^^Paolo Guidoni, seminario, scuola materna.

Versione strutturata: ix Paolo Guidoni alla scuola materna.

Versione originale. Sbobinatura. 15/12/92

 

Parlare delle cose in assenza delle cose.

SCUOLA MATERNA, DELL'INFANZIA.
Prima introduzione al fatto che il mondo si puo' conoscere.
Oltre che essere nominato puo' essere conosciuto.

IL PENSIERO D B E' COMPLESSO
es: OLTRE CHE NOMINARE, E' CONOSCITIVO
I b imparano a sopravvivere non solo parlando delle cose che hanno davanti:
- previsione : da certi segni sai che ti verra' la febbre
- causa-effetto: facendo certe cose la febbre passa

CONOSCENZA SOCIALE/INDIVIDUALE
ci sono tante persone che sanno tante cose:
la nonna sa, papa' sa, il tramviere sa, ...
ognuno sa le sue cose.

CONOSC-ERE/ENZA, SAPERE LE COSE (cosa e', cosa significa, cosa vuol dire?)
IL PROBLEMA COGNITIVO GLOBALE.
Non e' precocismo, ma il problema serio e': con che atteggiamento nei confronti della conoscenza questi b crescono.
Il problema grosso e' di significato:
cosa significa sapere le cose? saperle raccontare? no.
Non ti voglio insegnare questo, ma cosa significa imparare a sapere le cose.
Non vuol dire conoscere certe cose, ma vuol dire avere un significato per conoscenza [non una parola vuota, o mal significata es: conoscere = saper ripetere].
E' la cosa piu' grossa che possiamo dare a un b.
Cosa vuol dire (significa) che uno sa delle cose
a cosa serve
come si discrimina il saperle dal non saperle
che differenza c'e' tra il saperle a memoria e saperle in maniera incisiva.
Nella scuola dell'infanzia e' necessario affrontare esplicitamente il problema cognitivo globale

LIVELLO TEORICO:
MODELLI DI CONOSCENZA di cui abbiamo bisogno lavorando coi b
IL DISCORSO DI CONOSCENZA
per impostare un discorso di conoscenza inevitabilmente dobbiamo avere un'idea di come funziona questa conoscenza, quello che succede nella testa della gente: sia nostra che dei b.
E' inutile che diciamo: io sono una persona pratica e non teorica, dal momento che le idee ce le abbiamo lo stesso poiche' diciamo e facciamo certe cose.
E' una porta stretta, ma ci si deve passare.
Interpretare cosa dicono i b e indirizzarli.
E' vero che le cose succedono nella testa dei b, ma succedono largamente per l'intenzione degli adulti.

LIVELLO OPERATIVO
Bisogna trovare il modo di far succedere in classe cose che facciano succedere qualcosa nella testa delle persone.
Se poi succede anche un po' di CONFUSIONE, pazienza.
Confusione in classe o nella testa delle persone? da tutte e due le parti. Pero' l'idea e' che non se ne esce, bisogna accettare di passare anche attraverso un po' di confusione:
LE IDEE CHIARE E DISTINTE NON ENTRANO NELLA TESTA CHIARE E DISTINTE, SI CHIARIFICANO E SI DISTINGUONO IN TESTA, ALL'INIZIO SONO CONFUSE.
Il bel lavoro ordinato in classe e' una conquista.

IMPARIAMO A RENDERCI CONTO DI QUAL E' IL NOSTRO INTERLOCUTORE
per questo leggiamo attentamente gli interventi dei b.
I nostri interlocutori sono fatti cosi', questo e' il problema che loro ci pongono.

SITUAZIONE APERTA
la situazione non viene chiusa, ma viene lasciata aperta, cioe' si continua, un giorno dopo l'altro.
Tu cosa hai fatto; cosa puo' essere, cosa non puo' essere; ...
Lasciare il tempo.

CONFRONTO CON LA FENOMENICA.
AVERE LA POSSIBILITA' DI OPERARE.
Il punto fondamentale e' che il b lo fa, poi magari si accorge che non succede niente

ESPERIENZA DI VITA
Nelle discussioni c'e' una grande quantita' di esperienza di vita che viene espressa.

IL RUOLO-RICERCA DI LINGUA
Grossa attenzione al linguaggio.
Alcuni b. hanno una ricerca di termini veramente notevole; e' una cosa che non nasce spontaneamente.
I b cercano le parole piu' giuste per dire; uno sforzo di questo genere che e' duro anche per un adulto un b lo fa prima di tutto se sa per esperienza che uno sforzo del genere e' apprezzato. In genere si tende a dare molta attenzione ai prodotti oggettivati, alcune volte esasperata, pero' l'attenzione non puo' essere solo sul prodotto oggettivato. Un b che ci mette uno sforzo di testa per cercare la parola adatta per dire le cose che gli importano, anche se non rimane traccia di questo, poiche' qualche volta c'e' la sbobinatura, ma normalmente non c'e', il problema e' di realizzare una situazione in cui questi sforzi siano realizzati, riconosciuti, scambiati: ah tu hai detto cosi', ma allora cosa vorresti dire ...
La cosa importante e' che il b si renda conto che lo SFORZO COGNITIVO e' una cosa che ha valore.
SAPER DIRE
es: saper dire che la plastica e' come il vetro, la carta come la stoffa.

INFLUENZA DELLA FAMIGLIA
ah dipende tutto dalla famiglia, poiche' li fanno parlare ...
beh, dipende molto anche dalla scuola perche' se la scuola e' un ambiente in cui lo sforzo cognitivo e' valorizzato ...

REGISTRAZIONE
Intanto che i b parlano e' difficile riuscire a cogliere quello che c'e' di fondamentale nelle loro parole.

RUOLO DELL'INSEGNANTE
Ogni tanto l'insengnante interviene, abbastanza poco.

DISCUSSIONE
- imparare a parlare
- imparare a starsi a sentire
- parlano facendo
c'e' tutto un lavoro lungo dietro

ATTENZIONE
l'attenzione di un b di 4 anni sappiamo tutti quanto dura, pero' fa parte dell'abitudine il fatto che se si sta facendo un certo lavoro ci si lavora, si continua, poi si dice "cosa avevamo detto", ...

