^^Attaccare sinceramente.
Osserviamo un tui shou, es "Two-handed Shoulder Push", svolto correttamente:
chi attacca, ATTACCA SINCERAMENTE (cioe' cerca di connettere-spingere chi si difende-riceve), e cio' permette il verificarsi di molte possibilita'
alternative, ad es:
- possibile prosecuzione: chi difende neutralizza secondo lo schema solito
del tui shou ciclico
- possibile prosecuzione: chi difende esegue un pluck, attirando i'attaccante
in un'avanzata eccessiva, illudendolo di potersi connettere
- altre prosecuzioni
Se l'attacco non e' sincero (cioe' chi attacca rinuncia a seguire chi si difende
mentre si sta ritirando), nessuna possibilita' appare.
Nel caso di un attacco non sincero:
- Chi attacca non sinceramente, genera immaginazione in chi riceve,
poiche':
- Chi riceve un attacco non sincero, immagina forze che vogliono
connetterlo e quindi evita queste forze immaginarie; in totale IMMAGINA DI
EVITARE, e cosi' non apprende nulla di reale.
Un metodo di insegnamento del taiji progettato per fornire riscontri reali ai
praticanti, cosi' facendo, viene tradito nel suo scopo, producendo
immaginazione, l'opposto di quello per cui e' stato creato.
Non connetto-spingo per
- non subire la reazione emotiva del partner che ci mette sotto "pressione
psicologica" proprio perche' lo abbiamo connesso-spinto
- non essere connesso-spinto a mia volta, perche' essere spinto mi mette
sotto "pressione psicologica"
"lascio andare".
Noi non siamo un gruppo che "lascia andare"
Non siamo un gruppo che "lascia andare", ricerchiamo lo spirito, e sulla via
allo spirito si incontrano-affrontano gli scontri emotivi, non si evitano.
"Lasciare andare" e' anche un atto egoistico: lo
faccio per me, per non avere grane.
Formulazioni alternative
Motivi psicologici per un attacco non sincero
- Nel tui shou, mettere in difficolta' il partner
connettendolo-spingendolo, puo' generargli una "pressione psicologica"
(disagio psicologico) a cui puo' reagire emotivamente.
- La reazione emotiva del partner puo' creare a sua volta "pressione
psicologica" sul soggetto primo, che per non ritrovarsi in tale situazione,
evita di connettere-spingere, "lascia andare".
Non siamo un gruppo che "lascia andare", ricerchiamo lo spirito, e sulla via
allo spirito si incontrano-affrontano gli scontri emotivi.