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POMPA A VAPORE
Nella posizione in figura il pistone del motore (a doppio effetto) si sta abbassando, mentre il pistone della pompa (a semplice effetto) si sta alzando (aspirazione) trascinato dal bilanciere. A sua volta la pompa di aspirazione della condensa si sta abbassando per espellere la condensa del ciclo precedente. E' da notare che il cilindro motore è riscaldato da una derivazione del vapore, mentre la caldaia è all'aperto.
Si può vedere l'animazione di questo impianto nel sito
http://www.geocities.com/Athens/Acropolis/6914/wva.htm .
La versione
definitiva della nuova macchina di Watt, in uso nel 1788, consumava meno di 1/3
di quella di Newcomen, aveva il cilindro chiuso e mantenuto caldo da una camicia
di vapore. Il condensatore, sistemato in un pozzo, era raffreddato e tenuto
vuoto con una pompa. Quando lo stantuffo si trovava al punto morto superiore
veniva aperta la valvola di scarico per produrre un vuoto sotto di esso,
dall'altra parte (sopra) veniva fatto entrare il vapore. Il pistone scendeva sia
per effetto della pressione atmosferica che per la forza del vapore. Col pistone
al punto morto inferiore veniva chiusa la valvola di immissione vapore e aperta
la valvola equilibratrice che metteva in comunicazione la parte superiore del
cilindro con quella inferiore. Lo stantuffo, avendo adesso ugual pressione da
ambo le parti, veniva tirato in alto dall'asta e dallo stantuffo della pompa che
scendevano per il loro grande peso. Notare la presenza del condensatore e la
camicia di vapore attorno al cilindro.