Durante l'ultima lezione di fisica ci siamo occupati solo ed esclusivamente di questo. Tuttavia, mi sorge un dubbio: perchè il lavoro finale del pattino deve essere uguale alla velocità finale dello stesso (con finale intendo lavoro e velocità analizzate nel tratto finale del percorso del pattino)?
Per proprieta'-fedelta'-referenzialita' di linguaggio:
il pattino scivola sullo scivolo, non su una rotaia.
Anche se si puo' accettare il modo di dire. Accettato, ma deprecato.
1. | il lavoro finale del pattino | deve essere uguale alla | velocità finale" |
2. | il consumo di carburante finale dell'autoveicolo |
deve essere uguale alla | distanza finale. |
Lo schema comune del paragone e' |
|||
A finale | e' uguale a | B finale |
?Come puo' essere un "consumo di carburante" essere uguale a "una distanza".?
Preso alla lettera, nel caso in esame, e' senza significato, o errato, a
seconda di come la si vuole intendere.
Puo' avere un significato corretto se si intende:
La formula che associo, sensata per il caso in esame, e'
quella dell'Energia cinetica di un
punto materiale EC=(1/2)*m*v^2, o di un
corpo in moto traslatorio
|
|
La formula dell'en cin mette in corrispondenza biunivoca velocità e energia cinetica du un punto materiale. Entrambe grandezze istantanee: velocità e en cin istantanee.
1 | |||
F*s= ∆ |
|
*m*v2 | cioe' L= ∆EC |
2 |
Quindi
L → ∆EC | esatto |
L → EC | errato se preso alla lettera. |
Bisogna cercare di essere precisi nei ragionamenti, se poi si vuole verificarne la correttezza.
Se consideriamo la speciale CONDIZIONE INIZIALE (v0=0; EC0=0), allora L = EC .
Se il punto di partenza del ragionamento e' L= ∆EC , allora L = EC e' un'uguaglianza numerica (nel caso (v0=0; EC0=0)), ma concettualmente e' un incremento da zero.