TEMA DISCIPLINARE.
CONOSCENZA IM/ES-PLICITA
occuparsi per tutto un anno di problemi di es: luce, molto in generale, con un filo molto lungo.
E' chiaro che ai b non si puo' dire: quest'anno ci occupiamo di luce, pero' c'e' tutto un modo di gestire esperienze di ogni tipo che vanno da esperienze di grafica,... a ...
Tutto cio' senza avere l'ossessione di un programma ha pero' la capacita' di prendere e racogliere, confrontare, rigirare, digerire, rielaborare, ... una enorme quantita' di esperienza quotidiana del b perche' i b non imparano a scuola (es: che la luce si restringe per passare attraverso il buco e dopo si allarga) perche' quello che si fa a scuola non basterebbe per insegnarglielo, lo imparano nella vita. Il ruolo fondamentale della scuola e' di riuscire a FARGLIELO DIRE, cioe' di ricostruire contesti tali in cui davanti a un pezzetto di esperienza che puo' essere ... la scuola deve essere in grado di evocare tutta quella enorme quantita' di conoscenza che loro hanno e che GLI RESTA DENTRO IMPLICITA. La scuola e' veramente il posto dove si trovano le parole per dirlo, i gesti per mostrarlo, gli schemi per rappresentarlo, i modi per ...
I b a scuola come tale hanno imparato pochissimo; se uno va a vedere quello che fanno i b, uno si rende conto che LA QUASI TOTALITA' DELLE COSE I B LE SANNO DA FUORI DELLA SCUOLA.
Quello che succede a scuola pero', e che solo a scuola succede, e'
- la socializzazione: uno dice una cosa, uno ne dice un'altra e piu' o meno tutti si riconoscono
- esplicitazione: vengono messe in una forma di conoscenza. La conoscenza e' un qualche cosa che si sa, che e' scambiabile, che tutti sanno, che si puo' rappresentare, che serve per prevedere.
Dopo aver sbattuto la testa uno lo sa come si fa.

COMPETENZA DISCIPLINARE
Un minimo di conoscenza da parte dell'ins
Qui il problema non e' di spiegare al b se la luce e' ...
fammi ricorrere al mio libro ...
Allora uno cosa dovrebbe andare a cercare? un qualcosa che gli permetta di stare alla pari con i discorsi dei b.
I discorsi d b nascono dall'esperienza di ogni giorno.
L'esperienza di ogni giorno ce l'abbiamo anche noi.
Il problema e' di ri-giocarsi questa esperienza, non e' semplice, non ci sono molte guide per farlo, uno sta facendo ricerca proprio per capire che cosa serve/
IL RUOLO DELL'ADULTO E' CRUCIALE non perche' deve spiegare, definire, l'importante e' che SE NE PARLI e che l'adulto che c'e' SI RENDA CONTO CHE SONO PROBLEMI IMPORTANTI di cui vale la pena parlare.
es: attraverso il cartone nero la luce non passa l'acqua si; attraverso il vetro che e' durissimo, la luce passa, l'acqua no.
Uno cosa fa? La cosa fondamentale e' ACCORGERSENE, DIRLO, RENDERSI CONTO CHE LE COSE SUCCEDONO CON REGOLE, ...
Quando i b domandano "perche' succede?" la risposta piu' sana e immediata e' "perche' si", perche' e' cosi' , perche' questa e' la prima cosa di cui i b hanno bisogno, devono rendersi conto, prendere atto IL MONDO E' FATTO COME E' FATTO.

INTER-CONTESTUALITA'
es: se io mi devo fare d idee sulla luce bisogna che vadano bene sia per la luce del proiettore, sia per la luce d lampadina, sia per la luce d sole e questo e' un grosso problema perche' la tendenza immediata e' che la lampadina e' una cosa, il sole e' un'altra cosa, ...
es: se io mi devo fare un'idea di come e' fatto un materiale deve andar bene per la carta e per il vetro e non e' detto che ci arrivo perche' il vetro e' duro e trasparente, la carta e morbida e non trasparente. Questo e' un problema che resta.
b: come fa il caldo a entrare attraverso il guscio dell'uovo per far venire l'uovo sodo se il guscio non si rompe?
Uno dice: problema stupido: no. Accorgersene e' fondamentale. Il ruolo dell'insegnante e': ah, ti ricordi quando parlavamo di luce che passa attraverso il vetro che e' cosi' duro? Nessuno e' autorizzato a fare una teoria fisica per cui il caldo e' come la luce, pero' e' fondamentale far notare al b: guarda cosa vuol dire PASSARE ATTRAVERSO, si puo' passare attraverso in tanti modi, tu adoperi la stessa parola, pero' ci sono tanti modi ...

CONTEMPORANEITA' DI DESCRIZIONE E COMPRENSIONE
Piaget: si mette in forma contemporaneamente la realta' esterna e la propria testa. Cioe' nel momento in cui si trova il modo per mettere in forma le cose che succedono, di descriverle in maniera corretta, si mette in forma anche la propria testa, cioe' si imparano le strategie di ragionamento.
Una conseguenza didattica e' che va data la maggiore attenzione possibile alle strategie di ragionamento piu' fontamentali, le categorie es: spazio e tempo.

SPAZIO E TEMPO
I problemi di spazio sono a 3 dimensioni e a 3 dimensioni vanno affrontati.
d: perche' l'ombra viene dietro?
E' UN PERCHE' VIETATO O E' UN PERCHE' SENSATO? BEH, INTANTO E' UN PERCHE' DA VEDERE: E' COSI' PERCHE' E' COSI'.
b: Io cammino, l'ombra viene anche davanti
questa e' la prima cosa che i b dicono; bene, cosa vuol dire davanti, davanti rispetto a che?. Guardate, senza malvagita', queste cose e' ben difficile sbrogliarle con le schede davanti-dietro-sopra-sotto.
Perche' un problema di spazio e tempo e' un problema piu' grosso di quello di luce o di materiali? perche' e' un problema che richiede di essere terribilmente intercontestuale.

CATEGORIE SPAZIO, TEMPO
La maledizione del problema di spazio e tempo e' che, come diceva
il buon Kant, spazio e tempo sono categorie.
Cosa vuol dire che sono categorie?
Vuol dire che sono dei modi di mettere in forma dei fatti di cui non possiamo fare a meno. Nel senso che di qualunque cosa facciamo, giochiamo, ecc. questa cosa deve essere organizzata in spazio e tempo.
Vi vorrei far notare alcune cose di spazio e tempo che non sono molto diffuse e che noi abbiamo trovato molto importanti nel cercare di fare coi b questo lavoro di mettere in forma.
Cosi' uno si comincia a chiarire perche' diventa poi importante un discorso di conoscenza piu' largo.

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LUCIDO
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spazio = rosso
tempo = verde
sinistra: livelli, non di conoscenza, livelli di niente, semplicemente per marcare punti di discontinuita', pero' tutti sono sempre contemporaneamente presenti, pero' attenzione perche' ci sono discontinuita' e adesso cerco di spiegare cosa significa.
Cominciamo dallo spazio.

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SPAZIO
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OGGETTO (idea di, che cos'e', cosa vuol dire, ...)
Un oggetto e' una cosa che
- si tiene in mano
- si gira
- si guarda
- sia fa
- e' una cosa che in qualche modo e' "circondata da noi". Questa e' la caratteristica fondamentale. Un oggetto e' un qualche cosa che noi ... si vede benissimo coi b anche quando sono molto piccoli che cominciano a pigliarsi in mano le cose, c'e' proprio questo atteggiamento di "mettersi intorno all'oggetto", che poi uno non ci si mette intorno, ma se lo gira, se lo ri-guarda.
Dov'e' la grossa discontinuita'?
Oh, ci sono ovviamente oggetti piccoli da mano, ci sono oggetti grandi che uno quasi non ce la fa; ci sono oggetti ancora piu' grandi che uno gli gira intorno. Girargli intorno e' quasi, oh anche qui ci sono grosse discontinuita', ma pero' e quasi come girare l'oggetto in mano. Dov'e' una discontinuita' molto grossa? e' quando si passa dall'oggetto al luogo

LUOGO
io sono in questa stanza, qui c'e' un ribaltamento completo [rispetto alla percezione dell'oggetto], dal punto di vista fisico si direbbe del sistema di riferimento, perche' invece di avere un qualche cosa che io circondo ho un qualchecosa che circonda me. Io per guardarmi intorno in questa stanza me la devo guardare: c'e' ancora una PERCEZIONE DI UNITA', COMPATTEZZA, la stanza e' chiusa (chiuso 3d), io ho la sensazione di stare in un chiuso, se non e' la stanza e' la piazza (chiuso 2d), e' lo stesso, questo chiuso per vederlo me lo guardo intorno, e' un LUOGO.
Passare da oggetto a luogo e' una grossa discontinuita': ci sono problemi cognitivi molto grossi.

