C&N: ___-___-07  Clas_5__LST
Corregge: p:           e:          voto:
124 1 eV (elettronvolt) e' una U.M. della grandezza energia, e non di tensione elettrica 1
122 Def: 1 eV (elettronvolt) e' la variazione di en elettrica di una carica elementare 2 8
che passa da un punto a un certo potenziale elettrico 2
ad un altro che differisce di 1 volt. 1
Equivalenza di eV in U.I.: (si calcola l'energia di 1 eV in base alla sua definizione)
∆E =q*∆V = 1,6*10-19 coulomb *1 volt = 1,6*10-19 joule 3
796 Valori significativi in eV. - energia fotoni visibili:  circa 1,5 -  3  eV 2 6
- energia di prima ionizzazione: circa 1-10 eV 2
- en cinetica di agitazione termica a temperatura ambiente: 4/100 eV 2
796 Atomo significa letteralmente a-tomo  = non divisibile, senza divisioni 2 7
e invece no, poiche' Joseph John Thomson scopri' l'elettrone, 1
che propose essere una particella subatomica 1
poiche' la sua massa risulta circa 1836 volte minore di quella 1
 dell'atomo di idrogeno, il piu' leggero 2
768 Classificazione degli spettri. Emissione, o assorbimento. 2 5
  Caratteristiche combinabili con: continui, a righe, a bande. 3  
770 Spettro luce visibile: circa 0,4  -  0,8  μm   2
  La spettroscopia divenne branca a se' dopo il 1850 quando Bunsen e Kirchhoff   2
  usarono gli spettri per identificare la composizione chimica della materia    
788 Spettrometro a prisma, 1 3
  basato su diversa rifrazione al variare della frequenza 2  
786 Spettro atomo di idrogeno. Formula di Balmer e generalizzazione. Interpretazione di Bohr.   8
1 ( 1 1 )

=R
-
λ 22   n2
dove:

n naturale >2

R costante (di Rydberg)

 1    (  1     1  )

=R
-
λ m2   n2
dove:

