costituisce il raccordo dei 2 sismis

 

Una grafica che rappresenta grandezze ordinate

 
                  | zona di   |
              ****| raccordo  |                ****
              *  *+===========================+*  * SISMIS1
              ****|           |                ****
 ****             |           |****
 *  *+========================+*  *                 SISMIS2
 ****             |           |****
                  |           |
 ****             |           |                **** SISMIS3=
 *  *+========================================+*  * SISMIS1+
 ****             |           |                **** SISMIS2
                  |           |
                  |           |
------------------+===========================+------------->
                  |           |
-----+========================+------------->
                  |           |
-----+========================================+------------->

R/accordo tra gli strumenti

E' normale il caso in cui una grandezza viene misurata utilizzando principi fisici diversi. Si pone il problema del RACCORDO TRA I VARI STRUMENTI, cioe' tra le diverse operazioni di misura che misurano la stessa grandezza.
Da un punto di vista strettamente operazionale 2 grandezze ottenute con operazioni di misura diverse sono da ritenersi diverse; da questo pv possiamo parlare di grandezze equivalenti poiche' hanno gli stessi risultati entro gli errori sperimentali.
Il peso attraverso i diversi modi di misurare il peso: potrebbe essere un bel filmato. Il peso viene misurato attraverso i suoi effetti.

La grandezza in astratto e' molto astratta

Facciamo il discorso per l'area, pero' vale in generale, anche per la numerosita' che e' la grandezza che pensiamo di controllare con piu' agio, mentre invece cio' che sappiamo controllare con agio e' cio' a cui siamo abituati
es: provate un po' a contare le stelle in cielo!
Come mai allora abbiamo q sensaz d sicurez? io credo poiche' ci siamo sviluppati e padroneggiamo uno schema astratto del conteggio e, senza rendercene conto, lo generalizziamo impropriamente e pensiamo sia sempre applicabile.
In effetti cio' che e' sempre applicabile sono le proprieta' formali dei numeri, cioe' una applicazione in uno schema astratto, ma non il processo di misura che fornisce il numero: gli scienziati si sono sempre impegnati a scovare nuovi processi di misura, per situazioni in cui i metodi precedenti non risultavano soddisfacenti; la validazione di questi metodi era proprio che poi le misure ottenute soddisfacessero le regole formali dei numeri ottenuti per conteggio nei casi semplici.
Per questo motivo e' qui ci fisseremo su casi ben delimitati
es: misurare l'area di parti qualsiasi di un foglio di quaderno-ne a quadretti
dida: a scuola non e' opportuno fare una attivita' di misurazione e lasciare l'impressione che di avere imparato a misurare la grandezza in generale. Cio' non e' assolutamente vero. Il discorso va portato invece su
- i limiti d sismis, riflettendo su cio' che si puo' / non si puo' misurare in questo modo
- il raccordo d q sismis con altri sismis, che e' cio' che in essenza costruisce la grandezza in astratto

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4/12/92