SISTEMA DI LUOGHI.
Il sistema di luoghi tipico e' l'appartamento, oppure la scuola, c'e' una serie di stanza, io sono in una stanza, me la guardo intorno, pero' per entrare nell'altra stanza devo uscire da una e entrare nell'altra. Nel momento che ESCO da un luogo e ENTRO in un altro luogo succede una catastrofe. La catastrofe e': CHE RELAZIONE C'E' TRA I LUOGHI? perche' ogni luogo io me lo posso guardare pero' fra i 2 luoghi c'e'una relazione che taglia via la percezione immediata. Uno dice: ma anche la stanza io non la vedo mai contemporaneamente, perche' mi devo girare; anche l'oggetto non lo vedo mai contemporaneamente perche' lo devo girare. Pero' sia per l'oggetto che per il luogo c'e' questo dato sia percettivo e cognitivo fondamentale della CONTIGUITA' che pilota, nel momento che esco e vado nella stanza di la' succede il disastro. Io devo correlare 2 cose che proprio intrinsecamente: o c'e una o c'e' l'altra. C'e' tutto un problema del passaggio dalla MEMORIA BREVE alla MEMORIA MEDIA o LUNGA che puo' non riguardarci, pero' da un punto di vista cognitivo e' una cosa molto grossa.
Vengono mostrati disegni di b.
Queste sono falsificazioni poiche' erano disegnati per terra su fogli molto grandi. Queste sono alcune tipiche tra le tante produzioni dato un compito: tu a casa tua c'e' bagno, soggiorno, cucina, ingresso, vediamo come sono messe.
es: questo li fa rettangolari, ben rettangolari, c'era gia' stato tutto un lavoro precedente con le scatole.
es: quest'altro c'e' questo strano ragionamento a grappolo, vedete dov'e' il dramma, che e' la CONNESSIONE. Ogni ambiente e' un ambiente pero' stanno cosi'.

Guardiamo la colonna a destra che e' la percezione.

1livello: Se e' un oggetto sono io che contengo, potenzialmente e' una vista simultanea, anche se non lo vedo tutto e' una vista simultanea. Il riferimento e' il soggetto.

2livello: il riferimento e' esterno. La cosa non e' ben simultanea di contenenza, pero' e' contigua, cioe' io quella stanza con continuita' me la riesco ancora a vedere.

3livello: quando si arriva a questo punto 3 c'e' proprio una discontinuita' totale e la cosa deve essere ri-costruita. Deve essere ri-costruita attraverso la memoria, la schematizzazione, ecc.
Chiaramente questo e' un problema che non si risolve affatto a scuola materna, noi abbiamo lavorato diciamo; la tipica domanda a livello di scuola elementare e' questa: se a casa tua fai col trapano un buco dietro il lavandino del bagno, la punta del trapano dove va a finire? e' in un'altra stanza?
guardate che e' un problema durissimo, questo si fa anche in aula, non importa bucare i muri, uno si mette li' fai conto io qui faccio un buco, come si fa a sapere dove vado a finire dall'altra parte? guardate, per molti b un problema del genere e' ancora molto duro in 5a pero' e' un problema gia' reale a livello di scuola dell'infanzia e soprattutto e' importante affrontarlo. E' importante rendersi conto e ... dov'e' il problema? il problema e' proprio di questa contiguita': che dove finisce uno comincia un altro, che non ci sono quei [interruzione registrazione]
IMPARIAMO A CONOSCERE IL SISTEMA DI LUOGHI CHE CI CIRCONDA.
Fare le MAPPE della scuola o della casa oltre che disegnandole, con le scatole delle scarpe, questo problema si comincia a risolvere perche' con le scatole delle scarpe uno riesce a metterle una vicina all'altra. Questa e' una stanza, questa un'altra stanza, QUI C'E' QUALCOSA IN MEZZO O NO? Il problema: cosa succede se faccio un buco nelle scatole delle scarpe arredate ...
Sono cose lunghe, che si presentano in tanti contesti ecc.
Quello che vorrei sottolineare e' che qui c'e' una rottura drammatica e la ragione per parlarne e' che questo tipo di rottura drammatica e' una rottura poi cognitiva generale, cioe' SEMPRE SUCCEDE CHE DEI FENOMENI, DELLE COSE CHE SI VEDONO, SE NE VEDE UN PEZZO, POI UN ALTRO E BISOGNA RI-COSTRUIRSI IN TESTA UNA SPECIE DI MAPPA COMPLESSIVA. Quello che uno impara a fare con le scatole delle scarpe e le stanze, NON E' SOLO UN GIOCO DI SPAZIO, MA E' UN GIOCO DI COSTRUZIONE DI CONOSCENZA. Prendere pezzi, metterli insieme, correlarli e farli stare attaccati.

4livello: FUORI SCALA. L'estremo tipico del livello 3 e' il percorso da casa a scuola. Prima passo dal giardino, poi faccio una strada, poi faccio l'altra, ... e' una sequenza di ambienti. Il livello del fuori scala e' quando ... cosa ci importa di sapere l'italia a livello di scuola materna. Questi b se uno li sta a sentire raccontano il viaggio che loro hanno fatto per andare da ... a ... Abbiamo racconti di viaggio lunghissimi da ... a ... CHE IDEA DI SPAZIO UNO SI FA DELLO SPAZIO FUORI SCALA?
Cioe' dello spazio tanto grande per cui uno non riesce piu' a fare il gioco che fa con l'appartamento che esce da una stanza e va nell'altra, ma che "gli scappa". Guardate, questo e' un problema adulto fondamentale. Quello che vi consiglio di fare con il gioco perche' e' da qui che uno impara e': fatevi ognuno il vostro gioco ... provate a disegnarvi a memoria una mappa di dove abitate, con le diverse zone, vedete cosa viene fuori. Vengono fuori dei fili, delle chiazze, dove sapete piu' o meno come stanno le cose, poi ci sono altri percorsi, altre chiazze, pezzi staccati: io fino a li' ci vado con la metropolitana, pero' COME E' GIRATO IL POSTO DOVE VADO A FARE LA SPESA RISPETTO AL POSTO DOVE ABITO? questo vuol dire andare fuori scala. Allora ce ne rendiamo conto noi, ed e' cruciale che ce ne rendiamo conto noi, se no non possiamo aiutare i b. D'altra parte COMINCIARE A COSTRUIRSI IN TESTA DELLE COSE FUORI SCALA E' FONDAMENTALE. Come si fa? Il messaggio qui e' chiarissimo: nel momento che uno dice io mi faccio per terra il percorso da ... a ... con tutte le cose che sono successe, quello che che uno sta facendo e': sta saltando di livello in livello fino ad arrivare alla mappa perche' L'UNICA COSA DI CUI SIAMO VERAMENTE COGNITIAMENTE PADRONI E' L'OGGETTO.
Noi siamo cognitivamente padroni del nostro appartamento quando abbiamo le scatole da scarpe li' e vediamo che facendo un buco nel muro, va dall'altra parte. Questo vuol dire passare continuamente da un livello all'altro.
E' un programma di scuola dell'infanzia? La mia affermazione forte dopo tutti questi anni di lavoro sarebbe questa: non e' un programma di scuola dell'infanzia arrivo fino a qui, fino a qui, fino a li', questi non sono livelli e' un problema di scuola dell'infanzia affrontare questo problema, non in maniera teorica, ma in maniera esperienziale e avere in mente qualche tipo di modello, di discorso serve perche' serve per gestire cosa far fare a questi ragazzini, cosa fargli notare, che materiale dargli in mano, come, una volta che hanno fatto un disegno, dire adesso rifallo con le scatole.

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TEMPO
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Con il tempo c'e' qualcosa di analogo allo spazio. Il tempo e' una bestiaccia, ancora piu' complicata dello spazio, sostanzialmente per il fatto che: il passato non c'e' piu', il presente non esiste, il futuro non c'e' ancora. Quindi quando uno parla di tempo in realta' non si sa bene di cosa parla, deve parlare d'altro.
Questo e' un punto fondamentale di cui noi per cominciare dobbiamo essere convinti: che quando uno parla di tempo, parla d'altro; che quando uno legge le ore sull'orologio uno sta parlando nella migliore delle ipotesi di angoli della lancetta; quando uno legge le ore su un orologio digitale, nella migliore delle ipotesi parla di numeri.
A parte questo problema, per il tempo, proprio perche' si e' vincolati alle stesse strutture di percezione, alle stesse strutture di conoscenza di base, succede qualcosa di molto analogo.
Ci sono delle cose che sono AZIONI, EVENTI, che hanno durata, ma che sono talmente corti e talmente conchiusi che sono visti come una cosa sola.
es: lancio verso l'alto e ricaduta di un oggetto. Ci metto tempo a farlo, osservarlo, pero' e' 1 gesto, 1 fatto singolo, come se fosse un oggetto.
Ci sono cose che durano e che hanno la stessa caratteristica del luogo, cioe' vengono esplorate un po' per volta, pero' hanno una connessione molto ben definita.
es: se io brucio una candelina da dolci, che brucia abbastanza rapidamente, ha una certa durata, che non e' istantanea, non e' un fatto solo, ci mette del tempo, si dice, pero' viene facilmente vista come ... e' quella cosa che si puo' chiamare una storia, una storia semplice. Prima la candelina c'e' tutta, poi comincia a bruciare, man mano che passa il tempo la candelina si brucia, ... Ci sono discussione bellissime se la candelina brucia perche' il tempo passa o se il tempo passa perche' la candelina brucia. Potete riprodurle quante volte volete. Guardate sono delle cose fondamentali.
Sostanzialmente c'e' un prima e un poi, come qui [nello spazio] c'e' un intorno. C'e' una contiguita' stretta della cosa che sta succedendo, come c'e' una contiguita' stretta nel ???
Dopo di che ci sono i

SISTEMI DI STORIE
il sistema di storie banale [per l'adulto], vitale per un bambino di scuola materna e'
es: cosa fa sua madre intanto che, dopo averlo accompagnato lo molla da voi, e la madre se ne va.
es: cosa fa il padre se lavora in trasferta per qualche giorno, una settimana, mesi.
Ci sono tutti i problemi affettivi dell'universo, li sappiamo, pero' ci sono dei durissimi problemi cognitivi. Se un b non ha un'idea chiara di "mentre" ... guardate che "mentre" e' una cosa durissima, perche' mentre vuol dire: io ho il mio tempo che si svolte ed e' la mia storia, come la candelina che si brucia, pero' mentre la candelina si brucia, intanto un'altra candelina diversa si brucia.
Alcune cose cruciali, che abbiamo scoperto per caso, ma che sono risulate fondamentali sono state per sbloccare questi problemi sono state: cosa fanno le tate in cucina; intanto che noi stiamo facendo pittura loro stanno sbucciando, facendo a pezzi, preparando il minestrone.
Guardate c'e' una specie di salto magico in cui a un certo punto questi b intanto che loro fanno la loro cosa, fanno una corsa velocissima per vedere intanto cosa stanno facendo le tate in cucina.
Guardate, e' una cosa di un'importanza enorme, capite che e' la stessa cosa di fare il buco nel muro per raccordare gli spazi, qui raccordiamo i tempi.
E' questo livello 3 del sistema di storie che vanno in parallelo, intanto che io sono a scuola la mamma lavora, un altro fa un'altra cosa.
Anche nel tempo c'e' un problema di fuori scala.

LA RAPPRESENTAZIONE DEL SISTEMA TEMPORALE
I fili di panni stesi:
- Il filo di quello che fanno le tate in cucina
- il filo di cosa fanno la mamma e il papa'
e uno comincia a attaccare mollette con attaccato sotto un pezzetto di carta.
Qual e' il vantaggio di avere il filo con le mollette?
Il filo da quest'idea di riferimento forte per un contesto, perche' e' chiaro, qui che cos'e' la chiave? la chiave e' che IL TEMPO E' LEGATO A UN CONTESTO, nel momento che io me ne vado, io mi porto via il mio tempo. Pero' fino a quando noi siamo tutti insieme qui in questa stanza, siamo tutti nella stessa stanza, abbiamo un tempo in comune.
Questo [il filo] e' il nostro tempo in comune. Il vantaggio del filo e delle mollette rispetto al mettere in ordine le figurine, pero' questo e' dinamico, perche' uno puo' allargare: mi sono dimenticato di mettere in mezzo una cosa, ce ne metto un'altra contemporaneamente. C'e' l'altro filo del mentre e anche sull'altro filo succedono cose in corrispondenza.
Una cosa del genere diventa una chiave per sbloccare il salto di scala perche' uno puo' fare i fili della giornata, della settimana, della mia vita, ...
Si fanno abbastanza comunemente i lavori della storia della vita, la raccolta delle fotografie. Anche metterle su un album che si gira e' una sequenza; metterle in una fila del genere e' importante perche' da un'idea molto chiara dei BUCHI VUOTI, del fatto che IN MEZZO CI SONO TANTE ALTRE COSE, da' un'idea di questa scala che si restringe o si allarga ...

IL TEMPO E' COME UNA LINEA.

Sono cose di bassa bottega, probabilmente le sapete ... da questo punto di vista un'altra bassa bottega redditizia e': si fanno le drammatizzazioni delle storie ... provate a far drammatizzare le storie con tutti i personaggi della storia sempre in scena. Non che si vede la mamma che saluta cappuccetto rosso, poi la mamma sparisce, fate rappresentare tutti i personaggi contemporaneamente, allora si che viene un'idea di mentre. Tutte le storie vere sono fatte di mentre: mentre uno stava andando, l'altro stava tramando qualcosa. Sono cose belle da vedere, sia per noi adulti che per i b da discutere. Quando la madre saluta cappuccetto rosso ed e' costretta a rimanere li' vestita da madre e a fare la madre c'e' tutto il problema: cosa fa quella? eh, quella bisogna che faccia la madre, che si inventi la sua attivita' da madre che dura per tutto il tempo, intanto che cappuccetto rosso incontra il lupo, facendo finta di niente perche' ha il suo tempo separato e intanto ... e intanto la nonna gia' fin dall'inizio stava facendo cose a casa sua.
Queste cose sbloccano e danno un'idea di quest'altra grossa idea di tempo che di nuovo ...
Uno dice: ma sono cose troppo complicate per scuola materna.
No, perche' i b ci campano su queste cose, lo sanno benissimo che tornano a casa a una cert'ora. Allora perche' non dargli il supporto per fargli capire che cosa vuol dire?

Pensate cosa vuol dire il tempo.
Il tempo e' questo groviglio di percorsi per cui intanto che io sono qui che racconto cose e intanto che voi siete qui che mi state a sentire, c'e' un qualche treno che sta viaggiando da sud a nord che sara' quello che prendero' io da nord a sud quando alla fine me ne andro'; intanto c'e' un tram, la metropolitana che gira che voi piglierete ...
Pensate proprio questa questione degli appuntamenti, a cosa servono gli orologi.
Gli orologi servono perche' le infinite linee del tempo che ognuno ha si incrocino nel modo giusto, questo e' il problema.

Questa e' la scuola, uno parte di qua', l'altro di la'; fate in modo che vi incontrate subito dietro l'angolo di sinistra. Allora cosa vuol dire? che quello che va a sinistra deve andare piano piano e l'altro deve farsi tutto il giro. C'e' tutto un problema di velocita' che viene fuori, ma che si risolve. C'e' ancora prima un grosso problema di tempo: io non lo vedo, pero' devo sapere che lui intanto sta facendo quella cosa e io intanto devo essere daccordo con lui, mi devo mettere daccordo. Se uno lo fa fare a uno stesso b con 2 automobiline sulla pista: fai in modo che si incontrino qui. Lui deve sincronizzare che una va piu' svelta, una piu' piano e cosi' via. Allora ogni cosa che succede ha il suo tempo, i tempi sono ingrovigliati, ecc. ci sono i tempi ciclici, ci sono i tempi che succedono una volta sola e non succedono piu', i tempi che cominciano sempre da capo, ...
Guardate, queste cose sono in qualche modo a monte anche dei normali discorsi di calendario.

IL CALENDARIO
Ci abbiamo combattuto anche noi; ognuno avra' la sua: se e' meglio il calendario a orologio, a caselle, coi foglietti che si levano, c'e' una varieta' di calendarii quasi infinita che dimostra la creativita' dell'adulto nel cercare di rendere comprensibile le cose che sono micidiali, perche' veramente difficile.
Pero' i problemi sono anche questi: IL PROBLEMA DI FARE RENDERE CONTO ALLE PERSONE DI QUANTO E' COMPLICATO IL PROBLEMA
perche' se noi cerchiamo solo di insegnargli il calendario ...
Uno dice: ma se gli faccio far queste cose, sono troppo complicate.
Guardate, il rischio e' quello di fare del CONDIZIONAMENTO: i b sono gentili, imparano quello che vogliamo che dicano
es: i giorni della settimana col colore ... pero' prima di andare a confondergli che lunedi' e' un giorno blu ... va bene ... se vogliamo dire che il lunedi' e' un giorno blu, il lunedi' e' un giorno blu, pero' in realta' i b riconoscono il blu quanto riconoscono che e' scritto elle-u, il problema e': riconoscere il simbolo o cosa diavolo succede? capire questa cosa tremenda che c'e' un tempo ciclico che sono i giorni sovrapposto a un tempo non ciclico che e' la fila. Allora uno cosa fa? prende il filo lungo, ci mette i filetti tondi, cosi' poi un filetto tondo diventa una settimana, uno cerca di ...
Uno dice: ma e' piu' complicato
Il problema e' che se le complicazioni esistono nella vita, tantovale, magari questi non impareranno il tempo, il calendario il primo mese della sezione dei 4 anni, ecco pero' I PROBLEMI CI SONO E PARLARNE E FARNE SEMBRA IMPORTANTE

LAVORI GUARDATI PER SPAZIO-TEMPO
Vediamo qualche diapositiva.
Anche per dire quanto delle cose che normalmente uno fa anche pr altri motivi possono essere interpretati in certi modi.
Guardate cosa vi disegna la gente: qui c'e' il problema, di cui parlavamo prima, di RAPPRESENTARE UNA INTEREZZA, che e' una specie di oggetto girotondo, che pero' non si riesce a prendere tutto insieme nella sua "tondita'"; c'e' tutto questo problema di come sono scaraventate le diverse persone che non si danno la mano, ma sono connesse dalla linea ideologica che dice il girotondo. Guardate, queste sono cose che val la pena non solo di farle produrre, ma poi di discuterle.
Questo e' un altro girotondo, della stessa sezione.
Uno puo' vederci infinite cose: se li portate da un "psi[cologo]" ...; io dico: guardate da un punto di vista spaziale, cosa vuol dire interpretare lo spazio, le direzioni, davanti, dietro, sopra, sotto, ecc.
Questa e' una serie in cui era stato detto ai b di fare il disegno di COME SI FA A CADERE. Allora questo ha comportato che questi hanno passato un lungo tempo a cadere e guardarsi cadere, poi a provare a disegnarle e poi a dire: non e' proprio cosi' che si cade. Vedete, il compito e' duro, non e' di rappresentare la bella statuina, ma ...
Queste sono cadute varie [risate della platea], ce n'e' di tutti i tipi: con le gambe incrociate, ...
Cioe': cosa succede quando uno cade ...
Questa era una serie di fotografie di ballerine ... voi fate come loro ... Qui c'e' tutta un'attivita' d b ... come fa quella a stare sulle punte, non ci sta ferma, quindi si muove, erano stati a teatro, poi rifacevano. Era stato poi dato un compito di riprodurre con del materiale e dei disegni. Qui c'e tutto un discorso di schematizzazione.
Quella e' micidiale, se lo guardate, quelli ci stavano a cercare di fare quella mossa e poi ... a rifarlo con fil di ferro o col disegno.
Queste sono altre posizioni.
Questi sono quegli OMINI SNODATI che si comperano nei negozi di pittura. Sono un oggetto fondamentale, li mettono in forma: si guardano loro in che posizione sono, mettono l'oggetto e poi lo disegnano; oppure mettono l'oggetto ... tu fai cosi' ...
Questi sono dei corpi; c'e' tutto un discorso di biologia; adesso ve ne mostro tanti. C'e' di nuovo un problema di spazio che voglio dire: guardate questo e' uno spazio un po' tremendo poiche e' uno SPAZIO CHE NON SI VEDE, anche se ci sono degli indizi dall'esterno. Uno si fa un modello. Questi li sapete, ce ne avrete anche voi tantissimi. Quello che voglio dire e': sono tutti della stessa sezione, le diverse cose che vengono, e di nuovo la diversa spazializzazione, il tipo di relazioni che ci sono ...
Questa e' una cosa ancora peggio ... perche' questi sono cervelli. Che senso ha fargli disegnare il cervello? Sembra una faccia, ma e' un cervello. Vedete, molte sono facce con il sistema percettivo. Disegnare degli occhi con dei FILI che vanno nella bocca ecc. guardate, sono cose grosse: VUOL DIRE CONNETTERE una cosa con un'altra, l'USO DELLO SPAZIO IN TERMINI ANALOGICI (diciamo cosi').
Queste sono mappe di percorsi della classe, e' un altro livello di b: sezione 3 anni. Percorsi fatti nella classe con sedie, tavoli, cose da saltarci sopra, girare attorno, chinarsi, saltare, ecc. vedete ... c'e' tutto un problema di organizzazione spaziale. Guardate, l'organizzazione spaziale che viene sul disegno non e' quella che loro hanno in testa perche' tutti questi b il percorso lo hanno fatto, queste sono le mappe. Che relazione c'e' tra quello che uno disegna, quello che uno ha in testa, e quello che uno fa? non e' mai una relazione 1 a 1. E' inutile illudersi: gli faccio fare il disegno, cosi' capisco quello che ha in testa. Loro il percorso ce lo avevano in testa benissimo, i disegni li fanno in maniera diversa. Questo serve a dire: attenzione com'e' complicata la testa, come sono complicate le relazioni che ci sono. Quello che secondo me e' molto importante e' la varieta' delle cose.
Queste sono palline che rotolano su piste varie. Vedete, c'e' tutto il problema: quante palline ci metto, come disegno le piste.
Questi sono i cerchi che corrono con I SEGNI DEL MOVIMENTO.

Che senso ha questo [che abbiamo visto]? focalizzare l'attenzione su quanto e' complicata la dinamica di conoscenza che sta dietro questa appropriazione di questi spazi. Quanto sia complicata lo vediamo dai disegni che fanno; i disegni che fanno non sono quello che loro hanno in testa, esattamente come le parole che dicono non sono quello che loro hanno in testa, sono segni che emergono, una volta da una parte, una volta da un'altra, sono indizi, pero' sono tutte cose che sono un po' connesse con quello che loro hanno in testa. Quello che e' molto importante e che siano cosi' variati e' questo che rende il lavoro dell'adulto difficile pero' divertente, ognuno ha il suo punto di vista sul mondo e si tratta di confrontarli, soprattutto di VALORIZZARLI, cioe' cercare di capire cosa significano.

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EDUCAZIONE SCIENTIFICA (cosa intendere per)
Come diceva Piaget ci sono piu' facce del b. Io ne direi ... la prendo un po' lunga per rispondere, poi mi dite se ho risposto o no. Io metterei almeno 4 facce: 2 sono quelle che abbiamo gia' detto:
- c'e' quello che noi abbiamo in mente
- le cose che succedono
Quello che diceva la signora e':
GLI ARGOMENTI SONO DEGLI ALIBI, DELLE SCUSE PER METTERE LE PERSONE IN GRADO DI RAGIONARE SU QUELLO CHE SUCCEDE ?
Questo e' un punto di vista, pero' NON BASTA: GLI ARGOMENTI DI PER SE' SONO FONDAMENTALI
ELEMENTI FONDAMENTALI DI REALTA'
ESISTONO ALCUNE COSE SU CUI E' ESSENZIALE IMPARARE A RAGIONARE
- il nostro corpo
- il fatto che noi abbiamo memoria, immaginazione;
- i tipi di cose di cui arriva una enorme quantita' di dati
- il fatto che abbiamo un corpo, che ha un dentro, un fuori, che ci fa star male, che ci fa star bene, vomitare, ammalare, piacere quando mangiamo la roba dolce. Questo fatto e' un fatto talmente enorme che bisogna parlarne.
- LE COSE CHE PER LORO SONO IMPORTANTI. I b che dicono: quando io mi arrabbio mi sento tutto caldo come quando ho fatto una corsa. Una cosa del genere e' una cosa enorme per lui indipendentemente da tutte le categorie cognitive. E' il fatto che e' importante.
- un esempio banale sono tutti i canali percettivi.
La luce e' importante perche' noi vediamo.
Lavorare su come si vede, sulle condizioni del vedere, sulla luce colorata, sulle ombre, su tutto quello che coinvolge questa esperienza fondamentale e' importante.
Lavorare sul fare forza.

ELEMENTI PSEUDO-REALI
I MATERIALI STRUTTURATI (es: blocchi logici)
Uno dei piu' grossi pericoli che secondo me esiste nella cosiddetta educazione scientifica che viene portata avanti soprattutto per come stanno andando le cose e' quello di sostituire totalmente la realta', qualunque cosa uno abbia in mente per realta', con la nostra ricostruzione simbolica, cioe' di prendere i fatti che succedono giustamente come alibi per poterci parlare sopra. Intanto una cosa fondamentale e' il nostro parlarci sopra, poi I FATTI SONO IN QUALCHE MODO COME SI USANO. Questo va, puo' andare, molto lontano; questo va nella direzione che per fare le relazioni, le classi, si prendono i blocchi logici che sono una cosa che nessuno camminando per la strada incontrera' mai un blocco logico, bisogna entrare in certe porte molto molto strane per trovarli, guarda caso sono o posti dove si vendono o le classi dove si adoperano. Con questo non vuol dire che ci sia niente di male coi blocchi logici, pero' stiamo attenti, cosa sono? sono un oggetto simbolico che non ha niente a che fare con in fatti reali. Allora se il problema di ragionare per classi, proprieta', variabili si deve basare sui blocchi logici, e' garantito che succede un guaio perche' QUELLO CHE UNO IMPARA RAGIONANDO SUI BLOCCHI LOGICI RIMANE ATTACCATO AI BLOCCHI LOGICI. O la scuola e' in grado di far vedere che quello su cui si impara a ragionare si attacca ai fatti, oppure facciamo un'altra cosa [non educazione scientifica].

Quello che uno richiama in maniera forte per il discorso "ma perche' la chiami scientifica?" la chiamo scientifica perche' secondo me non esiste una discontinuita' che possa essere messa in nessun posto fra il problema del b di dare un senso a quello che succede e il problema degli adulti di dare un senso a quello che succede in termini scientifici. Allora quali sono gli ingredienti? Secondo me gli ingredienti sono almeno 4

1o ingrediente: I FATTI, LE COSE CHE SUCCEDONO
Vorrei citare
Galileo: io penso che la natura ha fatto prima le cose a modo suo e poi i pensieri degli uomini capaci di poter capire, pero' con fatica grande, alcuna parte dei suoi segreti.
Allora prima la natura ha fatto le cose a modo suo, le cose sono a modo loro: le cose cadono perche' cadono o l'acqua bagna perche' bagna. Quello che ci possiamo fare sopra noi, ci possiamo mettere, sovrapporre una rete di discorsi, simboli che in maniera schematica mi acchiappano queste cose e me le tengono insieme. QUESTO VUOL DIRE DARE SPIEGAZIONI. Guardate ci sono tante volte dei bellissimi ritorni da parte dei b di scuola materna: ho chiesto questa cosa a papa' e mi ha detto ... Allora abbiamo dei bellissimi campionari di quello che i papa' e le mamme dicono per spiegare. I b sono micidiali perche' dicono: perche' le cose cadono? perche' l'acqua bagna? l'acqua bagna perche' bagna, dove sta la spiegazione? LA SPIEGAZIONE NON STA NEL DIRE PERCHE' UN SINGOLO FATTO SUCCEDE, perche' non c'e' perche'; quello che uno ci mette sopra con i nostri discorsi, simbolizzazioni, sistemi formali, la classificazione, le relazioni d'ordine, tutto quello che si vuole sono MODI PER CORRELARE COSE APPARENTEMENTE LONTANE.
L'acqua bagna, quindi fa un sacco di cose: gli stivali di carta non funzionano, i cenci sono bagnati, ... allora il problema della RICOSTRUZIONE COGNITIVA non e' di sostituirsi a come stanno le cose, perche' le cose stanno per i fatti loro, e' quello di costruire una specie di duplicato, schematico, atrocemente schematico, non e' mai le cose come sono, bisogna intendersi, si dice sempre molto meno, si dice sempre pressapoco-circa, e' pero' qualcosa che tiene insieme questi diversi aspetti delle cose.
In un certo senso le cose sono un alibi per imparare a ragionare, imparare a ragionare e' un alibi per esplorare le cose.
La seconda parte del messaggio e':
ESISTONO ALCUNE COSE SU CUI E' ESSENZIALE IMPARARE A RAGIONARE
es: i tipi di cose di cui arriva una enorme quantita' di dati
es: il fatto che abbiamo un corpo, che ha un dentro, un fuori, che ci fa star male, che ci fa star bene, vomitare, ammalare, piacere quando mangiamo la roba dolce. Questo fatto e' un fatto talmente enorme che bisogna parlarne. Allora non solo intanto che uno parla del corpo umano esercita l'attivita' mentale che da' luogo a modelli spaziali di cui abbiamo visto quelle figure li' che poi si discutono, ecc. Uno piglia la scusa del corpo umano per costruire capacita' di categorizzazione spaziale o temporale. Alla rovescia uno adopera le categorie spaziali e temporali man mano che le costruisce per cercare di capire come diavolo funziona questo nostro corpo. Perche' i mentre che valgono per la tata mentre io sto a scuola valgono anche che: mentre io digersco il cuore fa andare le cose, intanto, intanto, intanto. Cioe' il nostro corpo e' un'orgia di mentre. Tantissime cose succedono MENTRE, A CATENA, DOPO CHE, allora non solo esistono certi modi di ragionare per cui le cose e i tempi sono un ottimo alibi e da questo punto di vista non e' importante andare a fondo sul corpo umano o sulla mappa della casa perche' uno vuole andare a pescare certi nodi di ragionamento spaziale; alla rovescia ci sono alcune cose che sono elementi fondamentali di realta' e proviamo a ridirne qualcuno: il nostro corpo, il fatto che noi abbiamo memoria, immaginazione; guardate, i b ci stanno a discutere su cosa succede nella testa perche' gli importa, perche' questo fatto che quando io chiudo gli occhi le cose me le ricordo, come faccio a ricordarmi le cose anche con gli occhi chiusi? e' chiaro, uno dice non arrivo da nessuna parte, uno non deve giocare aria fritta a fare una volta al giorno la lezione di epistemologia sperimentale, proprio non si arriva da nessuna parte, pero' attenzione a LE COSE CHE PER LORO SONO IMPORTANTI. I b che dicono: quando io mi arrabbio mi sento tutto caldo come quando ho fatto una corsa. Una cosa del genere e' una cosa enorme per lui indipendentemente da tutte le categorie cognitive. E' il fatto che e' importante.
Da una parte avere questi fili conduttori sui modi di ragionare che servono proprio a mettere in forma tantissime cose. Dall'altra avere dei fili conduttori forti su certe cose che sono cose importanti.
Direi che un esempio banale sono tutti i canali percettivi.
La luce e' importante perche' noi vediamo.
Lavorare su come si vede, sulle condizioni del vedere, sulla luce colorata, sulle ombre, su tutto quello che coinvolge questa esperienza fondamentale e' importante.
Lavorare sul fare forza, sul ... un'occasione bellissima per fare educazione scientifica sono le ore che i b passano lavorando con la creta, intanto parlano
- per schiacciare bisogna dargli i pugni sopra
- per far venire una pallina tonda devo ...
questa attivita' di RENDERSI CONTO DI COS'E' CHE UNO FA PERCHE' UNA COSA SUCCEDA.
Allora io faccio una cosa, pero' la creta e' creta, se la creta non e' abbastanza bagnata io posso fare cosi' anche un'ora ma non succede niente, ecc.
C'e' questo gioco da una parte di strategie di conoscenza, dall'altra di prendere atto di capitoli di realta' che sono capitoli cruciali: come sono fatto io, come sono fatti i materiali, come vanno le relazioni di causalita': piu' forza ...
I b di 3 anni che giocano con gli elastici ... poi uno cerca di fargli dire: quante altre cose che fanno come un elastico che piu' tiri pu' diventa lungo? i b dicono: quando io infilo i pantaloni del pigiama e ci metto un piede per traverso, poi dopo spingo e i pantaloni d pigiama si allungano. Allora questa e' educazione scientifica, perche? perche' da una parte c'e' questa struttura di ragionamento che e' la relazione d'ordine: piu' faccio forza, piu' lui s'allunga e lui riconosce che e' la stessa per l'elastico, e' la stessa che con i piedi dentro il pantalone del pigiama, il che e' una cosa importante. Dall'altra parte e' questa colonizzazione della realta', cioe' accorgersi che ci sono mano a amano zone di realta' che possono essere colonizzate. Cioe' che possono essere descritte, quindi pre-viste, quindi adoperate, ecc.
In un certo senso ogni cosa e' un alibi per un'altra.

3o ingrediente importante: CONOSCENZA SOCIALE.
oltre quello che uno pensa, e le cose come sono, e' il rendersi conto che esiste una conoscenza che non e' nella mia testa e non e' nelle cose, ma e' una conoscenza sociale, cioe' ci sono persone che sanno le cose. Io posso sapere alcune cose, lui ne puo' sapere altre, noi in classe sugli elastici sappiamo questo, pero' esiste una conoscenza come entita' sociale. Ma uno dice, questo e' un concetto difficile, guardate questo uno lo impara crescendo, esistono delle competenze es: uno va dal dottore. Perche' uno va dal dottore? chi e' il dottore? non e' una persona magica, ma e' una persona che sa meglio di altre un certo tipo di cose di cui tutti sanno un po', ma lui sa di piu' e sapere non e' una cosa strana, il dottore sa certe cose come altri sanno di altre. Come io imparo a fare le palline di creta tonde e ce ne vuole. E' uscire dal riferimento, per cui anche l'insegnante non diventa il depositario ... l'insegnante non e' quello che sa tutto, e' il mediatore tra una conoscenza che esiste diffusa e i fatti e quello che succede nella testa. Quello che ho io in testa, non coincide con la conoscenza sociale e non coincide con i fatti, sono cose diverse, che pero' si mettono in relazione.
Posso chiedere, posso farmi dire, lui mi dice, magari mi vengono certe idee, allora e' questa cosa dinamica che e' importante.

4o ingrediente importante: MEDIAZIONE SIMBOLICA
L'ultimo aspetto, su cui vorrei chiudere, la 4a parte, e': alla fin fine tutto questo, giustamente, inevitabilmente trova una mediazione simbolica. Cioe' i b che dicono: non sono le cose ... io ci vedo, perche' ci vedo, c'e' tutto un problema, ci sono delle discussioni bellissime: cosa succede

Tutta la nostra conoscenza ha questa codifica simbolica.

Ci sono cose che succedono es: suono ambulanza; cosa ha fatto il rumore dell'ambulanza? va be' ce lo diciamo; sappiamo trascriverlo in forma simbolica? posso fare cosi': alzare il braccio per indicare che il rumore aumenta, abbassarlo per indicare che il rumore diminuisce. E' chiaro che e' una trascrizione volatile, poi non rimane niente. Ho fatto una operazione cognitiva enorme: ho selezionato un aspetto di realta' es: quanto forte sento il rumore di un'ambulanza, e l'ho trascritto in un altro aspetto di realta': quanto e' alta la mano e quanto la mano scende. Uno dice: se io guardo una mano che sale/scende non capisco che si sta riferendo all'ambulanza. A cosa mi sto riferendo? alla piu' generale situazione in cui c'e' una ben definita cosa che prima aumenta e poi diminuisce.
Questa cosa che ha questo andamento temporale: prima cresce, poi diminuisce, se sono davanti a una lavagna con un pezzo di gesso, se sono fermo faccio una riga che va su e giu' in verticale
se cammino faccio una riga che va su e giu' in obliquo, una montagna, quello che succede in qualsiasi registratore grafico della temperatura.
Cosa significa questo? significa che sto proprio letteralmente tra-scrivendo un fatto che succede in un altro fatto che succede.
Questo principio che sembra banale e' una cosa grossa.

Coi giochi di trasduzione si puo' giocare all'infinito. Aprono una strada fondamentale che tecnicamente si chiama trasduzione: c'e' qualcosa che cambia e io converto il cambiamento di una cosa che cambia in un altro cambiamento.
Si fa gia' molto es: la notazione musicale.
Il fatto di sistematizzare questa cosa e' molto importante perche' abitua a mettere l'attenzione su aspetti del mondo e a seguirne l'andamento es: io sto a sentire il rumore; io sto a guardare quanta luce c'e'; io sto guardando quanto in fretta va il trenino; io sto guardando ... e lo sto rappresentando.
Il linguaggio verbale e' povero nel descrivere i cambiamenti-andamenti, un segno grafico d' un'enorme quantita' di informazioni. Uno dice: ma uno i grafici li sa soltanto quando sa misurare, sa fare i sistemi di coordinate cartesiane, mette i punti e fa il grafico. Questo e' quello che ci hanno insegnato a scuola, pero' non e' sempre cosi'.
es: la trascrizione con le sfumature; se ne possono inventare quanta luce c'e'
Questa e' tutta un'altra classe di giochi che sono molto poco tradizionali. Sul cambiamento e sulla interpretazione rappresentazione del cambiamento si fa normalmente pochissimo.
La trascrizione di come le cose cambiano investe una trascrizione del tempo perche' per accorgermi che una cosa disegnata puo' voler dire una cosa che prima cresce e poi cala, ci vuole tutto un sistema di interpretazione.
L'affermazione un po' forte che si puo' fare e' che queste cose sono alla portata di b di scuola dell'infanzia e il problema non e' un problema di virtuosismo, cioe' non e' il problema di dire: riesco a fargli fare anche questo, non e' il problema del cane sapiente, il problema e' quello di entrare in certi canali di modi di ragionare che sono dei veri e propri modi di guardare il mondo.

Cosa intendere per educazione scientifica"
Abituarsi a prendere atto delle cose che ci stanno intorno e a prenderne atto in maniera non banale, perche' dire e' cosi' perche' e' cosi' e' un taglio molto delicato: non e' per zittire, ma: e' cosi' perche' e' cosi' e quindi io guardo come e'.
Per interpretare il cosi' perche' e cosi' servono strategie di messa in forma es: guardare per classi; guardare per variabili; guardare per orgnizzazione spazio-temporale; guardare per causalita', cioe' quando si dice perche' e' un bel problema, altrettanto importante di quando si dice mentre.
Non si possono imparare fatti e strategie separatamente.
Esiste questo supporto, quello che alla fine viene fuori non e' ne' la fotografia del fatto ne' la fotografia della strategia mentale, viene fuori questa strana situazione intermedia che e' la simbolizzazione. (coi disegni, con un grafico, con un discorso a parole, con qualche cosa) che da' questa sensazione che ci sono le cose, i modi di pensare, quello che ho sentito ... questo modo di rappresentare, dove il rappresentare e' molto lato, in questo momento per me e' un aggiustamento globale ... delle cose come sono, della mia capacita' di vedere. Aggiustamento globale che pero' e' provvisorio perche' se ci ritorno domani e' cambiato, cambia nel tempo, con l'interazione.

Questa e' una cosa eccezionalmente lunga perche' e' un commento registrato a suoi disegni di occhio e cervello
l'occhio funziona che se tu vedi per esempio il mobile, la pallina dell'occhio comincia a muoversi, a smaniare e vede quello che c'e'. Lo prende dentro e lo manda al cervello. Dunque mentre che la vedi quello che vedi va su e sale su su fino al cervello. L'immagine che vedi e' come se fosse una foto, ma non e' una carta. Se fai la foto e' di molti colori. Quello che c'e' nel cervello e' un colore che poi se ne va via da solo. A chiudere gli occhi poi si pensa, perche' quando li chiudi la pallina che c'e' dentro l'occhio si ferma e comincia quell'altra che c'hai nel cervello, perche' ce n'e' una che vede le cose, una che vede i colori e una che pensa. Se tu fermi tutte e 3 le palline, quello che tu vedi di va giu' fino alla bocca, dici le parole e cosi' non ci pensi piu'.
[risate della platea]
Il che mi pare una buona conclusione per il nostro discorso. Una buona conclusione anche sulla interpretazione di quello che ci dicono i b, cioe' pigliamoli anche un po' sportivamente. E' vero che loro ci dicono cose, pero' ci dicono cose che se le fanno scendere, le dicono e poi uno non ci pensa piu' ... bisogna rifarceli pensare un'altra volta.