m, n naturale, m<n

4
2
1
1
frml
 1 

n2
a:  e' proporzionale ai livelli energetici dell'atomo 2 8
b: la frequenza emessa e' prop alla differenza di en tra 2 livelli 2  
c: secondo la formula di Einstein E=hn 2  
d: b e c e' una legge valida per tutti gli atomi 2  
800 Rutherford nel 1911 propose un modello di atomo, detto modello nucleare, 1 17
  in cui tutta la massa e carica elettrica positiva 2  
  sono concentrate in una piccola parte centrale,         1  
  e gli elettroni, negativi e di massa trascurabile girano attorno, 3  
  come i pianeti attorno al sole 1  
  per spiegare la deviazione a grandi angoli delle particelle alfa incidenti su 2  
  una sottile lamina d'oro 1  
  osservata dai giovani assistenti Geiger e Marsden durante gli esperimenti per studiare    
  le radiazioni dei materiali radioattivi 2  
  Il comportamento sperimentale osservato si puo' descrivere schematicamente:    
  il materiale e' fatto da grandi spazi penetrabili e piccoli punti impenetrabili 2  
  di dimensioni rispettive 10-10 m e 10-15 m, relative 105 2  
810 Esp di Frank-Hertz(G.L.) 1914. Struttura: tubo elettronico, con anodo e catodo, 2 17
  pieno di vapori di mercurio 1  
  Comportamento: la corrente in funzione della tensione: 2  
   1) cresce fino a circa 5 volt                  2) decresce bruscamente 4  
   3) ripete crescita e brusca decrescita, con lo stesso intervallo di tensione 2  
  Interpretaz: urto elettrone-atomo 1  
  caso: se en cinetica < di un preciso valore, qui circa 5 V: urto elastico 2  
  caso: se maggiore: l'urto ferma l'elettrone e 1  
  la sua en cin passa agli elettroni dell'atomo 2  
820 La costante di Plank compare per la prima volta in un suo articolo del 14 dicembre 1900   15
  riguardante la teoria della radiazione di corpo nero. 1  
  La teoria classica di Rayleigh e Jeans prevedeva la "catastrofe ultravioletta", cioe' 1  
  energia emessa funzione crescente della frequenza 2  
  Max ricavo' la formula corretta supponendo che gli scambi di energia tra 1  
  radiazione e materia 2  
  non possono essere piccoli a piacere                                               bensi' (frml): 1  
   E=hn  e' la minima quantita' di energia scambiata alla frequenza n  3  
  Cio' in contrasto con il principio di continuita', caposaldo della fisica classica; 2  
  nasce la fisica quantistica = dei quanti = delle quantita' irriducibili. 2  
830 Effetto fotoelettrico. Nel 1887 H. Hertz scopri' casualmente che   23
  lo zinco illuminato con luce UV si carica elettricamente 3  
  Dopo la scoperta dell'elettrone fatta J.J.Thomson nel 1897 si capi' che era dovuto    
  all'emissione elettronica provocata da radiazione elm 2  
  di frequenza sufficientemente elevata 1  
  La spiegazione di Einstein sull'effetto fotoelettrico. Idea fondamentale:    
  esistono i fotoni!  esistono i fotoni!  esistono i fotoni! 3  
  frml: E=hn      E en del fotone = h costante di Planck * n  frequenza del fotone 4  
  Si ottiene poi, applicando la legge di conservazione dell'energia 1  
  frml: EC= hn - w0           dove: EC en cinetica del fotoelettrone 3  
  hn   energia fotone incidente;  w0   lavoro di estrazione 2  
  Previsione classica (errata): EC funzione crescente dell'intensita' della radiazione 2  
  invece: aumenta il numero di fotoelettroni emessi, ma non la loro EC 2  
300 Nel 1924 Louis De Broglie avanzo' un'ipotesi rivoluzionaria: cosi' come   10
  la radiazione ha comportamenti corpuscolari, allora i corpuscoli 1  
  possono avere comportamenti ondulatori 1  
  La formula di De Broglie: λ =h/p      λ lunghezza d'onda associata  3  
  al corpuscolo di quantita' di moto p 1  
  Nel 1927 Davisson e Germer riuscirono a produrre una figura di diffrazione 2  
  da un cristallo con un fascio di elettroni    
  In ambito umano non osserviamo effetti poiche' λ risulta cosi' piccola per i corpi 2  
  quotidiani da produrre effetti odulatori irrilevabili    
Ex Effetto Compton. Il fatto:  La radiazione X incidente viene diffusa 1 6
tra per la maggior parte con una frequenza minore di quella incidente 1  
  Previsione classica (errata): stessa frequenza 1  
  Intepretazione di Compton: urto elastico fotone-elettrone, studiato con 1  
  la legge di conservazione dell'energia e della quantita' di moto 2  
300 I raggi X. Nel 1895 R�ntgen mentre eseguiva esperienze sui raggi catodici noto'   20
  che provocavano fluorescenza su una lastra, e spostandola 1  
  vide con grande meraviglia l'ombra delle ossa della propria mano. 1  
  I raggi X sono prodotti dall'urto degli elettroni sull'anticatodo 1  
  I raggi X sono onde poiche' si diffrangono sui reticoli atomici dei cristalli 2  
  Lo spettro dei raggi X e' composto da 2 spettri: 1  
  spettro continuo     prodotto dalla decelerazione delle particelle cariche 3  
  spettro a righe, caratteristico del materiale dell'anticatodo, 2  
  prodotto dai salti di livello degli elettroni che vanno a rioccupare le orbite basse 1  
  degli elettroni scalzati dai raggi X 2  
  La legge di Mosely lega la frequenza dei raggi X emessi, al numero atomico. 2  
  L'assunzione della sua validita' fu il metodo di misura del numero atomico, 2  
  che permise di ordinare la tavola di Mendeleev secondo il numero atomico 2  
  e non il peso