Il volando scende rotolando sul piano inclinato:
sono cinematicamente tremendamente diversi.
Ma e' anche vero che una connessione tra i 2 moti c'e': c'e' addirittura un invariante: il dislivello, uguale per ipotesi. A questa invarianza, si sposa il "GUARDARE PER ENERGIA". Alla fine della discesa, tutta l'energia gravitazionale si e' trasformata in energia cinetica, ma ripartita diversamente tra rotatoria e traslatoria.
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Grf |
Il moto di discesa su un piano inclinato, del volano sul suo perimetro, ed il moto di discesa rotolando sull'asse di diametro 20 volte minore, sono cinematicamente tremendamente diversi: distanze, tempi, sono tremendamente diversi. Ma e' anche vero che una connessione tra i 2 moti c'e': c'e' addirittura un invariante: il dislivello, uguale per ipotesi. A questa invarianza, si sposa il "GUARDARE PER ENERGIA".
1 | EGini = ECfin
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EG Energia Gravitazionale, EC Energia Cinetica. Conservazione energia, nel caso "trasformazione totale", precis: nell'ipotesi: EGfin=0 e ECini=0 |
2 | EG = mgh | Frml EG |
3 | ECTrasl=(5/7)EC | L'en cin non e' tutta traslatoria, solo una frazione. Nel caso di una sfera piena omogenea: 5/7 del totale. |
4 | ECTrasl= (1/2)mvcm2 | per definizione |
5 | (1/2)mvcm2 = (5/7)mgh | passaggi mtm da 1e2e3e4. |
6 | (1/2)vcm2 = (5/7)gh | pass. Questo passaggio mtm banale, ma fisicamente "purga" la massa!
La velocita' finale non dipende dalla massa. Si poteva intuire gia'
prima di fare i conti? d: dove e' purgata la dipendenza dalle dimensioni? |
vcm2 = (10/7)gh | ||
vcm = √((10/7)gh) |
e' un MAK
Vederlo, si vede, ma come giustificarlo teoricamente?
dim: ∆v = a∆t. ∆v = k per ipotesi, passando da un moto all'altro. Quindi a∆t = k, cioe' a e ∆t sono inversamente proporzionali
Dipende da quali info si hanno.
∆t | Ricavato da | ||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
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Appurato che il moto e' un MAK, la legge oraria e' data da s=(1/2)at2, e quindi occorre:
1 | (∆t)2 | 1 | t2 | v2 | |s0=0 |v0=0 |t0=0 |
|||||||||
∆s= v0∆t + |
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a | s= |
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a | = |
|
|||||||
2 | 2 | 2a |
Inverse
2s | v2 | |s0=0 |v0=0 |t0=0 |
|||||
a= | = |
|
|||||
t2 | 2s |
Qualunque sia il corpo, un cubo o una sfera, o un cilindro, uno straccio, la forma non importa, P e' la risultante delle forze peso subite dal corpo. Per essere in equilibrio, P deve essere equilibrata dal sistema di forze equilibranti, anch'esso con una risultante, che deve essere opposta a P.
E' opportuno, spesso, scomporre la forza peso (e la forza equilibrante) in 2 componenti: le forze tangenziale e normale:
T=Psen(β)
N=Pcos(β)
La velocita' finale e' la stessa indipendentemente dal percorso fatto, dipende solo dal dislivello.
Nel caso di traiettorie rettilinee, cioe' piani inclinati, il moto e' MAK
v2= 2as a acceleraz, s lunghezza discesa, v velocita' finale, partendo da fermo
questa formula e' applicabile per tutti i piani inclinati, anche quello verticale
v2= 2gh discesa verticale, g acceleraz gravita', h dislivello
Da cui per transizione di uguaglianze:
as=gh
mas = mgh si passa alla visione dinamica moltiplicando per m e
Fs = Ph a quella energetica tramite la legge di Newton F=ma
il lavoro lungo i 2 percorsi: verticale e inclinato e' uguale.
h | h | |||
F= P |
|
|
= sen(β) | |
s | s |
h | h | |||
a= g |
|
|
= sen(β) | |
s | s |
Lo studio si puo' affrontare pensando di piu' alla cinematica o all'energia.
1 | 1 | |||
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mv2 = mgh |
|
v2 = gh | |
2 | 2 |
Sapendo che e' MAK, la velocita' finale puo' essere raggiunta con diverse accelerazioni su diversi percorsi, e quindi e' determinabile conoscendo o la durata o la lunghezza. In questo caso si conosce la lunghezza percorsa.
1 | | v0=0 | 1 | | v0=0 | ||||||||||
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v2 = | a∆s |
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mv2 = | F∆s | F=ma | |||||||
2 | 2 |
Anche la discesa verticale puo' essere fatta rotolando senza strisciare: pensiamo allo jo-jo!
Anche il moto della sfera (che rotola senza strisciare su un piano inclinato) e' MAK, e quindi:
a acceleraz, s lunghezza discesa, v velocita' finale, partendo da fermo
1 | ||||
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v2 = | as | v2= 2as | |
2 |
Pero' non e' piu' vero che nella discesa verticale (g acceleraz gravita', h dislivello)
1 | ||||
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v2 = | gh | v2= 2gh | |
2 |
poiche' scende con accelerazione minore. Vale invece:
1 | ||||
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v2 = | (5/7)gh | v2=(10/7)gh | |
2 |
Da cui per transizione di uguaglianze: 2as=(10/7)gh
as=(5/7)gh
Se non piace il passaggio per transizione sul v2 , si inverte la formula MAK v2= 2as, in a= v2/2s, dove v2 = (10/7)gh.
Infine:
5 | h | h | ||||
a= |
|
g |
|
|
= sen(β) | |
7 | s | s |
la posso anche scrivere
5 | h | ||
a= ( |
|
g) |
|
7 | s |
poiche' immagino che equivale a uno slittamento sotto una forza di gravita' diminuita.
dida: Devo ripassarmi la meccanica del corpo esteso.
Domande: