Per studiare la luce, un fatto di cui rendersi conto e' che: la luce si propaga.
Non si puo' dare per scontato che la luce si propaga, poiche' da molti non e'
riconosciuto.
d: Come mai?
r: La luce si muove, ma non la si vede muovere; si muovono le ombre-luce
Prima rendersi conto che la luce si propaga, poi (o insieme) rendersi conto del tipo di percorso che fa la luce.
d: dov'e' la luce?
r1: l'interruttore della luce
r2: la lampada
r3: la superficie illuminata
Roberto | La luce si muove o e' ferma? |
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Annita | e' ferma. |
Perche' dici cosi'? | |
E' li' [indicando la lampada] | |
No ... non intendevo la lampada, ma la luce che fa | |
E' ferma. | |
Perche' dici cosi'? | |
Se tu guardi, vedi che la luce sul muro o per terra non si muove. | |
E la luce che proietti col la torcia elettrica o i fari dell'auto? | |
Sei tu che la muovi, ma lei resta ferma. | |
E la luce del sole che rifletti con gli specchi? | |
Ieri la stanza era cosi' luminosa che ci siamo domandate perche' ... non poteva essere il sole ... era il palazzo di fronte illuminato dal sole |
Continuando il dialogo posso dire che il modello spontaneo e':
- le posizioni relative di sorgente e corpi determinano l'illuminazione
- non c'e' l'esigenza di considerare che la luce si muova.
"La luce viaggia cosi' velocemente che nell'esperienza comune siamo
abituati a considerare istantanea la sua propagazione" Pallottino 574
c: molti comuni non considerano neppure la propagazione della luce. Questo e'
piuttosto il pensiero comune di un fisico.
La luce si propaga in linea retta nei mezzi omogenei.
Riflessione: speculare, diffusa.
Trasmissione: rifrazione, dispersione spettrale, assorbimento.
Alcuni usano "diffonde" = "propaga", e cio' e' corretto.
Alcuni, 2/14, usano , diffusione" = "dispersione", e cio' e' errato.
C'e' 1 che scrive "trazione" invece di "trasmissione".