Possiamo esprimere questo fatto in modo paradossale dicendo che: la luce non si vede (guardandola di lato).
Un buona situazione per trattare il paragone e':
La visione di un oggetto e' interpretata come l'illuminazione dell'occhio da parte dell'oggetto (sorgente secondaria), tramite LUCE RIFLESSA.
Conseguenze:
e' opportuno rileggere le stesse situazioni in termini analoghi; fin
dall'inizio, dal primo esperimento.
dida: difficolta': nello stabilire il paragone in situazioni in cui
- vision : 1 occhio guarda n oggetti (una zona)
- illumin: 1 occhio oggetto-ricevente da n oggetti-sorgenti
poiche' si passa dal problema di considerare i raggi uscenti in tutte le
direzioni da 1 sorgente, al problema di considerare infinite sorgenti, 1 solo
raggio in ognuna con una direzione da determinare
d: paragone tra ambiti: ambito ombre e luci paragonato a ambito visibilita'
Attuoni95 | in questa costruzione (p.luce, ostacolo, zona in ombra, zona ill.)
noi possiamo sostituire il p.luce con un p.visivo (occhio) e la zona ill.
corrispondera' con la zona visibile e la zona non illuminta corrispondera' alla
zona non visibile. Quindi un punto luce si puo' facilmente paragonare ad un punto visivo. |
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Menconi95 |
- il raggio visivo si puo' paragonare a quello di luce |
la parola "ambito" da me usata nel senso di "ambito
concettuale" in un contesto di spazio (il caso era: ottica; paragone tra
ambiti: spazio n/visibile <-> n/illuminato) viene confusa col senso di
"ambito spaziale".
Probabilmente e' poco conosciuta col significato di "ambito
concettuale".
Visione e illuminazione, paragone.