Se e' la prima esperienza col laser: Sicurezza col laser, troppa luce ACCECA.
Intanto che c'e' ancora luce osserviamo la strumentazione.
Lg: fessura, feritoia.
La luce passera' attraverso, e stringendola cercheremo di isolare un raggio di luce.
Guardiamola tutti, passandocela di mano.
i: e' un'idea sensata: cercare di spiegare il nuovo tramite il conosciuto, pero' se si prova a sviluppare quest'idea con un diagramma dei raggi, ci si rende conto che e' molto difficile, anche perche' il fenomeno avviene con regole che non si riesce a replicare con un diagramma a raggi.
i: non so se abbiamo un forellino variabile per soddisfare la tua idea-curiosita, sarebbe un diaframma regolabile, forse c'era ma si e' arrugginito e non fa piu' il forellino abbastanza piccolo. Forse abbiamo dei forellini fissi, altrimenti potremmo provare bucando un foglio di alluminio.
Simmetria bilaterale rispetto al piano passante per il raggio e per la fenditura. (Ruotando la fenditura, ruota la figura di diffrazione).
Si alternano zone luminose e zone buie. Osservando meglio si osserva che l'intensita' non e' costante nelle zone luminose, bensi diminuisce avvicinandosi alle zone buie, anche se abbastanza bruscamente (rispetto alla lunghezza della zona).
Stringendo la fenditura ...
la figura di diffrazione si allarga, si allarga ognuna delle zone precedenti, fino a che si ha l'impressione che la zona centrale si allarghi fino ad occupare tutto lo schermo: da -∞ a +∞ detto in termini lineari, da -90° a +90° detto in termini angolari.
L'intensita' diminuisce, coerentemente con la conservazione dell'energia, poiche' la sorgente-fenditura e' diventata meno intensa. Uguale intensita'-specifica all'unita' di area, ma meno intensita' complessiva, poiche' stringendo la fenditura diminuisce la sua area.
Non ho mai provato la stessa fenditura e 2 laser diversi. Se c'e' tempo e soprattutto partecipazione, si puo' provare. Forse per vedere una differenza non basta l'occhio-memoria e occorre misurare.
Non e' possibile isolare i raggi luminosi poiche' ad un certo punto il la luce diverge formando particolari figure luminose, le "figure di diffrazione".